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Artista: The Pretenders Album: Break Up the Concrete


Anno: 2008
Tempo: 0:0-1

Una critica di Break Up the Concrete dei The Pretenders


I The Pretenders sono un gruppo rock inglese formato nel 1978, composto dalla cantante e chitarrista Chrissie Hynde, dal chitarrista James Honeyman-Scott, dal bassista Pete Farndon e dal batterista Martin Chambers. La loro musica è stata influenzata da molti generi musicali, tra cui punk rock, hard rock e pop rock. In questo blog post parleremo dell'album Break Up the Concrete del 2008, che ha visto il ritorno della formazione originale della band e ha rappresentato un punto di svolta nella loro carriera musicale.

Break Up the Concrete è stato il primo album dei The Pretenders in 6 anni ed è stato ben accolto dalla critica musicale. L'album è stato registrato interamente dal vivo, conferendo alle canzoni un sound fresco ed energico che ricorda i primi anni della band. Tra le migliori canzoni dell'album troviamo Boots of Chinese Plastic, un pezzo di punk rock frenetico e orecchiabile, e Love's a Mystery, un brano pop rock in cui la voce di Chrissie Hynde si esprime al meglio.

Il contesto in cui è nato l'album è stato quello di una band che dopo molti anni di pausa decide di tornare insieme per un progetto artistico importante. Inoltre, Break Up the Concrete è stato pubblicato dalla Shangri-La Music, etichetta discografica fondata da Rick Rubin, produttore di successo di molti artisti, tra cui Beastie Boys e Red Hot Chili Peppers. Questa scelta ha permesso alla band di lavorare con uno dei migliori professionisti del settore e di ottenere un album di altissima qualità.

Tuttavia, non tutti i brani di Break Up the Concrete sono stati ben accolti dalla critica. Ad esempio, Don't Cut Your Hair è stato criticato per essere troppo simile ad altre canzoni della band, mentre Rosalee è stato giudicato troppo incentrato sulla voce di Chrissie Hynde, a discapito degli altri strumenti. Inoltre, il fatto che l'album sia stato registrato dal vivo ha portato a qualche imprecisione qui e là, cosa che ha scontentato alcuni ascoltatori più attenti.

Conclusion: In conclusione, Break Up the Concrete dei The Pretenders è un album che ha visto il ritorno della band al sound dei loro primi successi, supportato dalla registrazione live in studio e dalla mano esperta di Rick Rubin. Nonostante alcuni brani possano sembrare ripetitivi o poco convincenti, l'insieme dell'album è sicuramente un grande esempio di rock fresco e pieno di energia. Se siete fan dei The Pretenders o del rock in generale, questo album non può mancare nella vostra collezione.