Artista: Arch Enemy Album: The Root of All Evil
Anno: 2009Tempo: 0:0-1
Recensione critica dell'album The Root of All Evil di Arch Enemy
Ciao a tutti! Oggi parleremo dell'album The Root of All Evil degli Arch Enemy. Per chi non lo sapesse, gli Arch Enemy sono un gruppo svedese di melodic death metal fondato nel 1996. La band è composta da membri eccezionali come il chitarrista Michael Amott, la cantante Alissa White-Gluz e il batterista Daniel Erlandsson. Essi sono noti per il loro stile musicale aggressivo e la loro presenza scenica folgorante.
In questo articolo, approfondiremo le caratteristiche di The Root of All Evil, album pubblicato nel 2009, valutandone pregi e difetti.
L'album The Root of All Evil rappresenta una vera pietra miliare per gli Arch Enemy in quanto si tratta di un'opera discografica decisamente particolare. Infatti, gli amanti del gruppo noteranno subito che le canzoni presenti in questo album sono in realtà delle vecchie produzioni del periodo 1996-1997 reinterpretate e ri-arrangiate dal gruppo.
Nonostante questo, l'album mantiene la propria rilevanza sul panorama del death metal grazie alle magistrali esibizioni dei suoi membri. La cantante Alissa White-Gluz, infatti, dimostra le sue incredibili capacità vocali in ogni brano, passando dal growl allo scream, dalla melodia all'aggressività, mantenendo sempre una perfetta intonazione.
Inoltre, gli assoli di chitarra di Michael Amott, pur non essendo esattamente nuovi, sono talmente ben eseguiti da coinvolgere l'ascoltatore in un vortice di ritmi e melodie che lasciano estasiati.
Tra le migliori canzoni di The Root of All Evil possiamo sicuramente citare Bury Me An Angel e Diva Satanica. Quest'ultima si distingue per la sua intro spettrale e la sua chitarra ultraveloce, accompagnata da una batteria sempre preciso e incalzante.
Tuttavia, l'album poteva essere ulteriormente migliorato. Il prezzo per un'opera discografica del genere rimane piuttosto elevato, anche per gli standard di un gruppo come gli Arch Enemy. Inoltre, sarebbe stato interessante sentir produrre la band qualcosa di nuovo, invece di rimasticare i loro vecchi pezzi.
In definitiva, The Root of All Evil è un album che consigliamo a tutti gli amanti del death metal. Nonostante l'assenza di novità, il lavoro di riarrangiamento dei brani del passato eseguito dagli Arch Enemy ha permesso di creare un'opera discografica in grado di reinventarsi senza dimenticare i propri origini. In generale è un album molto enjoy e ne vale sicuramente la pena di ascoltarlo.
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