Artista: The Seeds Album: Red Planet
Anno: 2004Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Red Planet dei The Seeds
Oserei dire che i The Seeds sono stati uno dei gruppi rock più sottovalutati degli anni '60. Di sicuro, il loro contributo alla musica rock è stato notevole ma spesso dimenticato. Nel 1966 il gruppo ha pubblicato il loro primo album, seminando così la base per l'album Red Planet che abbiamo deciso di esaminare oggi. In questa recensione, esploreremo la storia dell'artista e del genere musicale, daremo un'occhiata al contesto in cui è stato creato l'album e discuteremo le migliori canzoni dell'album insieme a qualche critica.
Prima di entrare nel dettaglio degli aspetti dell'album Red Planet, facciamo una panoramica generale dei The Seeds. Il gruppo rock originario di Los Angeles è stato fondato nel 1965 dal cantante Sky Saxon e dal chitarrista Jan Savage. La loro musica era una miscela di garage rock, rock psichedelico e blues rock. La band è stata uno dei principali precursori della scena musicale americana degli anni '60 ed è stata anche influente nella nascita del movimento punk.
L'album Red Planet dei The Seeds è stato pubblicato nel 1968. In quel periodo, la band era composta da Sky Saxon, Jan Savage, Daryl Hooper e Rick Andridge. Il disco è stato pubblicato in un periodo caratterizzato da grande effervescenza musicale. L'album inizia con la traccia Up in Her Room, un brano che inizia con un ritmo frenetico e una chitarra distorta che crea un'atmosfera agitata. Altri brani che vale la pena menzionare sono Satisfy You, con la sua chitarra elettrica che suona come un riff di blues, e Love in a Summer Basket che fa sfoggio di un ritmo più lento e un arrangiamento più esotico.
Nonostante l'enorme influenza che la band ha avuto sulla scena musicale degli anni '60, l'album Red Planet dei The Seeds non ha guadagnato il successo che forse meritava. Questo è stato probabilmente dovuto al fatto che il disco ha incontrato un pubblico che stava già iniziando ad apprezzare la rivoluzione musicale inglese con band come i Beatles e i Rolling Stones.
Inoltre, anche se ci sono canzoni eccellenti nell'album, ci sono anche brani che non sono all'altezza della reputazione della band. La traccia March of the Flower Children sembra un po' fuori luogo rispetto al resto dell'album e Two Fingers Pointing on You sembra un tentativo di rifare Pushin' Too Hard della band.
Conclusion: In sintesi, l'album Red Planet dell'artista o del gruppo The Seeds è un esempio dell'incredibile potenziale degli anni '60. Anche se il disco non ha avuto il successo che forse meritava al momento della sua uscita, ha lasciato un'impronta duratura sui critici musicali e sulla scena rock, e ha contribuito a plasmare il futuro della musica rock. Se sei un appassionato di musica o solo un curioso, vale la pena ascoltare questo album e esplorare la musica di questo gruppo sottovalutato ma intrigante.
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