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Dub

Curiosa origine ha il dub, dalla la pratica di doppiare le canzoni reggae sul lato B dei vinili in modo da far cantare il pubblico nella dance hall jamaicane. I dj impegarono poi riverberi e eco per sostituire parti vocali. Questa tecnica primitiva fu poi utilizzata da diversi generi dalla house alla drum and bass. Sei pronto ad esplorare il regno musicale del Dub? Questo genere è pieno di linee di basso iconiche, canti vocoded e strumenti tradizionali instradati attraverso effetti dell'era spaziale. Combina le capacità sonore della tecnologia moderna e la raffinatezza dell'ingegneria audio per dare vita a qualcosa di eccitante e lungimirante. Allinea la tua frequenza con questo genere rivoluzionario e fai un viaggio oltre. Ascolta Dub e lascia che le sue vibrazioni plasmino il modo in cui percepisci il suono.

L'evoluzione del Dub: dalla sua biografia ai migliori brani
Se sei un musicista o un amante della musica, devi aver sentito parlare di Dub. Questo genere musicale, nato dalle ceneri dell'era del Reggae, ha avuto un impatto significativo sulla musica moderna. In questo post, esploreremo la biografia del Dub, il suo sviluppo come genere musicale, le sue principali caratteristiche e, naturalmente, le sue migliori canzoni.
Il Dub trova le sue origini nella Jamaica degli anni '60. Gli artisti di Reggae come King Tubby e Lee Scratch Perry volevano dare risalto al basso nella musica, un desiderio che li ha portati a sperimentare il processo di remixaggio. Ricorrendo a effetti di delay, riverberi e sovrapposizioni audio, sono riusciti a creare un suono completamente nuovo e unico. Questo suono riuscì a conquistare il pubblico, che iniziò ad apprezzare il genere musicale, nonostante non fosse una forma di Reggae tradizionale.
Con il tempo, il Dub ha continuato a evolversi. Nel Regno Unito degli anni '80, il Dubstep ha iniziato ad emergere come genere a sé stante, aggiungendo il Grime e il Drum and Bass alle sue influenze. E oggi, il Dub si è diffuso in tutto il mondo, grazie alla sua capacità di fondere elementi di altri generi, come lo Spoken Word, il Rock e la Musica Elettronica.
Così come le sue origini sono piuttosto variegate, anche il Dub ospita una vasta gamma di stili artistici. Gli artisti del Dub hanno la libertà di esprimersi attraverso suoni e stili che cambiano drasticamente, a seconda della loro creatività. Tra le canzoni più iconiche del Dub si possono trovare brani come Police and Thieves di Junior Murvin remixata da Lee Perry, Chase the Devil di Max Romeo e Under Mi Sensi di Barrington Levy.
Mentre il Dub ha guadagnato popolarità in tutto il mondo, ci sono anche state alcune critiche riguardo alla sua autenticità. Molti hanno affermato che le origini della musica sono state emarginate e che il Dub moderno abbia perso l'essenza stessa di ciò che rendeva unico il suo suono. Tuttavia, sarebbe ingiusto generalizzare questa affermazione, poiché ci sono ancora molti artisti che cercano di mantenere viva la vera essenza del Dub.
Il Dub è una forma di musica che ha avuto un impatto significativo sulla cultura musicale moderna. Le sue origini e la sua evoluzione hanno fatto sì che i suoi suoni e le sue influenze siano apprezzati in tutto il mondo. Se sei un amante della musica, non perdere l'occasione di ascoltare alcune delle migliori canzoni del genere, per apprezzare l'unicità dei suoni e delle emozioni che il Dub ha da offrire.
2024-06-10

Imparare a cantare sul lato B delle cose: la musica Dub

Il dub è un genere musicale basato sulla musica reggae, dalla curiosa nascita. Dub vuole dire, in pratica, ’doppiare’, e consisteva nel pubblicare sul lato B dei 45 giri di musica reggae la versione strumentale di quanto era sul lato A, per consentire ai tanti cantanti dilettanti di improvvisare i loro vocalizzi. Questa pratica diede la via a un vero e proprio stile autonomo che consentiva ai molti ingegneri del suono di sperimentare con i loro mixer e i cui risultati furono proprio definiti ’dub version’; il primo tra gli artisti a sperimentare è stato King Tubby, alzando il livello della parte ritmica, a volte eliminando le parti vocali o aggiungendo strumenti. E’ nel 1973 che cominciarono ad apparire album interi con versioni strumentali, grazie anche alla presenza di nuovi produttori tra cui è d’obbligo citare Lee ’Scratch’ Perry.

Ma l’espansione del dub non è ristretta alla sola Giamaica, dove come genere era secondo solo al roots reggae; grazie all’etichetta Island, anche in Inghilterra si cominciò a sperimentare queste sonorità grazie anche ad artisti roots reggae come Burning Spear e Black Uhuru. La grande diffusione che ebbe il reggae significò un grande aumento dell’attività live e questo portò a cercare di ricreare quelle ambientazioni nate in studio. Molti si specializzarono nell’uso del riverbero e dell’eco allo scopo primario di sostituire le parti vocali, creando questo genere musicale che in pratica è più associato alle sale da ballo che non alla musica venduta.

Come tecnica, oggi, è ritenuta abbastanza primitiva, anche se si deve sottolineare che la stessa è stata copiata da diversi generi, dalla house al drum and bass. Le preferenze dei giamaicani si spostarono però verso il toasting dei disc jockeys che avrebbe poi portato alla nascita del raggamuffin e l’esplosione della musica dance ha portato via pubblico al dub, relegato in secondo piano, cui ha indubbiamente contribuito anche l’omicidio di King Tubby a Kingston nel 1987; solo dopo la sua morte molti generi ne hanno colto l’aspetto tecnico incorporandolo, come il trip hop, il jungle, il drum and bass e dagli anni ’90, l’avant garde rock e l’intera scena elettronica.
Tag: dub, lato, b, reggae, giamaica

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