Artista: Atheist Album: Jupiter
Anno: 2010Tempo: 32:33
Recensione critica dell'album Jupiter degli Atheist
Gli Atheist sono una band death metal tecnica proveniente dalla Florida, formata nel 1984. La loro musica è caratterizzata da un mix di elementi jazz progressivi, thrash metal e death metal, ed è nota per lo stile virtuoso dei suoi musicisti. Nel 2010 la band ha pubblicato Jupiter, il loro ultimo album in studio dopo ben 17 anni di silenzio. In questa recensione critica andremo ad analizzare il lavoro degli Atheist, cercando di capire i pregi e i difetti dell'album, e di offrire un'opinione obiettiva ai lettori.
Jupiter è un album che si apre con la traccia Second to Sun, che introduce subito allo stile virtuoso degli Atheist. Il sound è potente, i riff serrati e la sezione ritmica solida. L'uso dei fiati è una caratteristica molto interessante dell'album, che ben si sposa con le parti più jazzate. Purtroppo però, la produzione non è all'altezza, e la maggior parte delle parti musicali risulta poco chiara e dispersa, rendendo l'ascolto a tratti disorientante.
La traccia successiva, Fictitious Glide, è uno dei brani migliori dell'album. Parte con un basso pulsante e delle chitarre spettacolari, per poi esplodere in un break jazzato che lascia a bocca aperta. La voce di Kelly Shaefer è sempre potente e incisiva, ma talvolta sembra avere difficoltà a trovare il suo posto all'interno della complessità musicale delle tracce.
Il lavoro degli Atheist è noto per aver spostato i confini del death metal, portando nuovi elementi stilistici e rinnovando il genere. Tuttavia, Jupiter risulta a tratti poco innovativo e ripetitivo. Tracce come Fraudulent Cloth e Live and Live Again non offrono molto di nuovo rispetto a quanto già proposto dagli Atheist in passato, e sembrano riproporre lo stesso sound senza aggiungere molto di nuovo.
Uno dei brani più interessanti dell'album è The Formative Years, una traccia strumentale che mette in mostra la bravura dei membri della band. Qui la sezione ritmica si esibisce in una performance eccellente, spingendo il brano verso nuovi livelli di energia. Anche la chitarra di Chris Baker è molto ispirata, creando riff e melodie che catturano l'attenzione dell'ascoltatore.
L'album si chiude definitivamente con Atheist Anthem, un brano che cerca di condensare in pochi minuti l'intera carriera degli Atheist. Il brano è una sorta di riassunto di tutte le influenze e gli stili che la band ha cercato di mescolare nel corso degli anni, e per questo risulta un po' confusionario. Nonostante questo, il brano rappresenta un'ottima occasione per riascoltare i momenti migliori del passato degli Atheist.
In conclusione, Jupiter degli Atheist è un album che va ascoltato con molta attenzione. La band dimostra ancora una volta la loro abilità musicale, ma a tratti sembra perdere di vista la necessità di creare un sound più coeso e accessibile. Gli Atheist, come sempre, spingono i limiti del death metal, ma stavolta forse hanno esagerato nella loro sperimentazione, creando un album che a tratti risulta troppo disperso e confusionario. Nonostante questo, Jupiter è un lavoro interessante per chi vuole scoprire nuovi orizzonti del genere, e offre sicuramente qualche momento di pura eccellenza musicale.
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