Artista: Crystal Castles Album: Amnesty (i)
Anno: 2016Tempo: 0:0-1
Scopriamo insieme l'album Amnesty (i) dei Crystal Castles
Se sei un appassionato di musica indie, probabilmente avrai già sentito parlare dei Crystal Castles, un duo canadese formatosi nel 2006 e composto dalla cantante Alice Glass e dal produttore Ethan Kath. Il loro sound si caratterizza per l'utilizzo di sequenze sintetiche e campionamenti, con una vena oscura che li ha resi tra i principali esponenti del cosiddetto electroclash. In questo articolo, parleremo dell'album Amnesty (i) pubblicato nel 2016, considerato da molti una vera e propria rinascita per il gruppo. Ti sveleremo le migliori canzoni dell'album, il contesto in cui è nato e qualche curiosità sui Crystal Castles.
Per capire appieno il significato di Amnesty (i), è importante fare un passo indietro. Dopo il successo dei primi tre album, la band aveva subito una grave crisi interna nel 2014, quando la Glass decise di lasciare il gruppo. Nonostante ciò, Kath decise di continuare a pubblicare musica sotto il nome di Crystal Castles, suscitando non poche polemiche tra i fan. Con Amnesty (i), il produttore spiega che il titolo si riferisce alla rinascita del progetto dopo la fine della partnership con la Glass, quasi come se fosse un atto di amnistia nei confronti dei vecchi fan della band.
Veniamo alle canzoni. Il disco si apre con l'elettrizzante Femen, in cui la voce di Kath si sovrappone alle sequenze sintetiche in un crescendo di energia. Altro pezzo memorabile è Char, un omaggio al film La teta y la luna di Bigas Luna. Uno dei brani più noti di Amnesty (i) è senza dubbio Concrete, che vanta un'atmosfera molto cupa e una melodia martellante che rimane in testa a lungo. Infine, vale la pena citare Their Kindness Is Charade, un'ulteriore dimostrazione della capacità del duo di creare canzoni ondeggianti, pervase da un senso di smarrimento.
Come accennato, Amnesty (i) è stato accolto con entusiasmo dalla critica musicale, che ha apprezzato la maturità raggiunta dalla band in termini di produzione e composizione. Ciononostante, ci sono state alcune critiche riguardanti l'utilizzo eccessivo di campionamenti come base per molte tracce, che avrebbe a tratti reso il disco troppo ripetitivo. Altri hanno invece lamentato la mancanza della voce caratteristica di Glass, che avrebbe potuto donare un'ulteriore profondità alle canzoni.
L'album Amnesty (i) dei Crystal Castles rappresenta una tappa fondamentale nella storia del duo canadese, che ha saputo risollevare le sorti del progetto dopo la partenza della Glass. Se sei alla ricerca di un album elettronico dalle sonorità malinconiche e sperimentali, ti consigliamo di dargli un ascolto. E tu, quali sono le tue canzoni preferite di Amnesty (i)? Facci sapere nei commenti!
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