Artista: Autechre Album: Draft 7.30
Anno: 2003Tempo: 0:0-1
Recensione critica dell'album Draft 7.30 di Autechre
Se sei un appassionato di musica sperimentale, sicuramente hai sentito parlare degli Autechre, un duo musicale inglese composto da Sean Booth e Rob Brown. Il gruppo si distingue per una forte attenzione all'elettronica e alla sperimentazione sonora che lo ha reso uno dei migliori produttori di musica elettronica dei nostri tempi. Draft 7.30 è una delle loro opere più celebri, pubblicata nel 2003. In questa recensione, andremo ad analizzare l'album nei minimi dettagli, le sue tracce, i generi musicali, i suoi punti di forza e tutti gli aspetti che lo rendono un lavoro straordinario.
L'album Draft 7.30 è senza dubbio uno dei lavori di punta di Autechre. Composto da nove tracce, il lavoro è stato messo in commercio da Warp Records nel 2003. Scopriamo insieme le canzoni più apprezzate dell'album. L'apertura è con Xylin Room, seguita da IV VV IV VV VIII, a seguire P.:NTIL, IO, Pro Radii e Augmatic Disport. La parte centrale del disco si apre con Iera e la sequenza di track continua con V-Proc, Reniform Puls, Sublimit e Tapr. La chiusura dell'album è affidata alla traccia di dodici minuti Theme of Sudden Roundabout.
Il genere musicale di Draft 7.30 è come di consueto, abbastanza difficile da definire. Autechre si è sempre distinto per la sua attenzione alla musica basata su sequenze poliritmiche, così come su suoni elettronici distorti. Ci sono infatti rigidi beats e linee di basso su cui la coppia mette in risalto la propria abilità di manipolare i suoni. L'album è fondamentalmente un lavoro sperimentale con influenze IDM (Intelligent Dance Music) e Glitch.
Un elemento distintivo dell'album è la grande attenzione alla ricerca del suono che si riflette anche nelle titolazioni delle tracce. I titoli delle canzoni sono, infatti, composti da sequenze di cifre che rappresentano i testi generati dal software utilizzato per comporre la traccia, conferendo all'album un'impronta quasi scientifica.
Tuttavia, c'è anche un lato del disco che non funziona del tutto. Alcune tracce sono ben concepite ma risultano troppo ripetitive. Si nota anche una certa mancanza di organicità, forse a causa della presa dell'elettronica sui singoli elementi musicali. In altre parole, Draft 7.30 è un album ben progettato che risulta troppo freddo e matematico in alcuni punti.
In conclusione, Draft 7.30 è un album che dimostra lo straordinario talento degli Autechre nella creazione di musica elettronica sperimentale, utilizzando sequenze di suoni difficili da classificare e titoli che sono quasi codici. Non è un album per tutti, ma sicuramente per chi ama la musica sperimentale elettronica. Infine, il disco non è perfetto, ma ha sicuramente dei punti di forza e merita di essere ascoltato. Se sei un fan di Autechre o sei alla ricerca di nuova musica sperimentale, Draft 7.30 è senza dubbio un album che dovresti ascoltare ora.
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