Artista: They Might Be Giants Album: They Might Be Giants
Anno: 1986Tempo: 0:0-1
Il capolavoro dei They Might Be Giants - l'album omonimo
Chi non conosce i They Might Be Giants? Questo gruppo americano fondato nel 1982 a New York City, composto da John Flansburgh e John Linnell, è stato un vero promotore del genere musicale alternativo. Con oltre trent'anni di carriera, hanno pubblicato decine di album e si sono esibiti in tutto il mondo. Tuttavia, uno dei loro album più belli e indimenticabili è sicuramente quello che ha segnato l'inizio della loro carriera, l'omonimo They Might Be Giants. In questo post, faremo una panoramica sulle migliori canzoni dell'album, sul contesto in cui è nato, e sulle critiche che l'album e l'artista hanno ricevuto negli anni.
They Might Be Giants sono una band sperimentale il cui stile si può definire come musica alternativa, rock e pop. La loro musica, spesso associata alla scena della musica indie, si distingue per le liriche surreali, la musicalità intelligente e la voce unica del duo John. Il loro primo album, They Might Be Giants, è stato pubblicato nel 1986 dalla Bar/None Records ed è stato accolto con un grande successo di critica.
Tra le canzoni presenti in questo album, le più famose e apprezzate sono Don't Let's Start, Ana Ng, Rhythm Section Want Ad e She's An Angel. La prima traccia, Don't Let's Start, rimane la canzone più popolare degli They Might Be Giants, a causa del suo ritornello orecchiabile e del suo video musicale che ha fatto il giro del globo. Ana Ng, invece, è stata scritta da John Linnell e ispirata dalla bellezza e dal mistero della lingua vietnamita. Questa canzone parla di una donna che vive dall'altra parte del mondo e che sembra rappresentare l'ideale di bellezza di Linnell.
Nel loro album di debutto, i They Might Be Giants hanno dimostrato la loro capacità di rendere la musica divertente e intelligente contemporaneamente. Oltre alle canzoni appena menzionate, l'album presenta un'interessante fusione di strumentali fantastici con liriche surreali e fantasiose. La maggior parte delle canzoni è caratterizzata da un tono giocoso, ma la loro musica può anche essere malinconica, come in Hide Away Folk Family e I Hope That I Get Old Before I Die.
Nonostante il grande successo di critica dell'album e il suo impatto sulla scena alternative rock, They Might Be Giants non ha avuto grande successo commerciale all'epoca. Tuttavia, il loro album è stato considerato uno dei capolavori del suo genere e ha ispirato molti artisti della scena alternativa negli anni successivi. La band è stata anche influenzata da altri artisti, come Talking Heads e Devo, per creare la loro unica miscela di stili musicali.
Nonostante il loro grande successo nella scena alternativa, They Might Be Giants non è immune alle critiche. Il loro stile musicale semplice e peculiare ha suscitato molte reazioni negative e talvolta è stato criticato per essere troppo goffo o infantile. Tuttavia, questo gruppo continua a produrre album di alta qualità ad oggi, dimostrando che il loro stile musicale e la loro capacità di creare canzoni indimenticabili non sono mai stati influenzati dalle critiche.
They Might Be Giants hanno dimostrato con il loro primo album determinazione e passione per la loro musica. They Might Be Giants è un album che ha influenzato la scena musicale alternativa dei primi anni ‘80, rappresentando un mix originale di strumenti musicali inconsueti e liriche surreali e fantasiose. Ancora oggi, l'album viene considerato un capolavoro del genere. Con questo post, speriamo di avervi fatto apprezzare la grande arte e la personalità della band.
They Might Be Giants album
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