È inutile, andare a caccia è una pratica infantile e fuori moda. Si va a caccia di partner in giro, ma i nuotatori meno esperti si ritroveranno a fare chilometri tra due pali della luce, boccheggiando ogni cinquanta metri per cedere all’ennesima orbita intorno al nulla. Lo stesso vale per la cultura. ¡Basta gridare contro le streghe ignoranti, siamo stanchi di proclami noiosi sull’
importanza della cultura e dell’istruzione! Ogni parola pronunciata suona come vaneggiamento profetico, cade ai piedi stessi di chi brinda sull’ennesimo libro macinato da un’editoria che assomiglia sempre più alle macchine infernali negli scantinati di Stephen King. A questo punto l’unica soluzione disponibile è la vita del ragno. Attendi che una sparuta platea di avventati ubriachi capiti nella tua ragnatela, nella tua tana, e allora li sbrani con la tua grigia dottrina. Ma alla fine cosa rimane? Mah, praticamente poco o nulla, solo lente lumache che sbavano sui libri, o lettori in pastiglia che si sorbirebbero dosi sempre più massicce di cultura al metadone, o tagliata dalla carta stampata quotidianamente. Siamo figli del fotoromanzo. Inutile provare a scampare dal nostro pollaio di frasi di paglia.