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Artista: Alice In Chains Album: ×2: Facelift / Alice in Chains


Anno: 2007
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album ×2: Facelift / Alice in Chains del 2013


La musica grunge degli anni '90 ha influenzato parecchi artisti e band rock nella storia, Alice in Chains è sicuramente tra i più grandi del genere, tuttavia, non tutti conoscono l'album ×2: Facelift / Alice in Chains del 2013. Questo album è una raccolta di successi con alcune tracce inedite ed è un'ottima introduzione alla band. In questa recensione, darò una breve descrizione dell'artista e del genere musicale, una panoramica delle migliori canzoni dell'album e del contesto in cui è stato concepito, e infine darò qualche critica all'album stesso e all'artista.

Alice in Chains è una band grunge alternativa fondata nel 1987 a Seattle. L'artista è stato denominato il più pesante del grunge a causa dei testi osceni e delle sonorità distorte e sperimentali. La band ha venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo ed è stata introdotta nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2019.

×2: Facelift / Alice in Chains del 2013 è un'ottima selezione di successi e una raccolta di alcune tracce inedite. Tra i brani di successo dell'album ci sono Man in the Box, Rooster e Would? che sono indubbiamente tra le migliori canzoni della band.

L'album è stato rilasciato in un contesto molto particolare. L'anno 2013 ha segnato il 20 ° anniversario dell'uscita di Dirt, l'album che ha visto la band diventare una delle più importanti del genere. Pertanto, questo album è stato rilasciato per celebrare l'occasione e l'altro album selezionato Facelift, che ha aiutato a mettere Alice in Chains sulla mappa musicale.

Tuttavia, alcune tracce dell'album sono state giudicate come meno rilevanti rispetto ad altre. Una delle canzoni meno apprezzate dell'album è Sunshine, che è stata giudicata come troppo lenta ed emotivamente pesante. Altri critici hanno osservato che l'album sembra essere troppo pulito rispetto agli album originali.

Ci sono anche state alcune critiche rivolte all'artista stesso, in particolare la sua relazione con la droga e l'alcol. Nonostante si sia ripreso da questi vizi, l'artista ha continuato a lottare con questi problemi ed è morto per overdose nel 2002.

In definitiva, l'album ×2: Facelift / Alice in Chains del 2013 rimane ancora un'ottima introduzione alla band e un'importante raccolta di successi. Tuttavia, le tracce inedite inserite nell'album potrebbero non essere all'altezza dei brani più noti e alcuni critici suggeriscono che l'album sia stato troppo pulito rispetto alle opere precedenti dell'artista. Nonostante ciò, la musica di Alice in Chains rimane una pietra miliare nel genere grunge alternativo ed è senza dubbio uno dei più grandi contributi alla storia della musica rock.

In definitiva, l'album ×2: Facelift / Alice in Chains del 2013 rimane ancora un'ottima introduzione alla band e un'importante raccolta di successi. Tuttavia, le tracce inedite inserite nell'album potrebbero non essere all'altezza dei brani più noti e alcuni critici suggeriscono che l'album sia stato troppo pulito rispetto alle opere precedenti dell'artista. Nonostante ciò, la musica di Alice in Chains rimane una pietra miliare nel genere grunge alternativo ed è senza dubbio uno dei più grandi contributi alla storia della musica rock.