Keith Flint, un ragazzo dello spocchioso Essex, un pre-cyberpunk, un superantieroe dei fumetti, negli anni 90 formò un gruppo molto easy e tranquillo, i Prodigy. Nel 1997, dopo aver prodotto il suo inno ai piromani
Firestarter, si rese famoso sbattendo in faccia ai perbenisti inglesi il singolo
Smack My Bitch Up (letteralmente colpisci la mia zoccola o dammi i colpetti sulla vena prima di spingermi l´eroina). L’uscita di questo titolo su tutti i manifesti musicali inglesi suscitò grande sdegno che riecheggiò addirittura in parlamento, tanto che un ministro definì il pezzo come schifoso, triste e ridicolo (in pratica gli spalancò una autostrada di successo). L’incompreso Liam Holwett (altro componente del gruppo) disse che non era altro che un modo di dire di strada, giovanile, che dava una singolare energia e non c’era assolutamente nessun messaggio misogino. Il video, in aggiunta, rendeva la cosa ancora più interessante, trasgressiva e provocante. Racconta in pochi minuti una notte libertina di Soho, piena di pornografia, droga, alcool e violenza che alla fine rivela un finale scandaloso (che non vi anticipo…?). Comunque, in Inghilterra il fatto di demonizzare il gruppo
Prodigy ebbe ovviamente l’effetto contrario. Il loro album fu un vero successo e spopolò anche internazionalmente. Piccola parentesi, io sono sempre della mia idea: Londra é cento volte piú avanti e trasgressiva di New York. I Prodigy ebbero il loro strameritato e stradrogato successo, ebbero, anche, calunnie, i perbenisti contro e i giovani seguaci. Come presero la cosa oltreoceano? Be’, Wal-Mart e K-Mart ritirarono i cd ovviamente (l’ipocrisia degli Stati Uniti regna sempre sovrana, non sia mai che i giovani abbiamo un loro spirito critico). La risposta, in ogni caso, più eclatante, e che mi sorprende parecchio la diedero i Beastie Boys che etichettarono il singolo come altamente maschilista e vergognoso.
Keith Flint, un ragazzo che ci ha rivoluzionato alla sua maniera gli anni ’90, abbattendo clichè e cavolate dell’etichetta, rendendo il mondo piú disinvolto e ad aiutarlo a uscire dal perbenismo ipocrito. Keith ci lascia nella maniera in cui è arrivato alla ribalta vivendo al limite con la droga al suo lato. Ciao Keith!
Per ascoltare le
canzoni dei Prodigy, andate nella loro pagina!.