english spanish italian

Fare skate con il punk californiano

Tags:
Le costole rotte in 2 minuti e mezzo ed essere felici; sole, ribellione e amicizia. Dalla costa californiana sulla scia di camminate vans e rotelle di skateboard. Irriverenti, ma non troppo. Lo skate punk è un genere che si è sviluppato dalla fine degli anni ‘80 e tutti gli anni ‘90 ed è diventato un fenomeno mondiale grazie al successo esplosivo di band come gli Offspring, i NOFX, i Rancid e i Green Day. Le migliori canzoni del vero e autentico punk californiano le trovate in questa playlist. Tutti questi artisti hanno prodotto incredibili canzoni skate punk che puoi goderti con tutti i tuoi amici e familiari. Visitali ora e prendi le cuffie; L'energia pura che ogni canzone ha da offrire è come nient'altro! La vita è troppo breve per non godere di musica skate punk di alta qualità creata dai migliori del loro mestiere. Preparati a provare gioia pura e beatitudine da Offspring, Blink 182, Green Day, NOFX o Rancid ora! Questa playlist è ideale per gli skatepunker, questo stile musicale è ispirato alle band skate punk californiane come Offspring o Green Day Skate Punk Californiano: Quando lo sport incontra la musica.
L'arte dello skateboarding, conosciuta anche come skate, ha un legame indissolubile con la musica. Negli anni '70 la cultura skate ha preso vita sulla costa occidentale degli Stati Uniti, dove giovani appassionati hanno trovato nell'asfalto delle strade l'arena perfetta per le loro imprese acrobatiche. Il punk californiano ha fatto da sfondo musicale al movimento skate, divenendo la colonna sonora preferita per gli skater. In questo articolo esploreremo la connessione tra lo skate e il punk californiano, analizzando come la musica ha influenzato e plasmato la cultura dello skate.
Il punk californiano è stato uno dei generi musicali più apprezzati dalla comunità skate, grazie al suo sound aggressivo, alle sue ritmiche veloci e ai testi che esprimono frustrazioni, scontento e ribellione. Gruppi come i Bad Religion, i Pennywise, i NOFX e i Lagwagon hanno contribuito al successo della colonna sonora del movimento skate, diventando una fonte d'ispirazione per gli skater di tutto il mondo. La loro musica, carica di energia e di adrenalina, si è abbinata perfettamente alle imprese acrobatiche degli skater, trasformando questo sport in una forma d'arte.
Ma perché la cultura punk californiana è diventata così importante per la comunità dello skate? L'energia e l'attitudine ribelle del punk si sono sposate alla perfezione con la mentalità degli skater, che a loro volta hanno fatto sì che il genere musicale si diffondesse sempre di più. La condivisione dei valori e delle passioni ha permesso al movimento skate di crescere di pari passo con il punk californiano, diventando uno dei fenomeni culturali più influenti degli ultimi decenni.
La musica punk ha contribuito alla nascita di vere e proprie leggende della cultura skate, come Tony Hawk, Rodney Mullen e Bam Margera. Questi skater hanno ispirato una generazione di giovani, trasformando l'arte dello skateboarding in uno stile di vita. La musica ha avuto una grande parte in questa evoluzione culturale: il punk californiano ha dato voce alle emozioni degli skater, aiutandoli ad abbracciare le loro passioni senza dover temere il giudizio degli altri.
Il legame tra skate e punk californiano non si esaurisce nell'ambito musicale. Molte marche di skateboard hanno collaborato con gruppi punk, creando skateboard con grafiche ispirate alle copertine degli album o alle immagini dei concerti. Inoltre, la moda dello skate si è evoluta accanto alla cultura punk, creando uno stile unico e inimitabile che ancora oggi fa tendenza.
In definitiva, lo skate e il punk californiano hanno creato una sinergia unica, permettendo alla cultura skate di evolvere e crescere, diventando uno dei movimenti culturali più importanti degli ultimi decenni. La musica ha svolto un ruolo fondamentale in questo percorso, offrendo la colonna sonora perfetta per l'ascesa dello skateboarding come forma d'arte. Se sei fan del punk californiano o della cultura dello skate, non puoi non apprezzare l'evoluzione di queste due passioni che si sono fuse in uno stile di vita unico.
2024-09-13

