Sulle note dell'acid jazz
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Rilassati e fatti un bel viaggetto sulle note acide e sui giri acuti e inarrivabili dell'electro jazz…ps. ordinami un bel cocktail! Questa è la nuova era del Jazz con loop futuri e ritmi originali. Jamiroquay, Guru, Liquid Soul e altri ti aiuteranno a goderti la serata e a dimenticare la routine quotidiana.... Ps. Ordinami un buon cocktail! Il beat riverberava attraverso gli altoparlanti e ravvivava l'atmosfera, la sua sintesi energizzante di funk e soul ispirava le persone a ondeggiare e sorridere. Era il suono perfetto per accompagnare questa serata perfettamente estiva in città Ñ acid jazz che lavava note reminiscenti sulle orecchie di tutti. Gli strumenti suonavano il clacson e le linee di ottoni danzavano con tamburi intimi, mentre le melodie salivano e solleticavano una folla sempre crescente. Isolati su un grande palcoscenico, i musicisti si destreggiavano abilmente tra le unità di tastiere elettroniche: un compito moderno che era in qualche modo antico ma soddisfacente sia per gli artisti che per i fan. Sulle note dell'acid jazz, la vita fiorì come più nascite simultanee. Una playlist dedicata ad un viaggio acid jazz. Ideale per le persone che vogliono rilassarsi e prendersela comoda con Jamiroquay, Guru, Liquid Solid e altri. Sulle note dell'acid jazz: goditi un'esperienza coinvolgente con la migliore musica di artisti jazz.
Il jazz è un genere di musica che ha radici profonde negli Stati Uniti, ma che è stato accolto e apprezzato in tutto il mondo. L'acid jazz è una sottocategoria innovativa che combina elementi di jazz, soul, funk, hip hop e musica elettronica per creare un sound unico ed emozionante. In questo articolo, esploreremo il mondo dell'acid jazz e ti guideremo attraverso una playlist di alcuni dei migliori artisti indipendenti e professionisti di tutto il mondo. Preparati a goderti un'esperienza musicale coinvolgente!
Per comprendere appieno l'acid jazz, occorre capire la sua storia. Questo genere è nato nel Regno Unito negli anni '80 ed è diventato rapidamente popolare in tutto il mondo. Combina le strumentazioni tipiche del jazz, come il sassofono e la batteria, con elementi di soul e musica elettronica. L'acid jazz era particolarmente popolare nelle discoteche e nelle serate club, dove l'energico e pulsante sound faceva ballare i giovani di tutto il mondo.
Se sei un fan del jazz e della musica in generale, allora l'acid jazz è sicuramente un genere che dovresti provare. La sua vasta gamma di stili e temi lo rendono adatto a qualsiasi occasione, che sia una serata in solitudine o una festa con gli amici. Ascoltando la playlist, potrai apprezzare le diversità e le innovazioni che gli artisti di questo genere offrono.
Uno dei primi artisti di acid jazz è stato il trombettista statunitense Roy Hargrove. Accompagnato dalla sua band, Hargrove ha esplorato molti stili diversi, dal jazz alla musica afro-cubana, creando un suono sonoro e complesso. Un altro grande esempio di artista di acid jazz è il sassofonista britannico Courtney Pine. Pine è noto per la sua capacità di fondere il jazz con la musica caraibica e per il suo utilizzo di effetti elettronici.
Se sei alla ricerca di qualcosa di leggermente più sperimentale, allora potresti provare gli artisti di acid jazz del Regno Unito. Gruppi come The Cinematic Orchestra e Jamiroquai hanno portato il genere ad un nuovo livello, combinando strumentazioni standard con campionamenti elettronici e beat da discoteca. La musica di questi artisti è spesso caratterizzata da una forte inclinazione verso l'ambiente dell'ascolto in movimento, grazie alle loro basi ritmiche e alle sonorità pulite.
Inoltre, se ti piace l'idea di ascoltare musica di artisti meno conosciuti, allora la scena dell'acid jazz indipendente potrebbe essere quella giusta per te. Molti artisti emergenti stanno utilizzando il genere come canale creativo per esplorare nuove idee e suoni, portando il sound a nuovi livelli. Ascoltare artisti indipendenti significa anche essere in grado di scoprire gemme nascoste, trovare un nuovo artista che possa trasmetterti forti emozioni e migliorare la tua conoscenza della musica acid jazz.
