Artista: Beardfish Album: Destined Solitaire
Anno: 2009Tempo: 1:17:0-1
Fai una recensione critica dell’album Destined Solitaire dell’artista Beardfish
Gli amanti della musica progressive rock sono sempre alla ricerca di nuove scoperte, alla ricerca di band emergenti che possano stupirli con la loro originalità e la loro abilità musicale. Tra queste band, una suona particolarmente promettente: sono i Beardfish, un gruppo di musicisti scandinavi che da qualche anno stanno facendo parlare di sé grazie alla loro musica intensa, ricca di riferimenti e contaminazioni. Oggi parleremo in particolare dell’album Destined Solitaire, uscito nel 2009, che è uno dei loro lavori più interessanti e rappresentativi.
Il genere musicale di riferimento dei Beardfish è il progressive rock, ma il loro stile è ricco di influenze provenienti dal rock classico, dal jazz e dal funk, che si combinano sapientemente in un sound unico e riconoscibile. Destined Solitaire è un album che dimostra tutta la loro abilità e la loro freschezza musicale, con brani che spaziano dal rock più puro (come il primo pezzo Awaken the Sleeping e Until You Comply) a ballate suggestive come The Platform. Il tutto senza mai dimenticare il lato intellettuale della musica, con testi profondi e riflessivi che raccontano vicende personali e sociali.
Tra i brani migliori di questo album ci sono sicuramente Destined Solitaire, una traccia epica che si snoda in più movimenti, Green Waves, un pezzo dal ritmo incalzante che ricorda i grandi classici dell’hard rock, e Seventeen Again, un’incisiva riflessione sulla nostalgia e il passare del tempo. Quello che colpisce dell’album Destined Solitaire è la sua capacità di sviluppare temi e atmosfere diverse in ogni canzone, pur mantenendo un senso di coesione e unità. Ogni volta che si ascolta, si scoprono nuovi dettagli e sfumature, si apprezzano le melodie o i passaggi strumentali che la volta precedente erano passati inosservati.
Certo, come ogni album, anche Destined Solitaire ha qualche pecca. Si potrebbe ad esempio accusare i Beardfish di essere troppo autoindulgenti, di spaziare troppo senza concentrarsi su un tema principale, oppure di voler dimostrare la loro technical ability a discapito della melodia (cosa che accade in alcuni passaggi strumentali un po’ invadenti). Tuttavia, queste sono critichette che si possono fare a quasi tutti i lavori dei Beardfish, e che in un certo senso fanno parte del loro fascino. La loro forza, infatti, sta proprio nel bilanciare innovazione e tradizione, tecnica e melodia, sempre con grande rispetto per la storia del rock progressivo.
In definitiva, Destined Solitaire è un album che consiglio a tutti gli amanti della musica progressiva, e in generale a chi cerca una musica ricca di sfumature e di emozioni. I Beardfish dimostrano in questo lavoro tutta la loro abilità e la loro maturità musicale, pur mantenendo un atteggiamento sperimentale e avventuroso. Se non conoscete ancora questa band, non fateveli scappare.
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