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Artista: Black Tape for a Blue Girl Album: Ashes in the Brittle Air


Anno: 1989
Tempo: 0:0-1

Recensione critica dell'album Ashes in the Brittle Air di Black Tape for a Blue Girl


Black Tape for a Blue Girl è un gruppo musicale americano di darkwave e neoclassical fondato negli anni '80. La loro musica è caratterizzata da sonorità eteree e malinconiche, con l'uso di strumenti tipici della musica classica come violini, violoncelli e pianoforte, mezclati ad elementi elettronici e sperimentali.
Ashes in the Brittle Air, l'album del 1989, è considerato da molti uno dei migliori del gruppo e uno dei monumenti della darkwave. In questa recensione, esploreremo insieme l'album, le sue migliori canzoni e daremo qualche critica.
L'album si apre con il brano Chanukkah, Oh Chanukkah, una versione darkwave dell'omonima canzone tradizionale yiddish. Con il suono straziante del violino e il canto di Sam Rosenthal, i Black Tape for a Blue Girl instaurano sin dall'inizio un'atmosfera cupa ed emozionante.
Il pezzo successivo è The Doorkeeper, una canzone dove emerge la vena neoclassica del gruppo con un retrogusto romantico. La voce della cantante olandese Elysabeth Grant si innalza sopra l'orchestrazione, mentre il pianoforte e gli archi creano uno scenario gotico e sognante.
Tra le migliori canzoni di Ashes in the Brittle Air spicca senza dubbio The Rope, una ballata struggente su una relazione amorosa tormentata. La voce di Oscar Herrera e la sua interpretazione teatrale si sposano perfettamente con il testo, mentre il violoncello di Brian Viglione e la chitarra di James Bozzi creano un tappeto sonoro intenso e raffinato.
Anche Breath è un pezzo memorabile dell'album. L'arrangiamento orchestrale è molto curato, con particolare attenzione ai dettagli. La voce di Vicki Richards, unica componente femminile del gruppo, è sensuale e profonda, in grado di trasportare l'ascoltatore in un'atmosfera onirica e misteriosa.
Purtroppo, nonostante la bellezza dell'album, alcune canzoni come The Lie e Fin de Siècle risultano un po' ripetitive e monotone. Inoltre, la lunghezza dei brani (la maggioranza supera i cinque minuti) potrebbe annoiare alcuni ascoltatori.
In definitiva, Ashes in the Brittle Air è un album che ha definito un certo tipo di darkwave e neoclassica. L'uso dei violini, dei violoncelli e del pianoforte mostra come il gruppo abbia voluto sperimentare e creare una musica ricca di sfumature e contrasti. Nonostante alcune critiche, l'album resta uno dei migliori dei Black Tape for a Blue Girl e un caposaldo del genere. Se sei un appassionato di darkwave e di musica sperimentale, non puoi perdertelo.