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Artista: Simple Minds Album: Néapolis


Anno: 1998
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Néapolis dei Simple Minds


I Simple Minds sono una delle band scozzesi più famose degli anni '80. Il loro suono elettronico-rock ha segnato un'epoca e ha influenzato molti artisti di successo che hanno seguito. L'album Néapolis, uscito nel 1998, è stato uno dei loro album meno riusciti ma molto interessante per la sperimentazione che contiene. In questo articolo esamineremo approfonditamente l'album, le sue canzoni più rappresentative e il contesto in cui è nato.

L'album Néapolis fu pubblicato nel 1998 e rappresenta il nono album in studio dei Simple Minds. Il suono dell'album è stato molto diverso dai loro precedenti lavori, la sperimentazione e l'utilizzo degli elementi elettronici era una novità per la band. L'album è stato prodotto da Jim Kerr, Charlie Burchill e Gordon Goudie. Il titolo dell'album è una combinazione tra la parola greca Neapolis che significa città nuova, e la città di Napoli, dove il gruppo aveva registrato alcune delle tracce.

Le canzoni che rappresentano maggiormente l'album Néapolis sono Glitterball, un singolo di successo pubblicato nel 1998 che ha raggiunto la posizione numero 18 nella classifica britannica, War Babies, una ballata lenta e intensa sulla guerra del Golfo, e Dancing Barefoot, una cover della hit del 1979 di Patti Smith. Quest'ultima canzone è uno dei punti salienti dell'album, con la voce di Jim Kerr perfettamente adatta per l'intensità della canzone.

La critica all'album Néapolis è stata mista. Alcuni critici musicali hanno elogiato la sperimentazione della band, mentre altri hanno considerato l'album troppo eccessivo e poco innovativo. La verità è che l'album non ha avuto il successo commerciale sperato, ma è comunque un'opera interessante e significativa nella carriera dei Simple Minds.

In generale, il genere musicale dei Simple Minds si ispira alla new wave degli anni '80, con influenze post-punk e rock. La band è stata fondata nel 1977 a Glasgow e ha venduto più di 60 milioni di dischi in tutto il mondo. Gli album più riusciti sono quelli degli anni '80 come New Gold Dream (1982), Sparkle in the Rain (1984) e Once Upon a Time (1985).

In conclusione, l'album Néapolis dei Simple Minds non è stato un successo commerciale, ma è comunque un'opera interessante e significativa nella carriera della band. La sperimentazione elettronica e l'uso di elementi musicali diversi rispetto ai loro lavori precedenti hanno dimostrato che i Simple Minds sono stati una band pronta a sperimentare e ad evolversi. Se non hai ancora ascoltato l'album Néapolis ti consiglio di farlo, anche solo per dare un'occhiata ad uno dei lavori meno conosciuti ma molto interessanti della band scozzese.