Artista: Slowdive Album: Souvlaki
Anno: 1993Tempo: 57:08
Una critica a Souvlaki di Slowdive: un album che ha segnato un'epoca
Slowdive è un gruppo inglese formatosi nei primi anni '90 nel contesto della scena shoegaze, genere musicale caratterizzato dall'uso massiccio di effetti sonori che creano atmosfere eteree, soavi e a tratti malinconiche. Il loro secondo album, Souvlaki, uscito nel 1993, è considerato uno dei capolavori del genere ed è diventato un punto di riferimento per molti artisti a seguire. In questo articolo ci concentreremo proprio su questo album, parlando delle sue canzoni, del contesto di produzione e delle critiche che ha ricevuto.
Souvlaki è un album dal suono intenso e sognante, fatto di melodie ariose e di chitarre distorte che si fondono con la voce angelica di Rachel Goswell e di Neil Halstead. L'album si apre con il brano Alison, una delle canzoni più famose del gruppo, che con la sua melodia ipnotica e i suoi testi misteriosamente poetici, introduce l'ascoltatore in una dimensione onirica. Machine Gun è invece caratterizzata da un'atmosfera più cupa e tetra, dove la chitarra pulviscolare di Neil Halstead si arrampica su una linea di basso potente e ossessiva.
Tra le tracce più suggestive di Souvlaki, c'è senza dubbio When The Sun Hits, che con la sua ritmica incalzante e il suo riff di chitarra evocativo, riesce a creare una sensazione di straniamento e di inquietudine. Dagger e Souvlaki Space Station sono invece esempi di come Slowdive riesca a combinare dolcezza e malinconia in maniera unica: la prima con la sua arpeggiatura intima e ipnotica, la seconda con i suoi suoni celesti e sognanti.
Nonostante Souvlaki sia stato accolto dalla critica come un autentico capolavoro, in molti gli hanno rimproverato di essere troppo omogeneo e ripetitivo. C'è chi ha criticato l'eccessivo uso degli effetti sonori, accusando il gruppo di nascondersi dietro una parete di suoni. Altri invece hanno sostenuto che l'eccessivo accento sulla melodia e sulle voci melodiose dei cantanti, abbia in parte snaturato l'anima della scena shoegaze.
In conclusione, Souvlaki di Slowdive è un album che merita sicuramente di essere ascoltato, soprattutto se si è appassionati di musica anni '90 e di shoegaze. L'album è un concentrato di sogni e di visioni, di melodie avvolgenti e di suoni evocativi che riescono a creare un mondo tutto loro. Nonostante alcune critiche, resta comunque un disco importante e ancora oggi attuale, capace di parlare a chiunque abbia voglia di viaggiare in un mondo di emozioni sonore.
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