english spanish italian

THE PRICE - ASCOLTA LE MIGLIORI CANZONI IN STREAMING

The Price: la storia del gruppo musicale e le loro canzoni migliori. La musica è un'arte e il gruppo musicale The Price lo sa molto bene. Il loro sound è unico e decenni di lavoro e dedizione testimoniano il loro impegno nel mondo della musica. Il gruppo ha ricevuto critiche positive sia dalla stampa che dai fan, grazie alla loro capacità di creare canzoni che entrano in testa e non si dimenticano facilmente. In questo post, condivideremo la storia del gruppo, i loro album di successo e le loro migliori canzoni.
The Price è un gruppo musicale italiano formatosi nel 1998 a Torino. Il gruppo è composto da cinque membri: Daniele, Marco, Massimo, Stefano, e Luca. La band ha raggiunto la fama per la loro capacità di creare musica rock alternativa, profonde liriche, e melodie uniche. Hanno pubblicato diversi album nel corso degli anni, tra cui Fame nel 2004, Senza Filiar nel 2009, e il loro ultimo album Eterno nel 2020.
Uno dei loro album di maggior successo è Fame. Questo album è stato prodotto nel 2004 e contiene 11 tracce. Una delle canzoni più famose dell'album è Alza la Voce, che ha raggiunto le classifiche italiane di musica rock. La canzone ti fa sentire come se stessi urlando insieme alla band, Alza la voce, canta con me. Anche altre tracce del loro album come Pianeti, Fame, e Non Ha Prezzo hanno ricevuto una risposta positiva dalla critica e dai fan.
Un'altro album di successo del gruppo è Senza Filiar. Pubblicato nel 2009, questo album è stato prodotto da Don Gilmore. Il disco ha generato singoli come Il Regno Delle Ombre e Stereotipo. Queste canzoni riflettono gli anni di esperienza del gruppo nella musica e la loro capacità di evolversi e migliorare costantemente.
Ripetere il Mondo è un altro singolo che dimostra il talento del gruppo. Questa canzone è stata pubblicata nel 2017 ed è stata scritta in collaborazione con il poeta italiano Lorenzo, che ha contribuito con le liriche. La canzone ha un sound ben incastrato che la rende un'ottima aggiunta alla loro discografia.
Nel 2020, il gruppo ha pubblicato il loro ultimo album Eterno. Questo album è un omaggio alla loro carriera musicale e ai fan che li hanno sostenuti nel corso degli anni. Uno dei singoli più famosi dell'album è Lontano dal Tempo, una canzone che esprime la difficoltà di fare i conti con il passato e di venirne fuori. La canzone ha un sound emotivo e le liriche ben scritte, che evocano forti emozioni.
In generale, The Price è un gruppo musicale che ha dimostrato di avere una grande attitudine alla creazione di musica rock alternativa. La loro musica trasmette emozioni che vanno dai momenti felici a quelli struggenti della vita. Se non conosci il loro lavoro, ricorda di dare un'ascolto ai loro album. Siamo certi che non rimarrai deluso.
2024-08-10

Un nuovo protagonista nella scena rock italiana, esce il primo album dei THE PRICE.

Ma cos’è che non può mancare perché un release party sia poi, a tutti gli effetti, una festa ben riuscita? Il fuoco, inteso come la passione. Questo è quello che trasmettono i THE PRICE. La birra doppio malto scende facilmente sulle note rock e nu metal del gruppo di Marco Barusso che sabato sera hanno scaldato pubblico e palco del Legend. Non sono mancati gli amici, in prima fila, già rodati e preparati a cantare le canzoni del gruppo, e i nuovi curiosi, che attratti dall’evento, si posizionano un po' più lontano, ma vengono attirati verso lo scenario da un sano interesse rockettaro. Il piacere della novità e le belle melodie sono subito gradevoli all’orecchio e ti assorbono immediatamente. Il gruppo dimostra di essere davvero ON THE EDGE OF MADNESS perché, seppur annunciando l’assenza di Enrico Ruggeri, sono riusciti a raggiungere il limite della pazzia anche nel loro pezzo principale. Con la naturalezza con la quale vengono eseguiti tutte le tracce si viene impregnati e colpiti dalla bravura e dalla passione che ti obbliga, volente o nolente, a ballare. Non lascerei soltanto una SECOND CHANCE TO RELEASE a questi ragazzi, gliene lascerei infinite perché, in questo maledetto STRANGE WORLD, abbiamo bisogno di credere che esistano ancora note che possono penetrare UNDER MY SKIN e dentro le nostre orecchie. Grazie THE PRICE e complimenti ai due gruppi che hanno fatto da supporto: Under The Snow e di Saint League.

Per entrare nella pagina del gruppo clicca qui.
Tag: rock party, nu metal, marco barusso, concerto rock, recensione
2023-11-15

Qualcosa di nuovo nella scena rock italiana alternativa, III parte intervista a Marco Barusso

Come vedi questa situazione nel futuro?
Sai, vedo che al giorno d'oggi fare da sé è molto più semplice di una volta, chiunque può distribuire i suoi brani in digitale usando aggregatori come Tunecore o Distrokid. So anche che la Warner, ad esempio, sta per lanciare una propria piattaforma simile, proprio per fornire quel servizio e tenere sott'occhio eventuali nuovi artisti da mettere sotto contratto nel caso vedano un serio riscontro. Al momento siamo nella terra di mezzo, il supporto fisico sta morendo ma la distribuzione digitale non produce ancora gli introiti desiderati. Ci vorrà un po' di tempo ma credo si stiano aprendo delle buone prospettive per chi ha qualcosa da dire e vuole farlo al di fuori dalle logiche di mercato.