In sintesi, l'acid jazz è un genere di musica coinvolgente e innovativo che combina elementi di jazz, soul, funk e musica elettronica. È stato popolare in tutto il mondo per decenni e continua a evolve. La playlist di artisti di acid jazz che abbiamo presentato qui ti darà un'esperienza musicale unica. Indipendentemente dal tuo stile di ascolto, ti invitiamo ad utilizzare la playlist per scoprire nuovi artisti e suoni. Goditi l'esperienza acid jazz e lasciati trasportare dalle note.
Il jazz è un genere di musica che ha radici profonde negli Stati Uniti, ma che è stato accolto e apprezzato in tutto il mondo. L'acid jazz è una sottocategoria innovativa che combina elementi di jazz, soul, funk, hip hop e musica elettronica per creare un sound unico ed emozionante. In questo articolo, esploreremo il mondo dell'acid jazz e ti guideremo attraverso una playlist di alcuni dei migliori artisti indipendenti e professionisti di tutto il mondo. Preparati a goderti un'esperienza musicale coinvolgente!
Per comprendere appieno l'acid jazz, occorre capire la sua storia. Questo genere è nato nel Regno Unito negli anni '80 ed è diventato rapidamente popolare in tutto il mondo. Combina le strumentazioni tipiche del jazz, come il sassofono e la batteria, con elementi di soul e musica elettronica. L'acid jazz era particolarmente popolare nelle discoteche e nelle serate club, dove l'energico e pulsante sound faceva ballare i giovani di tutto il mondo.
Se sei un fan del jazz e della musica in generale, allora l'acid jazz è sicuramente un genere che dovresti provare. La sua vasta gamma di stili e temi lo rendono adatto a qualsiasi occasione, che sia una serata in solitudine o una festa con gli amici. Ascoltando la playlist, potrai apprezzare le diversità e le innovazioni che gli artisti di questo genere offrono.
Uno dei primi artisti di acid jazz è stato il trombettista statunitense Roy Hargrove. Accompagnato dalla sua band, Hargrove ha esplorato molti stili diversi, dal jazz alla musica afro-cubana, creando un suono sonoro e complesso. Un altro grande esempio di artista di acid jazz è il sassofonista britannico Courtney Pine. Pine è noto per la sua capacità di fondere il jazz con la musica caraibica e per il suo utilizzo di effetti elettronici.
Se sei alla ricerca di qualcosa di leggermente più sperimentale, allora potresti provare gli artisti di acid jazz del Regno Unito. Gruppi come The Cinematic Orchestra e Jamiroquai hanno portato il genere ad un nuovo livello, combinando strumentazioni standard con campionamenti elettronici e beat da discoteca. La musica di questi artisti è spesso caratterizzata da una forte inclinazione verso l'ambiente dell'ascolto in movimento, grazie alle loro basi ritmiche e alle sonorità pulite.
Inoltre, se ti piace l'idea di ascoltare musica di artisti meno conosciuti, allora la scena dell'acid jazz indipendente potrebbe essere quella giusta per te. Molti artisti emergenti stanno utilizzando il genere come canale creativo per esplorare nuove idee e suoni, portando il sound a nuovi livelli. Ascoltare artisti indipendenti significa anche essere in grado di scoprire gemme nascoste, trovare un nuovo artista che possa trasmetterti forti emozioni e migliorare la tua conoscenza della musica acid jazz.
In sintesi, l'acid jazz è un genere di musica coinvolgente e innovativo che combina elementi di jazz, soul, funk e musica elettronica. È stato popolare in tutto il mondo per decenni e continua a evolve. La playlist di artisti di acid jazz che abbiamo presentato qui ti darà un'esperienza musicale unica. Indipendentemente dal tuo stile di ascolto, ti invitiamo ad utilizzare la playlist per scoprire nuovi artisti e suoni. Goditi l'esperienza acid jazz e lasciati trasportare dalle note.
2024-09-16
Forte questa musica, cos'è? È Acid Jazz!
