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Artista: Art Blakey Album: Holiday for Skins, Volume 2


Anno: 1958
Tempo: 0:0-1

Fai una recensione critica di Holiday for Skins, Volume 2 di Art Blakey


Holiday for Skins, Volume 2 è l'album jazz del batterista statunitense Art Blakey, pubblicato nel 1959. Questo album è stato considerato un capolavoro dal vivo, grazie alle performanze di Blakey e del suo gruppo, che ha presentato alcune delle migliori performance della loro carriera. Il gruppo comprende Wayne Shorter al sassofono tenore, Lee Morgan alla tromba, Bobby Timmons al piano, e Jymie Merritt al contrabbasso. In questo post, parleremo delle migliori canzoni dell'album e della nostra opinione critica su questo capolavoro jazz.
Il primo brano dell'album, The Sacrifice, presenta un'atmosfera jazzistica rilassante con un trompettista Lee Morgan all'altezza del suo talento su un ritmo del batterista Art Blakey. Un meraviglioso solo di Wayne Shorter ne costituisce il momento culminante. Cubano Chant è un altro brano importante di Holiday for Skins, Volume 2. Con una linea di basso pulsante che è diventata una firma dello stile di Blakey, il brano presenta un'atmosfera afro-cubana con un ottimo assolo di piano di Bobby Timmons.
Oscalypso è una traccia che presenta alcuni dei momenti più interessanti dell'album. La sua struttura musicale è un mix di afro-cubano e jazz, con una grande interpretazione di Lee Morgan e Wayne Shorter. La traccia finale, La Fiesta, è un'esplosione di ritmi latino-americani con sacche di jazz modale, creando un brano di chiusura virile che è in perfetta armonia con tutto l'album.
Le performances musicali in questo album mostrano una formazione composta da musicisti di talento e altrettanto professionali, che interagiscono perfettamente tra di loro. Jymie Merritt, specialmente, svolge un lavoro eccezionale a costituire un tappeto sonoro all'intero dell'album e al tempo stesso stabilendo un contrappeso di bassi per la sezione ritmica. Tuttavia, l'unica nota dolente dell'album è la qualità registrata. I pezzi di batteria sono molto più forti e opachi di quanto dovrebbero essere.
In conclusione, Holiday for Skins, Volume 2 è un album che vale la pena ascoltare per chiunque voglia immergersi nel jazz degli anni '50. Le interpretazioni dei musicisti sono tecnicamente brillanti e l'album offre ottimi brani in cui si avverte la passione, la sensibilità e l'energia dell'artista. Nonostante il problema della qualità del suono, l'album ci piace per il suo insieme e per la bellezza intrinseca dell'arte jazz. Si tratta di un'uscita molto apprezzata dagli intenditori del jazz e consigliamo a tutti di dare un ascolto a questo capolavoro sicuramente interessante.