Artista: Ra Ra Riot Album: The Orchard
Anno: 2010Tempo: 39:11
Una critica di The Orchard degli Ra Ra Riot: tra indie pop e sperimentazione
Gli Ra Ra Riot sono un gruppo originario di Syracuse, New York, fondato nel 2006 da alcuni studenti universitari. La loro musica, che si muove tra indie pop, new wave e pop barocco, li ha resi noti sulla scena musicale americana e internazionale. Nel 2010, il gruppo pubblicò il loro secondo album The Orchard, prodotto insieme a Chris Walla (Death Cab for Cutie). In questa recensione, esploreremo l'album e le sue canzoni, con una particolare attenzione alle sonorità e alle tematiche. The Orchard si apre con la canzone The Orchard. Un brano che unisce la voce dolce ma decisa del cantante Wes Miles a un arrangiamento strumentale molto intenso, con archi, fiati e un uso creativo delle percussioni. Si alternano momenti più tranquilli a momenti più esplosivi, senza che l'energia cali. Una canzone che dà l'idea di ciò che sarà il resto dell'album. La seconda traccia è Boy, un brano che ricorda molto il sound dei Cure, ma con un'interpretazione più fresca e moderna. Il basso è molto presente, così come la batteria, creando un ritmo incalzante. La voce di Miles è qui più espressiva, canta più in profondità e spinge sulla componente emotiva del testo. Spostandoci alla terza traccia, troviamo Too Dramatic, una delle canzoni più famose degli Ra Ra Riot. Qui il sound non è più così dark, ma si sposta su sonorità più leggere e catchy. La batteria, in particolare, è molto importante e contribuisce a rendere il brano particolarmente danceable. Too Dramatic è sicuramente uno dei pezzi più orecchiabili di tutto l'album. Un'altra canzone da segnalare è Keep it Quiet. Qui i Ra Ra Riot giocano con la sperimentazione sonora, creando un'atmosfera quasi spaziale. Il synth è in primo piano, ma c'è sempre un equilibrio tra strumenti acustici ed elettronici. Anche il testo di Keep it Quiet è particolarmente interessante: parla di un amore proibito e impossibile, con un tono malinconico ma anche di speranza. Infine, Shadowcasting è forse la canzone che meglio rappresenta l'anima degli Ra Ra Riot: un indie pop sofisticato e ben curato, con melodie accattivanti e una forte attenzione ai dettagli musicali. Il brano ha un ritmo molto spedito e una chitarra che ricorda molto il suono degli Smiths. In generale, The Orchard è un album ben equilibrato tra canzoni più divertenti e allegre e brani dal tono più serio e riflessivo. Gli arrangiamenti sono molto curati e gli strumenti suonano con naturalezza senza mai risultare ridondanti. Tuttavia, è anche vero che l'album non fa nulla di veramente innovativo, spesso si sente un'eccessiva genericità nelle canzoni, come se gli Ra Ra Riot si copiassero un po' l'uno con l'altro. Inoltre, a volte sembra mancare un'autenticità nella vocalità di Miles, preoccupato più di rendere simpatico il sound che di esprimerne la bellezza e la forza. Conclusion: In conclusione, The Orchard è un album pieno di sfaccettature e spunti interessanti. In esso si trovano degli ottimi brani ma anche momenti in cui la sperimentazione artistica rimane un po' superficialmente guarita e la voce del cantante non troppo coinvolgente. Questo non toglie che gli Ra Ra Riot siano un gruppo in grado di creare musica di grande livello, in grado di piacere sia alle orecchie degli amanti del pop che a quelle degli appassionati di musica indie, e che The Orchard sia un album che vale la pena ascoltare e conoscere.
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