Artista: Peter Gabriel Album: New Blood
Anno: 2011Tempo: 0:0-1
Una critica dell'album New Blood di Peter Gabriel
Peter Gabriel è un artista britannico di grande successo e riconoscimento nel panorama musicale internazionale. La sua musica spazia dal rock al pop, dalla world music alla sperimentazione elettronica. Il suo album New Blood, pubblicato nel 2011, rappresenta un'interessante rilettura di alcuni dei suoi brani più celebri, rivisti in chiave orchestrale e arrangiati per una formazione di archi.
New Blood si presenta come un album sperimentale e ambizioso, un lavoro che sperimenta nuovi territori sonori attraverso l'uso dell'orchestra. Le canzoni scelte vanno da solide hit come Solsbury Hill e In Your Eyes, a brani meno noti ma non meno riusciti come The Book of Love e Darkness. Tutti i brani sono riarrangiati per una sezione di archi, con l'aggiunta di parti di fiati e percussioni, oltre a qualche arrangiamento elettronico.
Il risultato è un successo parziale. Alcuni brani beneficiano del nuovo arrangiamento, ampliando le possibilità espressive dei corpi sonori coinvolti. Altri invece risultano più pesanti e ridondanti, perdendo la freschezza e l'energia delle versioni originali. La scelta di privilegiare un suono orchestrale complesso e articolato, a discapito della sobrietà delle versioni originali, può a tratti stancare l'ascoltatore.
Tra i momenti migliori dell'album spiccano Solsbury Hill, la quale si arricchisce di un finale impetuoso e trionfante, e In Your Eyes, uno dei brani più noti di Gabriel, che qui si presenta in una versione più intima e delicata, dove l'orchestra arricchisce il brano discretamente. Anche il brano Scratch My Back, composto originariamente per l'omonimo album di Gabriel del 2010, si avvale dell'uso di archi e ottoni che lo rendono ancora più drammatico.
Tuttavia, ci sono anche momenti meno riusciti, come il brano Intruder, che vede l'orchestra sovrastare la tensione della voce di Gabriel, o Games Without Frontiers, che esagera nella densità degli arrangiamenti, perdendo il lato grottesco che caratterizza la versione originale.
In conclusione, New Blood rappresenta un'idea interessante per un artista come Peter Gabriel, che sempre si è distinto per la sua voglia di sperimentare nuovi territori musicali. Il risultato finale è però parziale, con alcuni brani riusciti e altri meno ispirati. La scelta di ridurre il rock a un'orchestra troppo ambiziosa non sempre funziona e in alcuni casi può risultare persino sovrabbondante. Tuttavia, la qualità delle interpretazioni è indubbia e la prova di Gabriel con l'orchestra è in ogni caso interessante da ascoltare per gli appassionati dell'artista.
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