Artista: B. B. King Album: Take It Home
Anno: 1979Tempo: 0:0-1
Recensione critica dell'album Take It Home di B.B. King
Quando si parla di blues, il nome di B.B. King viene subito in mente. Nato nel Mississippi, il chitarrista e cantante è uno dei maggiori esponenti del genere, tanto da essere stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 1979, B.B. King pubblicò l'album Take It Home, che fu molto apprezzato tanto dalla critica quanto dai fan. In questo articolo faremo una recensione critica dell'album, parlando del gruppo, del genere musicale, delle migliori canzoni e aggiungendo qualche critica personale.
Il gruppo che accompagna B.B. King in Take It Home è formato da alcuni grandi musicisti, tra cui William Pee Wee Crayton alla chitarra, Wilbert Freeman al basso e Sonny Freeman alla batteria. Oltre a loro tre, ci sono anche alcuni ospiti, come i membri della Tower of Power, che suonano le parti degli ottoni in alcune tracce dell'album. La produzione è curata da Dave Crawford, già collaboratore di artisti come Gladys Knight and the Pips e The Temptations.
Il genere musicale dell'album è principalmente blues, con qualche accenno al funk e al soul. La voce di B.B. King si staglia su chitarre e percussioni, cantando storie di dolore e di speranza, di amore e di perdita. I testi sono molto profondi e riflessivi, come in Better Lovin' Man e Hold On (I Feel Our Love Is Changing), mentre altri sono più leggeri e divertenti, come The World Is Gone Wrong e Going Underground. La musica è molto coinvolgente, con riff di chitarra potenti e ritmi di batteria incalzanti.
Le migliori canzoni dell'album sono senza dubbio The World Is Gone Wrong, una cover di un classico del blues di Walter Vinson, reinterpretata magistralmente da B.B. King, e Take It Home, la title track dell'album, una canzone che alterna momenti di grande intensità a pause più riflessive. Altre tracce interessanti sono Better Lovin' Man, Hold On (I Feel Our Love Is Changing) e Going Underground. Si tratta di un album molto equilibrato, in cui ogni canzone ha il suo spazio e il suo significato.
Veniamo ora alle critiche. Nonostante Take It Home sia uno degli album più belli di B.B. King, ci sono alcune canzoni che risultano un po' troppo lunghe e ripetitive, come I Got Some Help I Don't Need e Stayin' Power. In queste tracce, il ritmo diventa un po' monotono e la voce di B.B. King non riesce a trascinare l'ascoltatore come invece fa in altre parti dell'album. Questo non significa che le canzoni siano brutte, ma semplicemente che avrebbero potuto essere un po' accorciate senza perdere di qualità.
In conclusione, Take It Home è un album molto bello e coinvolgente, che mostra le grandi capacità di B.B. King come chitarrista, cantante e interprete del blues. Le canzoni sono tutte molto belle e la produzione è di altissimo livello. Se siete amanti del blues, questo album non può mancare nella vostra collezione. Tuttavia, ci sono alcune tracce che si ripetono un po' troppo, ma questo non toglie nulla alla bellezza dell'opera complessiva. In sintesi, Take It Home è un album che consigliamo vivamente di ascoltare.
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