Artista: War Album: Holy War
Anno: 2005Tempo: 59:36
L'album Holy War dei War: una pietra miliare del rock psichedelico
I War sono un gruppo rock psichedelico formatosi a Los Angeles negli anni '60. Il gruppo ha raggiunto un notevole successo commerciale negli anni '70, grazie a hit come Low Rider e Why Can't We Be Friends?. Tuttavia, i War hanno sempre cercato di mescolare diversi generi musicali dalle sonorità afro-caraibiche al funk e al soul. Ciò li ha resi uno dei gruppi più interessanti ed influenti del panorama rock degli anni '70.
Ma oggi vogliamo parlare dell'album Holy War, pubblicato nel 1977. Questo disco rappresenta un punto di svolta per i War, poiché segna l'abbandono della loro etichetta discografica precedente e l'inizio di una nuova fase artistica per il gruppo.
L'album Holy War è il loro primo lavoro pubblicato dalla United Artists Records, ed è una delle loro opere più mature e sofisticate. L'album presenta una varietà di stili, dalle ballate orecchiabili come Baby Face (She Said Do Do Do Do) alle tracce più funky come Heartbeat.
Ma forse la vera forza del disco sono le liriche impegnate e politiche, che affrontano temi come la guerra e la povertà. La title track Holy War è una canzone di protesta contro la guerra, mentre City, Country, City descrive la disuguaglianza economica tra le aree rurali e urbane.
Non mancano le collaborazioni di prestigio in questo album, come ad esempio quella del sassofonista Grover Washington Jr., in The Seven Tin Soldiers. La traccia è molto dinamica e sprigiona una grande energia, grazie anche ai soli di sassofono di Washington Jr.
Ma quali sono le migliori canzoni su Holy War? Ecco una breve panoramica:
1. Holy War - Un inno pacifista che parla delle atrocità della guerra.
2. The Seven Tin Soldiers - Una traccia strumentale dall'andamento coinvolgente.
3. City, Country, City - Un'altra canzone impegnata, che affronta il tema della disuguaglianza.
3. City, Country, City - Un'altra canzone impegnata, che affronta il tema della disuguaglianza.
4. War Drums - Un brano dalle sonorità tribali molto coinvolgente.
5. Baby Face (She Said Do Do Do Do) - Una ballata orecchiabile dalla nota allegria.
Alcune critiche, tuttavia, sono state mosse all'album ed all'artista in generale. In particolare, alcuni critici sostengono che i War abbiano spesso copiato lo stile di altri artisti, invece di elaborare un'originale proposta musicale. Inoltre, alcune liriche delle loro canzoni sono state giudicate confuse o poco coerenti. Tuttavia, non si può negare che Holy War sia un album di grande valore artistico e politico.
In conclusione, l'album Holy War rappresenta un momento cruciale nella carriera dei War e nella storia del rock psichedelico. Questo disco vanta liriche impegnate, sonorità coinvolgenti e collaborazioni di grande prestigio. Se siete appassionati di musica rock e psichedelica, Holy War è sicuramente un album che non dovete perdere.
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