Artista: Carla Bley Album: Tropic Appetites
Anno: 1974Tempo: 0:0-1
Recensione critica dell'album Tropic Appetites di Carla Bley
Carla Bley è un'artista musicale americana che ha scritto e suonato musica in una vasta gamma di generi, dalla musica contemporanea alla jazz fusion. Nel 1974, ha pubblicato l'album Tropic Appetites, che, inizialmente, non ha avuto un grande successo commerciale, ma è stato notato dagli appassionati di jazz e dalla critica. In questo post, ti darò una recensione critica dell'album Tropic Appetites, descrivendoti il gruppo, il genere musicale e le migliori canzoni dell'album, aggiungendo anche alcune critiche personali.
Il gruppo che accompagna Carla Bley in questo album è composto da Paul Haines alle liriche e alla voce, Jack Bruce al basso, Chris Spedding alla chitarra e Harvey Mason alla batteria. Il genere musicale dell'album potrebbe essere descritto come jazz fusion, con influenze rock e funky. Questo è evidente nella prima traccia dell'album, Ain't That Peculiar con la chitarra funky di Chris Spedding e il basso pulsante di Jack Bruce.
Il brano successivo, Song Sung Long, vede la voce poetica di Paul Haines elettronicamente elaborata su un sottofondo jazz fusion. La terza traccia, Tropic Appetites, è un brano strumentale funky con un ritmo incalzante, durante il quale gli strumentisti si scatenano in assoli energici e ritmici.
Una delle canzoni più famose dell'album è Ad Infinitum, che presenta la voce molto emotiva di Haines su una base strumentale jazz. Il brano successivo, Talking Hearts, è invece un pezzo strumentale che alterna momenti di dolcezza ad altri di tensione, con una sublime sezione di archi.
La quinta canzone, Copyright Royalties, è una ballata dai toni cupi, che parla della vita di un musicista in tour. L'ultima traccia dell'album, intitolata The Lone Arranger, è un brano strumentale jazz funky che conclude l'album con un impatto strumentale raffinato.
In definitiva, Tropic Appetites è un album che incoraggia l'ascolto attento, con pezzi dalla grande varietà stilistica, in cui emergono le sensibilissime composizioni di Carla Bley. Questo tipo di album potrebbe non essere adatto per gli ascoltatori che cercano solo una base ritmica e orecchiabile, ma sicuramente soddisferà coloro che apprezzano le complessità e le riflessioni musicali. Ebbene, non c'è niente da criticare per la bravura e la genialità dell'artista e dei musicisti, ma Tropic Appetites può rivelarsi troppo complicato per gli ascoltatori occasionali. In definitiva, un album che suggerisco agli appassionati di jazz di dare una chance.
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