California Skating

Abbiamo provato tutti, con alterni risultati, a cimentarci su una tavola da skate. Provare un equilibrio instabile che ci facesse stare più di due secondi in piedi su un pezzo di legno dai colori sgargianti e i disegni eccessivi, legato al terreno dalla forza di gravità che scivola attorno a quattro rotelline, e poi ritrovarsi un minuto dopo a terra o, per i più agili, in lento movimento verso un muro, un marciapiede o il traffico sparato senza avere la benché minima idea di come si faccia a frenare.
In quei momenti, nel panico di non sapere cosa accidenti ci avesse detto il cervello a puntare l’incolumità delle nostre ginocchia sulla lotteria di una tavola con le ruote, ci avrebbe potuto accompagnare una colonna sonora energica e allegra: spensierata e senza un piano come l’idea che ci faceva cascare a terra.
Lo skate punk nasce da una costola dell’hardcore punk negli anni ’80, e con questa famiglia condivide i ritmi spinti, le schitarrate aperte, i giri martellanti di basso: si diffonde in fretta tra gli adepti della cultura skate e si caratterizza per una spruzzata di ribellione nei confronti dell’ordine costituito e delle sue forze. Pantaloni larghi, cappelletti con visiere all’indietro, magliette con mille x ad anticipare una l, così vestono i primi estimatori di questo stile lanciato dagli stereo portatili posati a lato delle rampe dove si consumano le evoluzioni degli skater. Nel giro di una decade gli angoli si smussano e da un lato le melodie si fanno più orecchiabili attaccandosi alle orecchie di un pubblico più vasto, mentre le liriche si addolciscono abbandonando ogni asprezza e ricoprendosi di humour, ironia, spensieratezza. A sdoganare lo skate punk, trasformandolo in una gioiosa e allegra mitragliata, sono prima gli Offspring e poi i Blink 182: i loro pezzi accumulano velocità e si spargono in acrobazie e evoluzioni nei canali delle radio di tutto il mondo.
Qualcuno li accuserà di aver snaturato uno stile rendendolo commerciale, uccidendone l’anima punk per abbracciare il successo commerciale: eppure nei videoclip e nei ritornelli accompagnati dalle elettriche rimane lo stesso entusiasmo scherzoso di chi prova a saltare un gradino sopra una sgangherata tavola da skate.
Tag: Skete punk, california, skate, blink 182, offspring, estate, surf
2024-06-09

Basta c******!

Siamo in un nuovo anno, é tempo di cambiamenti! Sempre a inizio anno facciamo nuovi propositi, ci poniamo nuovi obiettivi, alla fine non muoviamo un dito, stronzate, non facciamo niente! E poi ce ne sbattiamo le palle. Quest´anno voglio proporvi qualcosa di diverso: niente obiettivi, niente cambi di strategia, niente proposte e niente ultimatum. Quest´anno: niente paura! Questo vi progongo. Non dovete fare niente, assolutamente niente. Davanti ai pregiudizi, all´ottusitá, all´ignoranza, alle nostre debolezze. Qualsiasi cosa vi capiti, senza paure! É una cosa semplice, veloce, diretta e non richiede sprechi di energie. Senza paura! Un gesto che mi ricorda i primi pioneri dello skate punk, una voglia di ribellione contro i bacucconi della riviera californiana, un genere che nasce insieme alla moda della tavoletta con le ruote e lo alimenta, gli dá letteralmente benzina! Questi ragazzi ribelli non avevano obiettivi, ma solo un sentimento: voglia di non essere piú conformi alla piatta societá. I termini, infatti, che adesso si aggiungono allo skateboard come sport, estremo, alternativo, xgames, sono arrivati dopo, prima era solo un modo di passare il tempo, un modo per essere rock nella vita. Le prime band, che non sono le piú famose (Offspring, Green Day, etc..) trasformarono il beach surf allo skate surf portando il suo stile dai cappellini rovesciati sulle strade assolate della sempre soleggiata California e nei locali notturni di Los Angeles, Phoenix, e poi in tutto il mondo.
Tag: skate punk, paura, cambio, vadoinplaestraperdimagrire, mipiglianoperilc***, hairottoilc****
2023-05-01

Skateboard, velocità e musica. Le componenti essenziali dello skate punk.

A chi non piacerebbe sentirsi come Marty McLFy mentre fluttua con il suo Hoverboard, agganciato dietro a un’auto, o come Silver Surfer, creatura nata dalla penna di Stan Lee che scivola nell’universo Marvel sulla sua perfetta tavola d’argento a velocità incredibili? La velocità è una sottile forma di dipendenza da pochi chilometri all’ora fino a correre su un’auto, e la cerchiamo ancora di più quando tra noi e il vento non c’è nulla a proteggerci, solo una maglietta e un paio di pantaloncini strappati, mentre senti le ruote, o la tavola, scivolare e portarti verso il punto più lontano che i tuoi occhi riescono a vedere.

Lo skateboard nasce così, quando le onde del mare ti tradiscono e il vento non soffia, e lo devi cercare tu, sui marciapiedi e nelle piscine vuote, e negli skate park che sembrano dune di sabbia perfette. L’assolata California degli anni Cinquanta, a metà tra la Hill Valley di Ritorno al Futuro e le spiagge di Venice Beach è il teatro perfetto per la nascita dello skateboard. Un gruppo di surfisti lasciati a piedi dall’oceano Pacifico prendono un monopattino e gli staccano il manubrio, o forse mettono quattro ruote a una tavola da surf, o a un pezzo di legno che trovano in giro, e si buttano per le strade, cavalcando i marciapiedi come se fossero le onde che tanto amano. Lo chiamano “sidewalk surfing”, ma in poco tempo da essere surf di serie B diventa una disciplina indipendente. Gli anni Sessanta hanno segnato un periodo di prova, qualcuno inizia a investire per produrre le prime tavole professionali come lo stesso Larry Stevenson, che nel ’63 pubblicizza sulla rivista Surf Guide la sua nuova linea di tavole da skate prodotte con il marchio Makaha, e organizza il primo contest legato alla nuova disciplina. In quel momento, solo due stili si erano sviluppati, il freestyle e lo slalom downhill, ultimamente ripresi dalla nuova generazione di giovani skater millennial, in parallelo con lo stile contemporaneo degli anni Novanta.

