Artista: Franz Liszt Album: Rhapsodies Hongroises
Anno: 1987Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Rhapsodies Hongroises di Franz Liszt
Franz Liszt, un nome che è familiare a molti amanti della musica classica, è uno dei compositori più celebri della sua epoca. Il suo lavoro spaziava da opere per pianoforte, a musica sacra e sinfonie. Rhapsodies Hongroises, l'album che prenderemo in esame oggi, è stato pubblicato per la prima volta nel 1846 ed è composto da una serie di pezzi per pianoforte. In questo post, esamineremo alcune delle canzoni più famose dell'album, la sua origini e faremo alcune critiche all'artista e all'album.
Prima di immergerci nell'analisi dell'album, diamo un'occhiata al contesto in cui è stato creato. Franz Liszt era di origini ungheresi e iniziò la sua carriera contribuendo alla creazione della scuola pianistica ungherese, che combinava tecniche classiche austro-tedesche con scale e armonie ungheresi. Questa scala emotiva ungherese è ben rappresentata nell'album Rhapsodies Hongroises. L'album è composto da quindici brani per pianoforte, ognuno dei quali è un tributo all'arte e alla cultura ungherese.
Ora, diamo un'occhiata alle canzoni. Una delle più celebri è la n° 2 in Do diesis minore. Questa è una delle composizioni più tecniche dell'album e richiede una grande maestria del pianoforte. Un'altra canzone dell'album che spicca è Rapsodia n° 6 in Re bemolle maggiore. Questa è una delle canzoni più ritmiche dell'album e il suo tema principale viene ripetuto in tutto il pezzo.
Mentre Liszt è ampiamente considerato uno dei compositori più talentuosi della sua epoca, alcuni critici hanno sollevato alcune questioni sul suo lavoro. In primo luogo, alcuni hanno sostenuto che Liszt si concentrava troppo sulla spettacolarità della sua musica, piuttosto che sulla sostanza. Inoltre, alcuni hanno sostenuto che la sua musica mancava di coerenza e che spesso saltava da un tema all'altro senza una transizione adeguata.
In conclusione, l'album Rhapsodies Hongroises di Franz Liszt è un tributo alla cultura e all'arte ungherese. Nonostante alcune critiche, la musica contenuta nell'album è tecnicamente complessa e offre un assaggio affascinante di una scala emotiva ungherese. Se sei un amante della musica classica e del pianoforte in particolare, ti consiglio di dare un'ascoltata a questo album e di trarre le tue conclusioni.
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