Boogie-woogie
Il piano, strumento di velocità e perfezione, si isola dal blues per far muovere la gente, spingerla a darle ritmo e a ballare attraverso la sua mono tonalità e alla sua rapidità. Il Boogie-woogie è uno stile di blues basato sul pianoforte, per questo e per i motivi sonori sopra descritti sarà sicuramente ripreso in futuro con toni più elettronici. La sua vicinanza al ballo lo farà tornare di moda insieme allo swing nel mondo alternativo retrò contemporaneo. In questa playlist troverai i migliori artisti che hanno fatto epoca dagli anni 30 in poi nel mondo boogie woogie. Amate il ritmo vivace del Boogie-woogie? Se è così, non perdere l'occasione di sintonizzarti e goderti questo genere musicale! Con il suo peculiare oom pah pah che si radica nella mente, aggiunge un pizzico di nostalgia anche all'ascoltatore più esigente. Inoltre, la voce vibrante lavora insieme al ritmo sincopato che pulsa attraverso gli altoparlanti e produce un'energia contagiosa. Smetti di fare quello che stai facendo e lascia che il ritmo appassionato di Boogie-woogie faccia il suo lavoro: non te ne pentirai!
Scopriamo insieme il Boogie-woogie!
Il Boogie-woogie, nato negli Stati Uniti nel primo Novecento, è un genere musicale che fino agli anni ’50 ha egregiamente rappresentato la colonna sonora dei party e delle sale da ballo in America. Si tratta di uno stile di musica che si basa su alcune figure di piano alquanto ripetitive che creano un suono davvero coinvolgente e trascinante. Al giorno d’oggi il genere è ancora vivo, anche se è decisamente meno presente e meno ascoltato.
Il Boogie-woogie è un genere musicale che si è sviluppato lungo le rive del Mississippi e doveva il suo successo soprattutto alla sua capacità di far scatenare le persone in pista da ballo grazie al suo ritmo incalzante e alla propria energicità. Il sintetizzatore naturale del Boogie-woogie è certamente il pianoforte, lo strumento capace di creare una base continua su cui far sviluppare le figure adatte a scatenare la festa.
Le principali figure che si possono trovare in una traccia di Boogie-woogie sono i riff: estese linee melodiche su cui l’esecutore si diverte a improvvisare; i breaks: figure eseguite contemporaneamente ad una pausa, interrupzione brusca del ritmo, che serve a creare un po’ di varietà nella traccia, e gli spostamenti di tonalità: il Boogie-woogie infatti è solitamente scritto in una sola tonalità, ma, al fine di mantenere altra l’attenzione dell’ascoltatore, spesso si passa a tonalità diverse durante la canzone.
Non esiste un unico esponente del Boogie-woogie, ma, a questo genere, hanno in qualche modo contribuito grandi pianisti del Novecento. Jimmy Yancey, come Johny Johnson, Pete Johnson, Amos Milburn, Meade Lux Lewis, sono tutti esempi di come si possa esprimere al meglio questo genere.
Il Boogie-woogie ha ispirato tanti artisti e anche nella musica contemporanea vi sono brani che riprendono le caratteristiche tipiche di questo genere. Uno dei più grandi successi calati direttamente dal Boogie-woogie, senza dubbi, è la celebre Boogie Woogie Bugle Boy cantata dal trio femminile Andrews Sisters nel 1941. La canzone divenne rapidamente un successo, entrando nella Classifica Americana, e negli anni ha rappresentato anche una sorta di classico del jazz. Inoltre, brani come Rock Around the Clock di Bill Haley and His Comets, o Great balls of fire di Jerry Lee Lewis, prendono moltissimo dal Boogie-woogie, sia per quanto riguarda il suono del pianoforte sia per la propria ritmica.
Critiche al genere? Ce ne sono poche, ad essere sinceri anche perché il Boogie-woogie è un genere musicale che ha vissuto il suo momento di fama al tempo in cui non si facevano critiche sui generi musicali. Certamente però, chi non ama ballare e non apprezza questo genere, potrebbe trovare nella ripetitività delle figure eseguite dai pianisti un limite. Eppure, il Boogie-woogie fa parte della storia della musica e ha regalato un epoca musicale fantastica, colma di fuochi d’artificio e di divertimento.
Il Boogie-woogie è un genere che, come pochi altri, può regalare a chi lo ascolta un’autentica carica di energia. Le ripetizioni delle figure sul pianoforte, il ritmo incalzante e la contagiosità della sua musica fanno del Boogie-woogie uno stile musicale unico. Il fatto che i suoi brani siano stati ripresi da moltissimi artisti successivi, mostra come il genere sia ancora oggi capace di stimolare anche le nuove leve della musica. In poche parole, una forma d’arte che va sicuramente scoperta, apprezzata e studiata.
Scopriamo insieme il Boogie-woogie!