- Non è ancora arrivata, vero?-
Joe, il ragazzo dietro il bancone, fa ondeggiare la fine della sua barba mentre fa no con la testa. Il cranio rasato e lucido contro i neon installati tra le bottiglie alle sue spalle, in un gioco di rimbalzi di luci, contrasta con la massa rossiccia e fulva di peli cresciuti sulla collina del mento. A volte scherza sulla sua origine e dice che anche se ormai siamo nel 1985 dall’Australia a Londra il viaggio in aereo è così lungo che è bastato a fargli crescere il pizzetto fino al petto.
L’altro, in attesa, ha invece un viso pulito. La giacca ordinata, la camicia abbottonata fino al collo, la riga nel mezzo tra i capelli castani; poggia il bicchiere dove ormai non resta che il ghiaccio e la frutta di decorazione di fronte a sé, si gira un’altra volta verso l’ingresso e poi sorride posando lo sguardo sull’uomo in piedi davanti ai piatti dei giradischi, una mano a reggere una cuffia contro l’orecchio e l’altra ad alzare e abbassare le leve del mixer.
- Forte questa musica – dice al barista – mi ricorda qualcosa ma non so dire cosa.
Joe fa mmh-mmh e continua ad asciugare un calice da Martini. La melodia del sax è alta, tutta tecnica e spigoli, taglia la sala buia dove il brusio delle chiacchiere è sottotono ma costante.
- Direi jazz, ma non riconosco.. Sembra più sporco, acuto, e poi questo ritmo, i bassi continui, le sonorità disco.. Questa roba è forte. Joe, fammene un altro.
- Ah-ah – dice il barista, le spalle già girate, il corpo tutto teso a versare il gin. Le note continuano a riempire la sala, l’uomo che aspetta batte la punta delle dita sul bancone, muove la testa a ritmo, si slaccia il primo bottone della camicia, e chiude il movimento della mano passandola in mezzo ai capelli, scompigliandone l’ordine. Mentre fa scivolare il cocktail verso di lui, guardando verso l’ingresso, Joe gli dice: - Peter, è arrivata!
Il sax continua a salire lungo le spirali di una vertigine, spinto dai fianchi di un sintetizzatore. L’uomo sorride guardando il dj mixare, nemmeno si volta quando dice Chi?
Joe, il ragazzo dietro il bancone, fa ondeggiare la fine della sua barba mentre fa no con la testa. Il cranio rasato e lucido contro i neon installati tra le bottiglie alle sue spalle, in un gioco di rimbalzi di luci, contrasta con la massa rossiccia e fulva di peli cresciuti sulla collina del mento. A volte scherza sulla sua origine e dice che anche se ormai siamo nel 1985 dall’Australia a Londra il viaggio in aereo è così lungo che è bastato a fargli crescere il pizzetto fino al petto.
L’altro, in attesa, ha invece un viso pulito. La giacca ordinata, la camicia abbottonata fino al collo, la riga nel mezzo tra i capelli castani; poggia il bicchiere dove ormai non resta che il ghiaccio e la frutta di decorazione di fronte a sé, si gira un’altra volta verso l’ingresso e poi sorride posando lo sguardo sull’uomo in piedi davanti ai piatti dei giradischi, una mano a reggere una cuffia contro l’orecchio e l’altra ad alzare e abbassare le leve del mixer.
- Forte questa musica – dice al barista – mi ricorda qualcosa ma non so dire cosa.
Joe fa mmh-mmh e continua ad asciugare un calice da Martini. La melodia del sax è alta, tutta tecnica e spigoli, taglia la sala buia dove il brusio delle chiacchiere è sottotono ma costante.
- Direi jazz, ma non riconosco.. Sembra più sporco, acuto, e poi questo ritmo, i bassi continui, le sonorità disco.. Questa roba è forte. Joe, fammene un altro.
- Ah-ah – dice il barista, le spalle già girate, il corpo tutto teso a versare il gin. Le note continuano a riempire la sala, l’uomo che aspetta batte la punta delle dita sul bancone, muove la testa a ritmo, si slaccia il primo bottone della camicia, e chiude il movimento della mano passandola in mezzo ai capelli, scompigliandone l’ordine. Mentre fa scivolare il cocktail verso di lui, guardando verso l’ingresso, Joe gli dice: - Peter, è arrivata!
Il sax continua a salire lungo le spirali di una vertigine, spinto dai fianchi di un sintetizzatore. L’uomo sorride guardando il dj mixare, nemmeno si volta quando dice Chi?
Tag: acid jazz, sax, sintetizzatore, dj, st. germain, elettronica, funk