Artista: Blondie Album: No Exit
Anno: 1999Tempo: 0:0-1
Una Critica Sincera all'Album No Exit degli Blondie
Gli Blondie sono un'icona della musica rock anni '70 e '80. Il loro album No Exit del 1999 ha segnato il loro ritorno nella scena musicale dopo una lunga pausa. In questo post, analizzeremo l'album canzone per canzone e darò la mia opinione sincera su di esso.
L'album No Exit si apre con Screaming Skin, che è una canzone che si distingue per il suo groove funky e per i riff di chitarra taglienti. Tuttavia, la voce di Debbie Harry su questa traccia sembra forzata e non riesce a trasmettere la giusta energia. Forgive and Forget è un'altra canzone che non si distingue per la sua originalità, ma ha un buon ritmo e una melodia orecchiabile.
La hit dell'album, Maria, è indubbiamente una delle migliori tracce. La chitarra riff che inizia la canzone è immediatamente riconoscibile e la voce di Harry ha la giusta intensità. La canzone ha un'atmosfera post-punk vibrante e la sua energia contagiosa la rende perfetta per ballare.
Shakedown è una canzone che oscilla tra il rock e la dance music, con un'idea interessante di avere dei cori vocali che vanno in crescendo. Tuttavia, la produzione della canzone sembra forzata e la voce di Harry suona troppo artificiale e poco coinvolgente. Nothing is Real but the Girl è una ballata rock molto più solenne. La canzone è ben cantata, ma pecca nella mancanza di spessore e di incisività.
Moth to a Flame è un'altra canzone che si distingue per gli arrangiamenti di chitarra di Chris Stein e per l'intensità della sezione ritmica. Purtroppo, anche in questa canzone la voce di Harry non riesce a raggiungere la sua solita profondità e sembra un po' flebile. Boom Boom in the Zoom Zoom Room è una canzone che ha un ritmo travolgente e ricorda molto la tradizione disco, ma anche in questo caso manca di originalità.
L'album No Exit degli Blondie è un lavoro altalenante. Ci sono alcune canzoni che meritano sicuramente di essere ascoltate, come Maria e Moth to a Flame, ma nel complesso l'album non riesce a lasciare una forte impressione. La voce di Debbie Harry sembra un po' stanca e la produzione delle canzoni sembra forzata in alcune tracce. Tuttavia, gli Blondie rimangono una pietra miliare nella storia della musica rock e il loro contributo alla musica è indubbiamente importante.
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