Il Boogie-woogie, nato negli Stati Uniti nel primo Novecento, è un genere musicale che fino agli anni ’50 ha egregiamente rappresentato la colonna sonora dei party e delle sale da ballo in America. Si tratta di uno stile di musica che si basa su alcune figure di piano alquanto ripetitive che creano un suono davvero coinvolgente e trascinante. Al giorno d’oggi il genere è ancora vivo, anche se è decisamente meno presente e meno ascoltato.
Il Boogie-woogie è un genere musicale che si è sviluppato lungo le rive del Mississippi e doveva il suo successo soprattutto alla sua capacità di far scatenare le persone in pista da ballo grazie al suo ritmo incalzante e alla propria energicità. Il sintetizzatore naturale del Boogie-woogie è certamente il pianoforte, lo strumento capace di creare una base continua su cui far sviluppare le figure adatte a scatenare la festa.
Le principali figure che si possono trovare in una traccia di Boogie-woogie sono i riff: estese linee melodiche su cui l’esecutore si diverte a improvvisare; i breaks: figure eseguite contemporaneamente ad una pausa, interrupzione brusca del ritmo, che serve a creare un po’ di varietà nella traccia, e gli spostamenti di tonalità: il Boogie-woogie infatti è solitamente scritto in una sola tonalità, ma, al fine di mantenere altra l’attenzione dell’ascoltatore, spesso si passa a tonalità diverse durante la canzone.
Non esiste un unico esponente del Boogie-woogie, ma, a questo genere, hanno in qualche modo contribuito grandi pianisti del Novecento. Jimmy Yancey, come Johny Johnson, Pete Johnson, Amos Milburn, Meade Lux Lewis, sono tutti esempi di come si possa esprimere al meglio questo genere.
Il Boogie-woogie ha ispirato tanti artisti e anche nella musica contemporanea vi sono brani che riprendono le caratteristiche tipiche di questo genere. Uno dei più grandi successi calati direttamente dal Boogie-woogie, senza dubbi, è la celebre Boogie Woogie Bugle Boy cantata dal trio femminile Andrews Sisters nel 1941. La canzone divenne rapidamente un successo, entrando nella Classifica Americana, e negli anni ha rappresentato anche una sorta di classico del jazz. Inoltre, brani come Rock Around the Clock di Bill Haley and His Comets, o Great balls of fire di Jerry Lee Lewis, prendono moltissimo dal Boogie-woogie, sia per quanto riguarda il suono del pianoforte sia per la propria ritmica.
Critiche al genere? Ce ne sono poche, ad essere sinceri anche perché il Boogie-woogie è un genere musicale che ha vissuto il suo momento di fama al tempo in cui non si facevano critiche sui generi musicali. Certamente però, chi non ama ballare e non apprezza questo genere, potrebbe trovare nella ripetitività delle figure eseguite dai pianisti un limite. Eppure, il Boogie-woogie fa parte della storia della musica e ha regalato un epoca musicale fantastica, colma di fuochi d’artificio e di divertimento.
Il Boogie-woogie è un genere che, come pochi altri, può regalare a chi lo ascolta un’autentica carica di energia. Le ripetizioni delle figure sul pianoforte, il ritmo incalzante e la contagiosità della sua musica fanno del Boogie-woogie uno stile musicale unico. Il fatto che i suoi brani siano stati ripresi da moltissimi artisti successivi, mostra come il genere sia ancora oggi capace di stimolare anche le nuove leve della musica. In poche parole, una forma d’arte che va sicuramente scoperta, apprezzata e studiata.
2024-10-07
Danzare sui bassi incalzanti del Boogie Woogie
Il Boogie Woogie è uno stile musicale che nacque negli anni ’20 subito dopo il ragtime ma che ha avuto grande popolarità negli anni ’30 e ’40. Il boogie woogie è praticamente legato a un genere di ballo, addirittura i primi dischi di boogie woogie come Pinetop’s Boogie Woogie avevano il testo che dava in pratica le istruzioni su come ballare. Il boogie woogie nasce in Texas agli inizi del ’900, dove i pianisti di blues avevano la necessità di sviluppare un suono più veloce per intrattenere la gente nei juke joints, locali da ballo messi su nelle vicinanze dei cantieri delle linee ferroviarie di lavoro dove si ammassavano specialmente nel fine settimana lavoratori e donne, ma spesso perfino sui treni c’era un pianista. I più famosi compositori senza dubbio erano Albert Ammons, Meade Lux Lewis e Pete Johnson, i quali diedero anche vita a incredibili esibizioni in trio. Un motivo particolare per cui la musica boogie restò quasi esclusivamente relegata al piano è che all’inizio non esistevano spartiti musicali di questo genere, probabilmente perché era una musica fondamentalmente basata sull’improvvisazione. Lo scopo era chiaramente di spingere la gente a muoversi e a ballare grazie ad un ritmo frenetico che partiva da un accompagnamento di basso suonato sempre con la mano sinistra su cui si innestavano trilli ed abbellimenti forniti dalla mano destra. Importantissima fu anche qui la famosa serata alla Carnegie Hall del 1938, dove fu presentato questo genere musicale al pubblico bianco dando il via al successo del genere, che in pochi anni consentì addirittura di superare nelle vendite il jazz. In Europa il jazz e il boogie furono conosciuti dalle grandi masse grazie a Glenn Miller il quale, durante la Seconda Guerra Mondiale, lanciò la famosa canzone ’In the Mood’ che contribuì non poco al diffondersi del boogie. Un genere che ancora oggi attira gli appassionati con grande prevalenza di pianisti bianchi, ma che si è diffuso dal piano alla chitarra negli anni ’50 quando fu proprio Chuck Berry a trasportare quella progressione emozionante sulla tastiera della sua Gibson e diede via al rock in senso stretto.
