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Artista: Bonnie Raitt Album: Souls Alike


Anno: 2005
Tempo: 0:0-1

Recensione critica dell'album Souls Alike di Bonnie Raitt


Souls Alike, il quattordicesimo album in studio dell'artista blues-rock americana Bonnie Raitt, è stato rilasciato nel 2005. Nota per la sua voce rauca e i suoi virtuosismi alla chitarra, Raitt è stata attiva sin dal 1971 ed è stata ampiamente riconosciuta per le sue influenze nel genere musicale americano. Souls Alike è un'opera di transizione dalla sua vecchia etichetta ad un nuovo contratto discografico ed è stata una delle ultime registrazioni di produttore Mitchell Froom. In questa recensione critica, esamineremo da vicino l'album e vedremo cosa ci ha fatto amare e cosa ci ha fatto storcere il naso.
Le prime due canzoni, I Will Not Be Broken e God Was in the Water, entrano subito nel vivo, con le chitarre taglienti e avvolgenti di Raitt e le tastiere di Froom che accendono la scena. God Was in the Water, in particolare, è un inno adorabile ai primi anni dello stile musicale gospel che Bonnie Raitt ha amato fin da quando ha iniziato la sua carriera. Mentre alcune delle canzoni sono decisamente più lente, l'album - nel suo insieme - presenta una buona miscela di testi romantici, energici riff di chitarra e melodie che ballano nella testa.
Tuttavia, alcune delle canzoni tendono ad essere un po' troppo piatte, brani come Deep Water e Trinkets potrebbero essere stati tagliati dall'album senza perdita di valore. Inoltre, alcune delle melodie delle canzoni forti dell'album non sono particolarmente originali - Unnecessarily Mercenary sembra simile a qualsiasi altra ballata blues-rock.
Uno dei punti di forza dell'album sono le collaborazioni di Froom con Tchad Blake, un importante missatore e produttore che ha lavorato con artisti come The Black Keys e Arctic Monkeys. La band di Raitt - George Marinelli alla chitarra ritmica, Hutch Hutchinson al basso e Ricky Fataar alla batteria - porta anche una grande quantità di vita all'interno di ogni pezzo. La semplicità delle strumentazioni e la pulizia della produzione rimandano al vecchio stile blues-rock.
La canzone più commovente dell'album è probabilmente Two Lights in the Nighttime. Questo riflessivo numero acustico registra ogni nota e respiro di Raitt, permettendoti di sperimentare tutta l'intensità della sua esperienza emotiva. Souls Alike chiude l'album con la sua celebrazione lirica della pace e dell'unità, una traccia ragionevolmente divertente ma che non esige l'attenzione dell'ascoltatore.
Nel complesso, Souls Alike di Bonnie Raitt è un album blues-rock solido e muscolare con momenti di bellezza. Se non hai mai ascoltato Raitt, questo album potrebbe non essere il miglior introduttivo alla sua musica. Tuttavia, se siete già suoi fan, potreste apprezzare il modo in cui Souls Alike approfondisce le radici blues della Raitt, portando una nuova luce al suo talento già consolidato. Pur essendo un album altamente influente nella sua carriera, non è l'album più innovativo o iconico di Raitt, ma fornisce ancora una degna aggiunta alla sua discografia.