Artista: Steppenwolf Album: Rise
Tempo: 0:0-1
Critica dell'album Rise degli Steppenwolf
Gli Steppenwolf sono un gruppo rock americano nato nel 1967 a Los Angeles. La band era composta da John Kay alla voce, Michael Monarch alla chitarra, Rushton Moreve al basso, Goldie McJohn alle tastiere e Jerry Edmonton alla batteria. La loro musica è influenzata dal rock psichedelico e blues rock e nella loro carriera hanno pubblicato numerosi album di successo. In questa critica andremo a valutare l'album Rise degli Steppenwolf pubblicato nel 1969.
L'album Rise fu pubblicato nel 1969, in un periodo storico molto particolare per gli Stati Uniti con la guerra del Vietnam che infiammava il paese e una forte tensione in ambito sociale e politico. L'album si presenta come un concept album, impregnato di messaggi pacifisti e di denuncia sociale. La prima traccia dell'album, The Pusher, è stata usata come colonna sonora del celebre film Easy Rider del 1969.
Nel complesso, l'album contiene alcune delle migliori canzoni degli Steppenwolf. La traccia principale, Monster, è un classico del rock psichedelico e rappresenta il tema principale dell'album con un testo che richiama alla resistenza e alla lotta contro le ingiustizie sociali. Draft Resister e Power Play sono altri due brani di notevole importanza dell'album. La prima è una critica sulla guerra del Vietnam e la leva obbligatoria mentre la seconda è una canzone che sprona a prendere il controllo della propria vita.
Nonostante l'album sia stato molto apprezzato al momento della pubblicazione, la critica sul lavoro degli Steppenwolf è stata molto dura, soprattutto per gli eccessi nella produzione e per la tendenza a lunghe improvvisazioni nelle canzoni. In particolare, la canzone The Ostrich è stata giudicata uno sfoggio di tecnica strumentale, bello da ascoltare ma poco originale.
In conclusione, l'album Rise degli Steppenwolf è un lavoro importante per la band, ma che presenta anche i suoi limiti. L'impegno sociale e politico presente nelle canzoni del disco non è mai eccessivo e risulta ancora attuale anche a distanza di oltre cinquant'anni. Tuttavia, la tendenza alla sperimentazione e all'improvvisazione ha reso alcune canzoni poco accessibili per il pubblico medio. Per gli appassionati del genere, comunque, l'album resta un must-have della storia del rock psichedelico e blues rock.
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