Tag: boogie, woogie, piano, ballare, improvvisazione
2023-08-16
Fatti coinvolgere dal Boogie Woogie
Sono sicuro che molti dei nostri lettori avranno ballato almeno una volta nella loro vita il Boogie Woogie e quelli che non l'hanno mai ballato sicuramente si sono ritrovati ad ascoltare un brano Boogie Woogie, magari anche senza sapere quale fosse il genere che stavano ascoltando e di vedere il proprio piedino o la propria gamba che si muoveva automaticamente. Eh sì perché il Boogie Woogie è una musica molto coinvolgente, nasce infatti come ritmo per la danza, ma quasi subito diventa un sottogenere ben definito della musica jazz. Suonato molto spesso quasi esclusivamente al pianoforte e raramente con l'utilizzo di altri strumenti, è un genere che è nato più o meno alla fine del XIX secolo, dal Charleston e dallo Swing. Generi comunque sempre molto ritmati, caratteristici degli Stati Uniti del Sud. Come quasi tutte le musiche nere come il Blues ed il Jazz, caratterizzate dalla nascita negli Stati Meridionali degli USA, anche il Boogie Woogie è nato come esigenza di sfogo delle comunità afroamericane, quindi veniva suonato nelle baracche, nei luoghi di ritrovo della comunità nera, soprattutto a fine giornata, per scaricare tutta la tensione accumulata dal duro lavoro durante la giornata. Il primo Boogie Woogie mai inciso è stato il famosissimo Honky Tonk Train Blues composto da Meade Lux Lewis, scritto e registrato nel 1927, brano che è diventato assolutamente immortale. Forse ad alcuni il solo nome non farà scattare nessuna molla, ma se lo doveste sentire riprodotto, probabilmente lo canticchiereste insieme alla canzone. La musica che caratterizza nello specifico il Boogie Woogie è molto energica, come ho detto prima è suonata quasi esclusivamente al pianoforte. Molto spesso la ritmica veniva diretta da quello che veniva suonato con la mano sinistra, nelle note basse, il pezzo era spesso sincopato, eseguito alternando le note basse, suonate con il mignolo e l'anulare, alle note alte, suonate con il pollice e l'indice. Questo per dare una specie di sonorità ritmica e sopperire alla mancanza della batteria. Tutto questo forniva alla base una struttura del pezzo a 2 tempi, che poi veniva articolato ed abbellito dalla mano destra, con l'aggiunta di scale Blues pentatoniche. Talvolta dalla così detta One Man Band si passava al trio, composti generalmente da pianoforte, basso e batteria. Questo principalmente per enfatizzare le ritmiche, già energicamente potenti e dare una linea di basso e di batteria, che rendevano ancora più incisivo ciò che la mano sinistra del pianista imponeva.
Il ballo in sè è una sorta di evoluzione del Lindy hop, viene ballato su 6 tempi, sebbene a prima vista il ballo sia molto vicino a quello che può essere il ballo del Rock'n'roll, in realtà è l'esatto contrario. Perché è il Rock'n'Roll ad essere un evoluzione del ballo del Boogie Woogie. Nel Boogie Woogie si dà la priorità al gioco di gambe, infatti molto spesso i due ballerini si tengono per mano, limitando quindi i movimenti delle braccia e dando forma a delle evoluzioni dei piedi e delle gambe che sono assolutamente divertenti e spettacolari da osservare.
Il ballo in sè è una sorta di evoluzione del Lindy hop, viene ballato su 6 tempi, sebbene a prima vista il ballo sia molto vicino a quello che può essere il ballo del Rock'n'roll, in realtà è l'esatto contrario. Perché è il Rock'n'Roll ad essere un evoluzione del ballo del Boogie Woogie. Nel Boogie Woogie si dà la priorità al gioco di gambe, infatti molto spesso i due ballerini si tengono per mano, limitando quindi i movimenti delle braccia e dando forma a delle evoluzioni dei piedi e delle gambe che sono assolutamente divertenti e spettacolari da osservare.
Tag: boogie woogie, anni 30, lindy hop, 2 tempi, blues, stati uniti
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