Artista: Arch Enemy Album: Anthems of Rebellion
Anno: 2003Tempo: 43:03
Recensione di Anthems of Rebellion di Arch Enemy
Arch Enemy è una band svedese di melodic death metal, formatasi nel 1995 e guidata dalla potente voce della cantante Alissa White-Gluz. Nel 2003, la band ha rilasciato il loro quinto album Anthems of Rebellion sotto la Century Media Records. Questo album ha suscitato molte reazioni tra i fan del death metal, alcuni lodando il nuovo suono della band, altri criticandolo come una svolta commerciale. In questa recensione critica, esamineremo Anthems of Rebellion e vedremo come si confronta con i precedenti album della band.
Anthems of Rebellion si apre con la traccia Tear Down the Walls, in cui la voce di Alissa si presenta come un urlo di guerra. La chitarra di Michael e la batteria di Daniel forniscono un potente supporto musicale. Tuttavia, la canzone sembra essere piuttosto banale e manca di originalità. La traccia successiva, Silent Wars, è un po' più interessante, con un chorus che si insinua bene nella mente dell'ascoltatore. Ma la canzone non riesce a fare la differenza perché sembra che sia stata già sentita da qualche parte.
Il terzo brano, We Will Rise, è sicuramente uno dei punti di forza dell'album. La canzone presenta un ritmo travolgente che si alterna con un chorus melodico e potente. La voce di Alissa, che varia da toni gravi e gutturali a note più alte e cristalline, si sposa perfettamente con la musica. Dead Eyes See No Future è un'altra canzone che si differenzia dalle prime due. Con un sound più lento, ma comunque potente, la canzone evoca una sensazione di tristezza e disperazione. La chitarra acustica utilizzata alla fine della canzone aggiunge un tocco di grazia e delicatezza.
Il resto dell'album oscilla tra le canzoni di medio livello e quelle che non mancano di suscitare interesse. Ad esempio, Diva Satanica ha un suono più estremo rispetto alle altre tracce e mostra la capacità di Arch Enemy di spingersi su territori musicali ancora inesplorati. Invece, Leader of the Rats è una canzone con un sound più tradizionale e banale, che probabilmente non lascerà un'impressione duratura sulla maggior parte degli ascoltatori.
In definitiva, Anthems of Rebellion non è l'album migliore di Arch Enemy, ma neanche il peggiore. La band sembra aver voluto aggiungere del nuovo al loro suono, ma ciò ha portato a canzoni che si sentono familiari e piatte. Tuttavia, ci sono ancora alcune tracce che si distinguono per il loro sound e la loro creatività. We Will Rise e Dead Eyes See No Future sono le vere stelle di questo album. Se sei interessato a scoprire qualcosa di nuovo nella scena del death metal, Anthems of Rebellion potrebbe valere la pena di essere ascoltato.
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