Artista: Black Uhuru Album: Brutal
Anno: 1986Tempo: 0:0-1
Brutal di Black Uhuru: una recensione critica
Ci sono album che cambiano la storia della musica, e Brutal di Black Uhuru è uno di questi. Rilasciato nel 1986, è stato il primo album dopo la partenza di Michael Rose, il cantante originale del gruppo. Brutal è stato un grande successo commerciale, ma è stato anche molto controverso tra i fan dei Black Uhuru, divisi tra quelli che lo considerano un capolavoro e quelli che lo considerano una delusione. In questo articolo esploreremo le ragioni di questi giudizi discordanti, descrivendo il genere musicale della band, le migliori canzoni di Brutal, e dando una valutazione critica dell'album.
Black Uhuru è stata una band giamaicana di reggae, attiva dal 1972 al 1988. Il loro nome significa Meravigliosa libertà, in lingua swahili. Il nucleo del gruppo era formato dal cantante Michael Rose, dal chitarrista Duckie Simpson e dal bassista Robbie Shakespeare. Il loro stile di reggae era chiamato rockers, ed era caratterizzato da un forte basso e da testi politici e spirituali. Nel 1985, Michael Rose decise di abbandonare la band, lasciando un vuoto enorme nella formazione dei Black Uhuru. Dopo aver provato alcuni cantanti, Duckie Simpson decise di reclutare Junior Reid, un giovane talento che aveva già fatto esperienza nel gruppo di Sugar Minott, gli African Brothers.
Brutal è stato accolto con molta aspettativa, soprattutto per l'introduzione di Junior Reid. La band ha deciso di affidare la produzione dell'album a Paul Groucho Smykle, un ingegnere del suono giamaicano molto famoso per il suo stile innovativo. Brutal presenta un suono più moderno e commerciale rispetto ai precedenti album dei Black Uhuru, unendo il reggae con elementi di synthpop, funk e pop rock. Questo cambiamento di genere ha dividendo i fan del gruppo, tra quelli che lo criticano e quelli che lo ammirano. Tuttavia, Brutal rappresenta la capacità dei Black Uhuru di evolversi e di aprirsi a nuovi orizzonti sonori.
Tra le migliori canzoni di Brutal, ci sono sicuramente The Great Train Robbery, una satira delle società capitaliste che commettono crimini a danno del popolo, e Fit You Haffe Fit, un inno alla tolleranza e alla libertà sessuale. Quest'ultima canzone ha ricevuto molte critiche da parte del pubblico giamaicano, per la sua apertura al mondo LGBT. Tuttavia, questa era una decisione coraggiosa dei Black Uhuru, che volevano portare avanti un messaggio di accettazione e di rispetto delle differenze.
In quanto a critiche, Brutal ha ricevuto molte accuse di essere stato un album troppo commerciale e poco autentico. Alcuni fan dei Black Uhuru hanno sostenuto che il gruppo aveva perso la loro identità reggae, e si erano venduti ai gusti del pubblico americano. Altri hanno criticato la scelta di Junior Reid come nuovo cantante, considerandolo troppo da popstar e meno da roots. In ogni caso, Brutal rimane un album importante nella discografia dei Black Uhuru, un album che dimostra la loro apertura a nuove sperimentazioni e la loro volontà di rimanere all'avanguardia del panorama reggae internazionale.
In questo articolo abbiamo cercato di analizzare Brutal di Black Uhuru da un punto di vista critico e informativo. Siamo stati testimoni del loro cambiamento di genere e abbiamo parlato delle canzoni che hanno fatto la differenza in questo album. Ci sono state molte critiche a Brutal, ma questo non toglie il valore e l'importanza di questo album nella storia della musica reggae e della musica in generale. Le controversie sono parte integrante dell'evoluzione artistica e ci fanno riflettere su ciò che ci piace e non ci piace, sui confini culturali e sulla creatività. E questo è il potere della musica.
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