Artista: Sarah Vaughan Album: After Hours
Anno: 1963Tempo: 0:0-1
La critica dell'album After Hours di Sarah Vaughan
Sarah Vaughan è stata una delle voci più famose e influenti nella storia del jazz. Con una carriera lunga oltre 40 anni, ha registrato una vasta gamma di album e vincendo numerosi premi. Nel nostro blog, discuteremo del suo album After Hours, che è uscito nel 1961. Questa è la nostra critica personale dell'album, compresi i suoi pro e contro. Se sei un appassionato di jazz e di Sarah Vaughan, non perdere questo articolo.
After Hours è un album con canzoni jazz standard e ballate lente scritte da compositori come Duke Ellington, Irving Berlin, e altri. L'album ha ottenuto un grande successo al momento della sua pubblicazione, grazie alla voce meravigliosa di Sarah Vaughan e all'arrangiamento musicale di Quincy Jones.
Tra le migliori canzoni dell'album, si possono menzionare My Funny Valentine, What's New?, e I'm Afraid the Masquerade is Over. Queste canzoni dimostrano il talento di Sarah Vaughan come vocalist. In particolare, My Funny Valentine è una delle sue interpretazioni più iconiche, resa in un modo completamente nuovo.
Tuttavia, alcune delle scelte musicali dell'album lasciano a desiderare, come la traccia di apertura My Favorite Things, originariamente scritta e cantata da Julie Andrews nel musical The Sound of Music. Proprio come l'originale, la versione di Sarah Vaughan non ha lo stesso tipo di energia e alacrità che si trova in altre parti dell'album.
Inoltre, le scelte di arrangiamento in alcune delle altre canzoni sono un po' deboli, come Wonder Why e Someone to Watch Over Me. La voce di Sarah Vaughan è ancora straordinaria, ma gli arrangiamenti sembrano un po' di seconda scelta rispetto ad altre canzoni dell'album.
In generale, After Hours è un album che non guasta mai e non potrà mai passare di moda. La voce di Sarah Vaughan è talmente meravigliosa e unica che l'ascolto in qualsiasi momento può solo far bene. Tuttavia, ci sono alcuni piccoli problemi nell'album che devono essere messi in luce. Siamo stati duri solo perché l'album sembra avere un potenziale maggiore se solo alcune scelte avessero avuto un miglior impatto. Ma ancora una volta, doveva essere un momento fantastico ascoltare Sarah Vaughan raggiungere gli acuti e spingere il suo modo di cantare oltre i limiti. Ovunque tu sia, ascolta After Hours e immaginati di essere seduto in un classico club jazz a New York City.
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