Artista: Judas Priest Album: Turbo
Anno: 1986Tempo: 40:00
Una critica dell'album Turbo dei Judas Priest
I Judas Priest sono una band metal molto influente nella storia della musica rock. Il gruppo ha lanciato icone come Breaking the Law e Living After Midnight, creando un impero che ha influenzato molte generazioni di artisti. Tuttavia, l'album Turbo del 1986 non è stato accettato come gli altri lavori della band. In questo post, esamineremo l'album, le canzoni che lo compongono e le lamentele che hanno circondato questo lavoro.
In primo luogo, diamo un'occhiata all'album. Turbo è stato pubblicato nel 1986 ed è stato il decimo album della band. Molte delle canzoni dell'album sono state influenzate dall'uso di sintetizzatori elettronici, che hanno cambiato il loro sound classico. Questo ha creato una sensazione di straniamento per i fan di vecchia data. D'altra parte, coloro che hanno abbracciato le nuove direzioni dell'heavy metal probabilmente troveranno poco da criticare.
Le canzoni migliori dell'album includono Turbo Lover, Locked In e Out In The Cold. Turbo Lover ha raggiunto la posizione numero 33 nella classifica britannica, un grande successo per la band. Le liriche parlano della relazione con una donna che guida una moto. La canzone è l'inno di apertura dell'album e presenta una chitarra elettrica eccezionale accompagnata da un synth in grado di far ballare il pubblico. Locked In è una ballata rock solida, con un ritornello facilmente memorabile. Infine, Out in the Cold dà al pubblico quell'immagine aggressiva e riff di chitarra potenti che hanno reso i Priest famosi.
Ci sono state molte critiche all'album Turbo. Alcuni fan hanno detto che l'aggiunta di sintetizzatori all'heavy metal ha distrutto l'autenticità del sound dei Priest. Altri hanno affermato che le liriche erano banali rispetto agli standard elevati imposti dalle canzoni precedenti. Tuttavia, molte persone sostengono che questi critici abbiano dato giudizi prevenuti. Un buon titolo di questa tesi è sicuramente l'eccellente Rock You All Around the World, una canzone che si alternava tra grida bandiere e cantare il cuore in gola.
In definitiva, l'album Turbo dei Judas Priest può essere visto come un esperimento musicale riuscito se preso per quello che è: un cambiamento dalle convenzioni metal che a lungo andare ha portato la band a un livello ancora più alto. La band stessa ha sfoggiato con orgoglio la nuova direzione musicale che aveva intrapreso, con il sintetizzatore che era forte nelle canzoni di Turbo. Allarmarsi per il cambiamento non fa altro che tentare di ciò che rappresenta la carta di identità di un interprete, ovvero non porsi limiti ma cambiare in base ai tempi. Turbo può essere un album amato o odiato, ma nel complesso è stato un altro miglioramento nella carriera dei Judas Priest.
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