Tutto ha inizio con la
Primavera Araba e con le manifestazioni di piazza che negli ultimi anni hanno avuto la forza di rovesciare dittature e di destabilizzare governi in Medio Oriente e nel Nord Africa.Quella che vi voglio raccontare è una storia tra tante in un mondo, quello medio orientale, che sta solo chiedendo di essere libero di scegliere.Nel 2011 Alì Mohammd Al-Nimr, saudita di17 anni fu arrestato per aver partecipato ad una manifestazione contro la dittatura del suo paese.Dopo due lunghissimi anni di carcere duro, nel maggio del 2014, una corte Saudita ha decretato la condanna a morte per decapitazione e crocifissione, sentenza che è in attesa di essere eseguita da quello stesso governo che ricoprirà nel 2016 la
presidenza del comitato consultivo del Consiglio ONU dei diritti umani.I capi di stato europei, quando si tratta di partner commerciali, preferiscono voltarsi e far finta di non vedere, ma dalla rete arriva un coro unanime contro questa condanna.Il popolo del web si mobilita e lo fa con i suoi mezzi.E’ partita da un paio di mesi una petizione on line per chiedere ai governi di tutto il mondo democratico di attivarsi affinché la pena di morte per
Alì Mohammd Al-Nimr sia sospesa.Questa è solo una storia tra tante, la storia di un mondo che sta solo chiedendo di essere libero.