Artista: Sufjan Stevens Album: The Age Of Adz
Anno: 2010Tempo: 25:34
L'evoluzione musicale di Sufjan Stevens tramite l'album The Age Of Adz
Sufjan Stevens è un artista americano che si distingue per l'approccio alla musica, creando un suono unico attraverso l'intreccio di generi diversi come il folk, la psichedelia e l'elettronica. Il suo album The Age of Adz, pubblicato nel 2010, lancia Sufjan Stevens in un'altra dimensione musicale, allontanandosi dal suo sound folk e concentrandosi di più sulla sperimentazione sonora ed elettronica. In questo post, esploreremo l'album The Age of Adz, analizzando le canzoni migliori e il contesto in cui è nato.
Ad essere sinceri, The Age of Adz è un album molto delicato, ma allo stesso tempo complesso da analizzare. In questo album, Stevens sperimenta usando campionamenti, cori polifonici e sintetizzatori. Il risultato è una miscela interessante di suoni elettronici e accenni alla musica sacra. L'album viene a creare un'atmosfera misteriosa e appassionata, nonostante la sua commistione di stili.
La canzone d'apertura Futile Devices è una bella ballata acustica che contrasta con il resto dell'album. Too Much inizia con un urlo, prima di esplodere in un suggestivo synth pop con un testo molto emotivo che esplora la solitudine e l'ansia. Un'altra traccia interessante è All for Myself, con un inizio acustico che si trasforma in un'efficace orchestra elettronica.
L'album prende il suo titolo dal lavoro di un artista paranoico e schizofrenico del ventesimo secolo, Royal Robertson. Robertson era il nonno del artista visivo del disco, che utilizza l'arte di Robertson nella confezione del materiale e della copertina. L'album si riferisce all'idea dell'Età dell'Armageddon di Robertson, il che spiega il suono catastrofico dell'album.
Per molti, The Age of Adz è l'album di Sufjan Stevens meno riuscito. Il salto nella sperimentazione sonora è una scelta forte che avrebbe potuto alienare i fan della prima ora dell'artista. Tuttavia, lo stesso Stevens ha riconosciuto che l'album è un prodotto unico, notando che è il mio album più personale. Stevens ha sofferto di un forte esaurimento creativo durante il suo lavoro su The Age of Adz, e questo ha portato a una sequenza di brani dal forte impatto emotivo che riflettono il tormento dell'artista.
In sintesi, The Age of Adz è un album unico e complesso che rappresenta l'evoluzione di Sufjan Stevens come artista. Nonostante il salto nel sound, il disco continua a riflettere la capacità del artista di scrivere testi altamente emotivi e riflessivi. Non tutti i fan possono apprezzare questo album, ma è un viaggio incentrato sulla creatività e la sperimentazione sonora che dimostra l'intelligenza musicale di Stevens.
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