Ma è solo negli anni Settanta che arrivano i primi sperimentatori, una generazione a cavallo tra il grande Tony Hawk e i migliori pionieri del surf. Trovare il giusto posto per praticare con lo skateboard era ancora difficile, non esistevano skate park ma solo una serie di luoghi adatti allo stile, come piscine vuote o conche di cemento, che nel tempo diventeranno la base per i più moderni park. Il 1975 è l’anno d’oro dello skateboard, quando il Del Mar National Championships vede tra i partecipanti il mitico Zephyr Team, un gruppo di 12 skaters tra cui spicca il nome di Stacy Peralta. Il team, poi conosciuto come gli Z-Boys, sarà immortalato dallo stesso Peralba nel suo documentario del 2001 Dogtown and the Z-Boys, in cui ripercorre la storia del team e la grande influenza che i componenti ebbero sullo skateboard moderno, inaugurando la fase verticale della disciplina. Stacy Peralba si occuperà anche di scrivere un altro bellissimo documentario, Lords of Dogtown, che assieme al film intitolato Made in Venice Beach, a Video Days di Spike Lee e California Skating - in cui compaiono i grandi atleti contemporanei - completano la serie cinematografica sulla storia della nascita e dell’evoluzione del genere, rendendo onore a tutti i grandi skater come Jesse Martinez, Tony Alva, Jay Adams, ma anche Rodney Mullen e gli immancabili Tony Hawk e Bam Margera. Negli anni ’80 sarà proprio Rodney Mullen a partire dal primo ollie di Alan Gelfand cominciando a inventare trick più complessi e azzardati come il kickflip, l’impossible e molti altri, praticabili su rampe sempre più alte e su half pipe. Il testimone, a partire dagli anni ’90, viene preso da Bam Margera e Tony Hawk, infallibile maestro della disciplina, protagonista dell’omonima serie di videogiochi che ci portano in giro per i grandi park di tutto il mondo, alle prese con trick impossibili e spettacolari, come il suo mitico 1080 nel 2010 e gli altri numeri che ancora riesce a eseguire dopo decenni di carriera al top della disciplina.

Lo skate raccoglie milioni di atleti in tutto il mondo, che si caricano prima delle competizioni con una miscela di punk californiano, ska, metal, rock e rap. Non è uno sport per gente tranquilla, e l’adrenalina corre veloce quando voli sulle quattro minuscole ruote attaccate alla tavola. Se la musica va a tempo con i tuoi pensieri, con la velocità sulle rampe o sul marciapiede, hai bisogno di qualcosa che ti faccia stare al passo con le spinte che dai alla tavola, e con i salti quando ti stacchi dal bordo dell’half pipe. E quindi corri con la bava alla bocca sulle note degli Offspring, dei Pennywise, Nofx, Sum 41 e Rancid, note rapide e batterie pressanti per pensare solo al prossimo ostacolo, al trick che non ti riesce e alla rampa più ripida che puoi trovare. Se hai voglia di uno sport più tranquillo, o non ti piace questo tipo di musica, allora forse preferisci giocare a carte mentre ascolti un po’ di musica classica nel club in centro. Ma hi vuoi prendere in giro, straccia la giacca e la cravatta, cerca una città assolata con tanti marciapiedi e piazze lisce piene di panchine dagli spigoli resistenti e spacca la tavola su un bel rail mentre il tuo amico ti filma con una GoPro o con il cellulare con lo schermo distrutto dall’ultima caduta mentre cercava di chiudere un 720 Gazelle Flip. E quando la piazza si riempie di gente, come davanti al MACBA a Barcellona, allora sai che non ti serve molto altro, a parte una tavola rotta da incastrare in un tombino per saltarci sopra.

Ecco la nostra playlist delle migliori canzoni skate punk, le vere canzoni da skateboard:
1. Blink 182 - Dammit
2. Offspring - All I Want
3. Nofx - Separation Of Church And Skate
4. Propagandhi - This Might Be Satire
5. Good Riddance - Last Believer
6. No Fun At All - Master Celebrator
7. Millencolin - Trendy Winds
8. Green Day - Welcome To Paradise
9. Bad Religion - Punk Rock Song
10. Sum 41 - Still Waiting
Tag: skate punk, skateboard, playlist, trick, Peralba, Tony Hawk