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Artista: White Zombie Album: La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1


Anno: 1992
Tempo: 0:0-1

La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1 di White Zombie: Una panoramica sull'album che ha definito un genere


Il gruppo White Zombie, guidato dal carismatico cantante Rob Zombie, si è affermato negli anni '90 come una pietra miliare del genere alternative metal. Con l'album La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1, pubblicato nel 1992, la band ha raggiunto la fama mondiale grazie ad un sound unico e malvagio, fatto di riff abrasivi, influenze industrial e testi sul versante dell'occulto. In questo articolo, andremo alla scoperta di questo disco cruciale, esplorando le sue migliori canzoni e il contesto in cui è nato, oltre a fornire qualche critica all'artista.

La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1 è stato un album che ha segnato un'epoca, ponendosi come una pietra miliare del metal alternativo. Non solo ha plasmato il suono di molte band degli anni '90, ma ha anche gettato le basi per la carriera solista di Rob Zombie. Il disco è stato prodotto da Andy Wallace, già noto per aver lavorato con band come Slayer e Nirvana, e messo in commercio sotto l'etichetta Geffen Records.

Le canzoni presenti nel disco spaziano in questo universo sonoro che caratterizza il genere alternative metal: si va dai riff pesanti e incisivi della title track Welcome to the Planet Motherfucker/Psychoholic Slag, passando per il sound tribale di Grindhouse (A Go-Go) e le sonorità industrial del singolo Thunder Kiss '65. Tra le altre canzoni da segnalare troviamo Black Sunshine, con la collaborazione del chitarrista degli U2 The Edge, e I Am Legend, con un campionamento dal celebre film horror del 1971 La notte dei morti viventi.

La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1 è stato pubblicato in un momento particolare per la scena musicale americana. L'album è arrivato alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90, quando molte band stanno cercando di fondere hard rock, metal e punk rock in una nuova forma di espressione aggressiva e sperimentale. A questo è stato aggiunto un tocco di influenze horror e cinematografiche che ha dato vita a uno stile visivo e musicale unico, di cui Rob Zombie è stato uno dei principali esponenti.

L'album, tuttavia, non è stato esente da critica. Alcune riviste musicali hanno avuto difficoltà a trovare un punto di riferimento per il suo sound complesso e denso. Altre sono state invece catturate dalle sue atmosfere oscure e disturbanti. In ogni caso, l'album ha saputo trovare un pubblico vasto e devoto, non solo tra i fan del metal, ma anche tra coloro che apprezzavano la musica alternativa e il cinema horror.

In definitiva, La Sexorcisto: Devil Music Vol. 1 rimane un'opera fondamentale della storia del metal alternativo e un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano conoscere questa forma di musica. Grazie alle sue sonorità oscure e malvagie, l'album ha saputo catturare l'immaginazione di un pubblico vasto e devoto, e ha gettato le basi per la carriera solista di Rob Zombie. Se ancora non avete avuto modo di ascoltare questo disco, vi consigliamo di farlo subito: non ve ne pentirete.