Artista: Philip Glass Album: The Photographer
Anno: 1983Tempo: 42:24
Una critica all'album The Photographer di Philip Glass
Philip Glass è un compositore e musicista americano che ha influenzato il panorama musicale della seconda metà del ventesimo secolo. È conosciuto per il suo stile minimalista, la ripetizione di figure musicali con sottili variazioni e le sue collaborazioni con artisti di vario genere. In questo post, ci concentreremo sul suo album The Photographer, pubblicato nel 1983. Esploreremo il contesto in cui è stato creato e le sue migliori tracce, nonché elargiremo qualche critica all'album e all'artista.
The Photographer è stato ispirato dalla vita e dal lavoro del fotografo francese Eugène Atget. Glass ha visto una mostra delle sue fotografie a Parigi nel 1968, aprendogli nuovi orizzonti artistici. L'album è stato registrato nel 1982 a New York con l'utilizzo del Synclavier, un sistema digitale di sintesi sonora che Glass utilizzava sempre più spesso a quei tempi.
Il primo brano dell'album, Opening, è una lenta e malinconica introduzione di pianoforte e sintetizzatore che mette l'ascoltatore nello stato d'animo giusto per il resto dell'opera. La seconda traccia, A Gentleman's Honor, è uno dei pezzi più belli dell'album. È una marcia funebre molto atmosferica, ha un andamento ondeggiante, e presenta delle melodie iridescenti e ricche di sfumature.
Il brano successivo, The Photographer, è il fulcro dell'album e la sua parte più sperimentale. Questa lunga suite si apre con una ripetizione pulsante del tema principale, accompagnata da rumori di macchine fotografiche e grida di bambini. Gradualmente si intensifica sempre di più, fino ad arrivare ad un climax molto potente ed emozionante.
Gli ultimi tre pezzi dell'album sono più tradizionali rispetto ai precedenti. The Cello Solo è un breve brano per violoncello solista che svolge il ruolo di intermezzo. Les Enfants Terribles è una ballata triste con un'atmosfera eterea che trasmette amarezza e nostalgia. Infine, Epilogue segna la fine dell'album in maniera discreta e delicata.
Nonostante il successo dell'album, The Photographer non è privo di difetti. Alcune delle parti di sintetizzatore suonano antiquate e non hanno retto alla prova del tempo. Nonostante il lavoro innovativo fatto con la Synclavier, c'è il rischio che l'album possa suonare datato rispetto a produzioni musicali più recenti.
In sintesi, The Photographer di Philip Glass è un album che ha il merito di aver portato alla luce il lavoro del fotografo Eugène Atget, ma che ha anche qualche difetto. Questa opera è una pietra miliare nella carriera del compositore minimalista, ed è una prova del suo talento e della sua creatività. Tuttavia, per chi ascolta The Photographer oggi per la prima volta, potrebbe dover fare i conti con alcune parti della musica che sembrano superate. In ogni caso, la bellezza delle tracce più ispirate è ancora in grado di lasciare un'impressione duratura nell'ascoltatore.
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