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Artista: Big Country Album: The Seer


Anno: 1986
Tempo: 46:48

La recensione critica dell'album The Seer del gruppo musicale Big Country


Il gruppo musicale britannico Big Country ha lasciato un'impronta importantissima nella storia della musica rock e alternative degli anni '80 e '90. Tra i loro capolavori, spicca senza dubbio l'album del 1986 The Seer. In questo articolo, ti fornirò una recensione critica di questo importante lavoro da parte dei Big Country. Ti darò una breve descrizione del gruppo, del genere musicale e delle migliori canzoni che potrai trovare in questo album. Inoltre, esaminerò le critiche ricevute dalla band e l'evoluzione artistica successiva.
I Big Country erano un gruppo rock di Dunfermline, Scozia, formato nel 1981 dal cantautore Stuart Adamson. La band è stata composta anche da Bruce Watson, Tony Butler e Mark Brzezicki. Adamson era un autore eccezionale e un cantante lirico apprezzato dai fan e dalla critica. Il sound fluido e melodico del gruppo, che ha avuto origine dal lavoro delle due chitarre elettiche suonate da Adamson e Watson, era unico e si differenziava dal mainstream del periodo, che era caratterizzato da un sound più duro dei colleghi come gli U2. Apparivano come una sorta di fratelli minori degli Skids, inevitabile data l'appartenenza di Stuart ai primi. Big Country ha registrato numerosi album di successo nella loro carriera, ma The Seer (uscito nel 1986) li ha lanciati sulla cresta dell'onda negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
L'album presenta il sound distintivo dei Big Country con i riff di chitarra, il pensiero e i testi. L'album si apre con il brano omonimo The Seer. Questo pezzo è un movimentato inno rock/popolare con una forte batteria e cori, accompagnati dai riff di chitarra distintivi degli artisti. L'album include anche altre canzoni di successo come Look Away, One Great Thing, The Teacher, Eiledon e Red Fox. Questi brani presentano i testi ben scritti e le melodie coinvolgenti che sono diventati il marchio di fabbrica dei Big Country.
Non tutti, tuttavia, vedono The Seer come l'album migliore dei Big Country. Alcuni critici sostengono che l'album è troppo commerciale, soprattutto rispetto al precedente Steeltown. C'è un è un forte ricorso alla struttura di canzoni classic rock con ritornelli e sperimentazioni reducerve, spesso usufruendo di strumenti acustici, non potendo dirsi sempre altrettanti riuscite.
Tuttavia, dopo The Seer, la carriera della band ha avuto un'altalena. The Crossing (1983), Steeltown (1984) e Peace in Our Time (1988) hanno ottenuto un buon successo, ma i successivi lavori dei Big Country non sono riusciti a raggiungere lo stesso livello di successo. Nel 1991, Stuart Adamson decise di sciogliere la band, che poi si riunì per un breve periodo di tempo nel 1993, prima di sciogliersi di nuovo. Nel 2001, Adamson è stato trovato morto in una stanza d'albergo a Honolulu, Hawaii. Dopo questo, la band decise di continuare senza di lui con la pubblicazione di Driving to Damascus (1999), John Wayne's Dream (2002) e The Journey (2013) che non hanno ottenuto il successo sperato.
In ogni caso, The Seer rimane uno degli album classici della band che ha superato la prova del tempo. Il sound unico dei Big Country e le canzoni ben composte rendono questo album un punto di riferimento per i fan della band. Anche se non tutti i critici sono stati entusiasti del lavoro, l'album ha sicuramente dimostrato la consapevolezza songwriting della band e la loro capacità di produrre musica di alta qualità. Se stai cercando qualcosa di un po' diverso dalla solita offerta di rock/pop, The Seer dei Big Country potrebbe essere proprio quello che stai cercando.