Artista: Sonata Arctica Album: The Days of Grays
Anno: 2009Tempo: 0:0-1
Una critica de The Days of Grays di Sonata Arctica
Il genere musicale del metal spazia dalle sonorità più aggressive alle più melodiche. In quest'ultimo filone, gli Sonata Arctica sono una delle band più rappresentative. Si sono messi in luce grazie alla loro grande maestria compositiva e alla potenza della loro musica. In questo articolo faremo una critica all'album The Days of Grays, analizzandone i brani migliori e contestualizzandolo nella discografia della band.
Gli Sonata Arctica sono una metal band originaria della Finlandia, fondata nel 1996. Il loro sound molto melodico e la capacità di creare atmosfere coinvolgenti hanno fatto di loro uno dei gruppi più apprezzati nella scena metallica. The Days of Grays è il loro sesto album in studio, pubblicato nel 2009.
Il disco è stato registrato ai Petrax e ai Tico-Tico Studios in Finlandia, e presentato in anteprima al Festival Rock Harvest in Polonia. Il tema principale dell'album è l'ambiguità della vita, descritta attraverso testi che spaziano dall’ansia alla felicità.
Una delle canzoni più riuscite dell'album è Flag in the ground, una power ballad che si fa ricordare per la melodia e la maestria degli arrangiamenti. La batteria incalza con ritmi serrati, mentre la chitarra crea una base molto solida. Il cantante Tony Kakko, con la sua voce potente e versatile, riesce a trasmettere le emozioni contenute nel testo. Anche il coro è molto ben costruito e coinvolgente.
Un'altra canzone di grande impatto è The dead skin, la cui base segue un ritmo molto più lento rispetto alla precedente. Nonostante ciò, la melodia del brano è avvolgente, con un cantato emotivo e un pianoforte che crea atmosfere malinconiche.
I Have a Right è una canzone in cui gli strumenti sono ben calibrati, con la chitarra in primo piano. La canzone è caratterizzata da un ritmo deciso, scaturito dalla batteria, che si fonde perfettamente con la melodia della voce del cantante. Il testo invita ad essere se stessi, a non rinunciare mai ai propri sogni e alla nostra capacità di decidere la propria vita.
Anche la canzone Zeroes merita una menzione, grazie al suo ritmo aggressivo ma allo stesso tempo coinvolgente, e un cantato che trascina l'ascoltatore. L'assolo di tastiera è forse uno dei più riusciti dell'album.
In definitiva, The Days of Grays è un album che si inserisce bene nella discografia degli Sonata Arctica, con un sound potente, emozionante e coinvolgente. La band dimostra di saper creare atmosfere malinconiche oltre a quelle di grande energia, con un utilizzo magistrale del coro e degli strumenti. Tuttavia, in questo lavoro, la band non è riuscita a confermarsi al meglio del proprio potenziale, creando un'opera comunque valida, ma non eccezionale. C'è anche chi, tra i fan storici, ha criticato l'album per aver smussato gli spigoli eccessivamente rispetto ai precedenti lavori, e per aver perso un po' di quell'energia e aggressività che contraddistingueva gli Arctica. In ogni caso, questo rimane comunque un disco di buona fattura, che continuerà ad appassionare i fan della band e gli appassionati di musica.
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