Artista: Tony Bennett Album: If I Ruled the World: Songs for the Jet Set
Anno: 1965Tempo: 0:0-1
Il genio di Tony Bennett nella sua esplosione jazzistica
Tony Bennett è considerato uno dei più grandi interpreti jazz di tutti i tempi, grazie alla sua vocalità unica e alla sua straordinaria capacità di comunicare l'anima della canzone. Il suo album If I Ruled the World: Songs for the Jet Set, pubblicato nel 1965, è considerato uno dei suoi capolavori, per la bellezza delle canzoni e per il contesto culturale in cui fu creato. In questo articolo, esploreremo il mondo di Tony Bennett, il contesto di creazione dell'album, le sue migliori canzoni e qualche critica all'album e all'artista stesso.
Tony Bennett è nato a New York nel 1926, e ben presto si dedicò alla carriera musicale. Nel corso della sua lunga carriera, ha collaborato con i più grandi artisti jazz e ha vinto numerosi premi, tra cui 19 Grammy Awards. Bennett è uno dei pochi artisti jazz che ha avuto successo anche al di fuori del mondo del jazz, grazie alle sue performance teatrali e ai suoi duetti con artisti pop. Bennett è stato un attivo oppositore della discriminazione razziale e ha collaborato con numerosi musicisti afroamericani, come Duke Ellington e Count Basie.
Nel 1965, Bennett pubblica If I Ruled the World: Songs for the Jet Set, un album che riflette lo spirito dell'epoca degli anni '60, in cui il jazz stava diventando sempre più popolare e commerciale. L'album include canzoni scritte da grandi autori come Henry Mancini e Johnny Mercer, e rappresenta un mix esplosivo di jazz, bossa nova e pop. Le canzoni dell'album sono accompagnate da un'orchestra jazz di livello superiore, che supporta la voce unica e calda di Bennett.
Le migliori canzoni dell'album includono The Good Life, Fly Me to the Moon, If I Ruled the World e The Best Is Yet to Come. Queste canzoni sono oggi considerate dei classici del jazz, e sono state reinterpretate da numerosi artisti negli anni successivi. Fly Me to the Moon in particolare è stata la prima canzone che la NASA ha trasmesso alla luna, in occasione dell'allunaggio dell'Apollo 11 nel 1969.
Le critiche all'album sono state generalmente positive, con molti critici che hanno elogiato la voce e lo stile unico di Bennett. Tuttavia, alcuni critici hanno notato che l'album mancava di una coerenza stilistica, e che la scelta delle canzoni era un po' troppo commerciale per i gusti dei fan del jazz più puristi. Alcuni hanno anche criticato Bennett per il suo tardivo impegno nei confronti del movimento per i diritti civili.
In definitiva, If I Ruled the World: Songs for the Jet Set è uno dei migliori album jazz di tutti i tempi, che cattura la brillantezza e la vitalità del genere nella sua esplosione commerciale degli anni '60. Tony Bennett è un po' l'incarnazione dello stile di vita jet set di quell'epoca, ma la sua voce è anche un potente strumento di espressione di emozioni che vanno ben oltre la frivolezza della jet set culture. Bennett rimane un artista jazz unico, intergenerazionale e in grado di conquistare nuovi fan in ogni generazione.
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