Artista: Nearly God Album: Nearly God
Anno: 1996Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album Nearly God: quando l'elettronica incontra le voci più potenti
Nearly God è stato un progetto musicale nato a metà degli anni '90, creato dall'artista trip-hop inglese Tricky. L'album omonimo, rilasciato nel 1996, è stato un lavoro pionieristico per l'epoca, lì dove la musica elettronica cominciava a collaborare con le voci più potenti del panorama musicale. In questo articolo vedremo alcuni dei brani più evidenti dell'album e perché, nonostante abbia ottenuto un culto di seguaci, esso non è riuscito a raggiungere il pubblico come altri lavori dei generi ad esso affini.
Nearly God è un album che inizia con il brano Invocation, una traccia che assume le sembianze di una specie di preghiera, nella quale la voce del cantante Terry Hall emerge sulla base strumentale costruita da Tricky. Questa traccia dà già un'idea di come l'artista sia riuscito a combinare in modo inedito e innovativo gli elementi della musica elettronica con le parti vocali. La stessa cosa si può dire di Tattoo, una canzone che unisce la voce di Martina Topley-Bird al funk elettronico di sapore vintage del produttore.
Il terzo brano dell'album, Poems, è uno degli esempi più interessanti dell'album, esso si apre con un campionamento di un discorso del poeta William S. Burroughs, cui si accosta poi la monocorde voce della cantante Neneh Cherry, che esegue un pezzo composto da Tricky unendo il viaggio musicale di quest'ultimo alla filosofia del beat generation.
Fondamentali per la riuscita dell'intero lavoro sono i contenuti lirici delle canzoni. Spesso i testi sono ispirati alla quotidianità della vita urbana, alla violenza, alla perdita e alla ricerca d'amore, tutto raccontato attraverso la voce di cantanti di spicco in quel periodo. Inoltre, Tricky ha saputo cavarsela anche coi remix, offrendo interessanti reinvenzioni di celebri canzoni come Angel Dust dei Gil Scott-Heron e I Be the Prophet dei Public Enemy.
La maggior parte delle basi dell'album sono costruite in maniera minimalista, usando loop e campionamenti, insieme a un'attenzione particolare alla trama dei testi. In tutto l'album, la contaminazione tra le voci dei cantanti e il sound elettronico sono uniti nella giusta dose per risultare non invasivi.
Nearly God è un album di notevole interesse e sperimentazione musicale, un lavoro talmente innovativo per quel periodo che rimane un capolavoro dell'elettronica, perfettamente calibrato con le voci di cantanti di spicco. Nonostante ciò, il progetto ha ottenuto solo un successo di culto, in parte perché molte tracce sono rimaste impresse nella memoria di molti ascoltatori, ma in maniera ancora più permanente in virtù della conoscenza che Tricky è uno dei precursori del movimento trip-hop. In ogni caso, Nearly God è stato il punto di snodo per Tricky, che ha saputo poi reinventarsi e continuare a produrre musica influenzando altri artisti.
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