Artista: Ol' Dirty Bastard Album: Return To The 36 Chambers: The Dirty Version
Anno: 1995Tempo: 0:0-1
Return to the 36 Chambers: The Dirty Version di Ol' Dirty Bastard
Se sei un amante della musica hip hop, allora sicuramente avrai sentito parlare di Ol' Dirty Bastard. Esponente del Wu-Tang Clan, un gruppo di artisti dell'East Coast, Ol' Dirty Bastard ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del rap degli anni '90. Uno degli album più conosciuti e rappresentativi del suo stile unico è Return to the 36 Chambers: The Dirty Version. In questo articolo ti parleremo dell'artista, dei generi musicali e delle canzoni presenti in questo album.
Ol' Dirty Bastard, il cui vero nome era Russell Tyrone Jones, è stato un rapper, cantautore e attore statunitense. Nato a Brooklyn nel 1968, cominciò la sua carriera nel 1992 con il Wu-Tang Clan, uno dei gruppi di hip hop più influenti di sempre. Il suo stile unico, caratterizzato da un rap cantato in modo confuso e spesso violento, lo ha reso una figura di culto nel panorama del rap degli anni '90. Il genere musicale del Wu-Tang Clan era un mix di rap hardcore e soul, insieme ad influenze della cultura cinese.
Return to the 36 Chambers: The Dirty Version è stato pubblicato nel 1995 come album di debutto di ODB, e si è subito distinto come un lavoro innovativo e controverso. L'album presenta 15 tracce che rappresentano una sorta di viaggio nell'universo del rapper, tra esperienze personali, riferimenti al cinema d'azione e alla cultura cinese. Uno dei brani più famosi è Shimmy Shimmy Ya, una canzone che unisce un beat trascinante e una melodia orecchiabile, insieme ad una serie di rime aggressive e irriverenti.
Un altro brano molto conosciuto è Brooklyn Zoo, in cui Ol' Dirty Bastard esprime il suo amore per il quartiere di Brooklyn e la sua cultura. Questo brano divenne molto popolare tra i giovani afroamericani, che lo interpretarono come un inno alla loro identità culturale. Altri brani importanti dell'album includono Raw Hide, Hippa to Da Hoppa, Snakes e The Stomp. In queste canzoni si può apprezzare la grande abilità di ODB nel creare suoni unici e originali, utilizzando campionamenti, scratches e riff di chitarra.
Nonostante l'album sia stato molto acclamato dalla critica e abbia venduto un buon numero di copie, alcuni critici hanno considerato il lavoro di ODB troppo ambizioso e poco focalizzato. Alcune delle canzoni, come Dog Shit e Thirsty, sono state giudicate poco raffinate e prive di un significato chiaro. Inoltre, alcune delle lettere di canzoni sono state considerate troppo volgari e offensivi per la moralità pubblica.
In definitiva, Return to the 36 Chambers: The Dirty Version è un album molto particolare e rappresentativo della musica hip hop degli anni '90. Ol' Dirty Bastard è stato un artista di grande valore, che ha saputo creare un proprio stile unico e innovativo all'interno di un genere molto competitivo e in espansione. Anche se alcune delle sue canzoni potrebbero risultare poco raffinate e occasionalmente oscene, questi sono solo degli abbagli in un lavoro altrimenti straordinario. Se sei un amante della musica hip hop, ti consigliamo di ascoltare Return to the 36 Chambers: The Dirty Version per apprezzare fino in fondo la genialità di questo artista leggendario.
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