– E come si chiama? – Staimusic. – Ah…E cosa è?
Quando ci chiedono cosa sia Staimusic abbiamo sempre quel momento di gelo, non sappiamo cosa dire, è un servizio di musica in streaming, o una rivista musicale, magari un blog. Rispondere non è semplice. Ma partiamo dall’inizio. Lo streaming musicale è un fortino sopra una montagna dove troviamo Spotify, Apple Music, Deezer, Google Play, è un luogo dove la base è costruita da multinazionali poco interessate alla musica e molto ai soldi, e le mura sono costruite dagli stessi utenti che usano le loro app.
Un villaggio ai piedi della montagna
Quante volte ci hanno criticato per il servizio che offriamo? Innumerevoli. La presa di coscienza di fondo è che noi non vogliamo entrarci in quel fortino, non è nella nostra filosofia, preferiamo stare in un villaggio sotto la montagna, con i nostri difetti e con la nostra passione per la musica. No vogliamo trasformare il mondo della musica in una catena di ristoranti, ordini, ti siedi, consumi e te ne vai rapido, no! Siamo qui per aiutarti a scegliere la musica che ti piace, vogliamo obbligarti a riflettere sulle ragioni delle tue scelte sonore e sulle idee alla base delle tue stesse scelte.
Un forum o una rivista?
Non siamo perfetti e non concludiamo mai niente, per questo a volte siamo simili a un forum musicale, perché in fondo speriamo sempre che nasca un’idea che ti porti a metterti in discussione e a rivedere le tue idee, oppure a criticarci o aiutarci a migliorare. Allora, siamo una rivista musicale? No! La nostra priorità non è darti notizie o articoli da leggere. Il mondo delle riviste musicali è una città alla quale non possiamo avvicinarci, non avendo i mezzi per raggiungerla e entrarci. In questo caso, non siamo così critici.
La Nona di Beethoven
Al contrario di una rivista musicale, dove le canzoni sono pillole e sono secondarie agli articoli, per noi sono parte integrante dei flussi sonori che generiamo e delle playlist che produciamo, come la lunghezza del CD, 12 cm, scelta perché è esattamente i 74 minuti e 33 secondi della massima durata della Nona di Beethoven diretta da Wilhelm Furtwängler o come un vinile, un lavoro concettuale in cui gli artisti hanno dedicato ore e ore di lavoro.
Il manifesto di Staimuto. Sì, hai capito bene, stai-muto
La musica va assaporata e gustata, negli anni e dentro la propria storia e nel particolare mito che ha creato. Quindi, non ti aspettare dal nostro sito indicazioni su come scaricare musica, sarebbe come ridurla a un oggetto usa e getta. Potere alla ricerca, esaltazione della noia e del tempo perso, mistificazione della perla e del capolavoro musicale. Riprendiamo il vecchio manifesto del collettivo Staimuto, scritto nel 2008 a Milano da un gruppo di intellettuali che volevano cambiare la loro visione dell’arte, e lo facciamo nostro.
“Basta con la solita triste necessità di produrre qualcosa che piaccia, le idee devono essere libere, indipendenti e personali.
Ciò che assumiamo non deve essere piacevole, gradevole o commerciale, ma deve rappresentare un sentimento, un’emozione, una volontà.
Le canzoni, i testi, le immagini non devono seguire metriche o sceneggiati da soap opera già stabiliti, devono seguire una evoluzione, abituare i sensi a qualcosa di nuovo, magari sgradevole e irritante, ma se continueremo a seguire il pop finiremo sempre per sentire sempre le stesse composizioni.
Diamo dignità agli errori. Intelletto come arte, non come mezzo per far soldi. Non vogliamo piacere a nessuno, ma vogliamo grattare i nostri pensieri e spronare i vostri. STAIMUTO, non criticare, ascolta, guarda, apprezza, pensa e sviluppa qualcosa che sia tuo.
Concetti Ruvidi!!”
Sì, forse siamo un po’ snob, ma ne vale la pena (sbam, pugno in faccia)
In risposta alla domanda principale, siamo un ibrido fra lo streaming musicale e la rivista, siamo un sito web con la voglia di cambiare la visione della musica e ridarle il decoro che sta perdendo, vittima di una lenta e inesorabile decadenza. Le grandi multinazionali stanno operando un selvaggio saccheggio culturale, schiavi tediosi del vile denaro. La musica non è più una disciplina per intenditori, ma una apertura completa al popolo bue, dove la non-qualità viene premiata e la disciplina, la ricercatezza e l’esigenza degli stili musicali sono dimenticate per rendere più semplice il messaggio musicale, più aperto a tutte le masse. Sappiamo che questo discorso suona snob e arcaico, ma non cerchiamo scuse e non vogliamo distogliere lo sguardo altrove, abbracciamo tutte le nostre responsabilità. Fare, cercare e ascoltare musica richiede impegno, è di difficile fruizione ed è un’attività complessa. Tale atteggiamento porterà al più puro apprezzamento e godimento della musica.
CONCEPTUAL SITEMAP