Ogni volta che vado a
Bologna passeggio per le stesse due vie. Parcheggio a pagamento vicino a quelle casette basse nella periferia appena fuori dal centro, a nord credo, e a piedi percorro una lunga strada che adagio si chiude sotto i portici rossastri della città. Gli stessi negozi che non cambiano, fruttivendoli grandi come un’utilitaria, farmacie antiche, un’edicola sempre vuota o sempre chiusa, qualche abito di lusso che cammina nel vuoto. Sempre la stessa strada, mezz’ora, a volte qualche minuto di più. Con una telecamera in testa vedrei il mondo in differita come sulla
google car, potrei tornare a casa e annoiarmi per rivivere i passi che da anni rimangono sempre uguali. Allora corro al mediaqualcosa di turno, compro una videocamera formato tessera, e la infilo in un bancomat per vedere come Charlie Chaplin si sente, chiuso negli ingranaggi della sua fattoria di animali a passeggio.