Artista: The Beach Boys Album: 15 Big Ones
Anno: 1976Tempo: 0:0-1
Una Critica dell'album 15 Big Ones dei The Beach Boys: Il Sound della West Coast degli Anni '70
Quando si parla di Beach Boys, si pensa immediatamente ad una delle band più iconiche degli anni ’60, rappresentanti della California e del sound che si è contraddistinto come stile West Coast. Tuttavia, l’album 15 Big Ones, uscito nel 1976, rappresenta una sorta di ritorno alle origini del gruppo, non tanto in termini di sonorità quanto di scelte stilistiche. In questo post, analizzeremo insieme questo album, raccontando il contesto in cui è stato concepito e le sue migliori canzoni.
I Beach Boys sono stati una delle band più influenti degli anni '60 e '70, esponenti del pop rock, del surf rock e dell'acid rock. Il gruppo era composto da fratelli e cugini, il cui suono armonico e soffice ha conquistato il mondo intero. Nel 15 Big Ones, i Beach Boys hanno deciso di tornare alle loro radici, includendo canzoni vecchie e nuove nel loro repertorio. Il loro intento era quello di dimostrare che erano ancora una forza creativa all'interno del panorama musicale, soprattutto alla luce del successo repentino di gruppi come i Ramones.
L'album prende il nome dalle quindici canzoni scelte per l'album, molte delle quali sono cover. La scelta, quindi, poteva sembrare un po' fuori posto per una band che era diventata famosa per le sue armonie vocali e per l'uso di strumenti come le chitarre a 12 corde e il theremin, proprio per questo motivo c'è stato un calo di qualità rispetto agli album precedenti. Tuttavia, l'album è stato ben accolto dal pubblico, in particolare grazie alla grande varietà di brani proposti.
Uno dei brani più celebri dell'album è Rock and Roll Music, una cover di Chuck Berry. La band californiana dà una bella interpretazione del brano, rendendolo un classico da suonare a tutto volume per esaltare il rock'n'roll. Un altro brano molto interessante da ascoltare è It's O.K., scritto da Carl Wilson e Billy Hinsche. Questo brano è interessante perché rappresenta una speculazione musicale sulla fine degli anni '60, quando la contro-cultura aveva già acquisito un certo risalto.
All This Is That è un pezzo in cui gli elementi della West Coast sono presenti, ma con un'aggiunta di sperimentazione che rende il brano molto stimolante. Blueberry Hill è un'altra cover sul disco che non supera gli standard dei brani dei Beach Boys, ma è sempre un pezzo simpatico e godibile. L'album si conclude con il brano più emblematico del disco, una cover della canzone In the Still of the Night, un pezzo doo-wop degli anni '50 in cui le armonie vocali dei Beach Boys raggiungono il loro apice.
Conclusion: Nonostante l'album 15 Big Ones dei Beach Boys sia stato oggetto di critiche negative per la mancanza di originalità, è comunque da ascoltare in quanto rappresenta un momento di passaggio per la band americana. Le cover presenti sull'album non sono al livello delle canzoni degli album precedenti, ma mantenendo un ascolto oggettivo, ci si può rendere conto della buona suonabilità e di una mentalità hipster che contraddistinse il gruppo. In ogni caso, l'album rappresenta una delle tante sfaccettature presenti nella storia musicale dei Beach Boys, sempre talentuosi e una delle band più amate di tutti i tempi.
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