Siamo ansiosi di ascoltare i prossimi brani di The Price, ma non vogliamo anticipazioni per non rovinarci il piacere dell’attesa che ci stai regalando. Quindi, quali sono i tuoi progetti futuri?
Attualmente sono in tour come chitarrista con Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Nel tempo che mi rimane porto avanti il lavoro all'album di THE PRICE che è quasi finito e continuo a lavorare anche alle mie altre produzioni, tra le quali una band di ragazzi molto giovani che vi consiglio di tenere d'occhio: i Cantiere 164 di Savona.

Ti occuperai sempre del mix finale dei tuoi brani?
Assolutamente si. Anche se delego il mastering al mio amico Marco D'Agostino, ritengo comunque che per finalizzare un album sia necessario il controllo finale fatto da un orecchio più fresco.

Con The Price, la parte di streaming audio e video è tanto importante quanto il live. Come si completano a vicenda?
Per ora dal vivo non mi sono ancora attrezzato a riguardo, ma mi piacerebbe unire lo show anche a delle proiezioni adattate brano per brano. Ci sto lavorando e spero sia già tutto pronto per il release party dell'album.

Una domanda che ci solletica la curiosità: quali sono artisti più particolari con i quali hai lavorato?
Ehh... qua si aprirebbe una parentesi interessante.. In più di vent'anni di carriera di gente particolare ne ho conosciuta molta, diciamo che non sempre fama e particolarità vanno di pari passo. Ho lavorato con artisti famosissimi che si sono dimostrati tranquilli e affabili professionisti, mentre altri erano perfetti sconosciuti che sembravano usciti da un ospedale psichiatrico. Pensa che un tipo mi ha fatto passare un mese intero, dopo aver registrato il disco, a spostare le sillabe delle parole una per una avanti e indietro perché fossero esattamente come le voleva lui, ovviamente lavorando in uno studio (non mio) che gli costava poco meno di 600€ al giorno...

la prima pagina dell’intervista si trova nella nostra pagina di rock alternativo italiano.
Tag: rock alternativo italiano, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, nu metal, nuove onderock
2023-11-14

Qualcosa di nuovo nella scena rock italiana alternativa, II parte intervista a Marco Barusso

Cosa ti ha lasciato la tua esperienza con gli Heavy Metal Kids?
Beh, fare parte per anni di una band che ha contribuito, anche se marginalmente, a scrivere la storia del rock e del punk, è di per se gratificante. Del periodo con loro mi rimane il ricordo di tanti Km in furgone in giro per l'Inghilterra e la Scozia e tanti concerti. Mi rimane un album come Hit the right button che ho prodotto e di cui sono molto orgoglioso. Mi rimane l'esperienza di aver collaborato con Ronnie Thomas e Danny Peyronel, due bravissimi autori da cui ho imparato molto e con Keith Boyce, un batterista davvero bravo per quel genere. Mi rimane purtroppo anche un disco intero registrato e mai finito che potrei finire con un paio di settimane di lavoro e che farei uscire, se gli ex membri della band si mettessero d'accordo per questo.

Come è nata la collaborazione con Enrico Ruggeri? Come è stato?
Ho conosciuto Enrico anni fa, nel 2014, cercava qualcuno che potesse dare una nuova veste al suo brano In un paese normale e lo rendesse più rock e contemporaneamente più radiofonico. Qualche tempo dopo mi ha proposto di lavorare insieme ad alcuni brani del suo nuovo album che sono poi stati Il primo amore non si scorda mai, classificatosi al quarto posto al festival di Sanremo 2016, il singolo successivo Il volo su Vienna, più i brani Non c'è pace e La nostalgia del futuro contenuti nell'album Un viaggio incredibile, di fatto il suo ultimo disco solista prima del ritorno coi Decibel.Proprio mentre lavoravamo al brano di Sanremo mi ha confessato di essere sempre stato un rokkettaro convinto ma che tutti gli avevano sempre detto che non aveva la voce adatta per cantare rock, perché negli anni 80 andavano di moda le voci acute e strillate, molto distanti dal suo timbro profondo. A quel punto gli ho fatto sentire un po' di band che pur facendo metal avevano dei cantati molto compatibili con lui, band come i Katatonia, gli HIM, i Type O Negative, etc... Poi, quando ho saputo che Giordano Adornato non avrebbe cantato On the edge of madness ho pensato di proporlo a Enrico e ha accettato subito, proponendomi anche di partecipare attivamente al video.

The Price è un concept album. Francamente ci voleva un progetto così nel panorama musicale italiano. La collaborazione con un cantante storico come Ruggeri ci sembra il sintomo di un desiderio di sperimentazione che forse manca da anni nella nostra penisola. Cosa ne pensi della situazione musicale italiana?
Penso che la situazione italiana rispecchi la situazione mondiale derivante dal fatto che ormai le vendite dei dischi creano cifre ridicole e quindi le case discografiche non hanno più nessuno spazio di manovra per proporre progetti che non assicurino un rientro economico immediato. Questo va a condizionare pesantemente il lavoro di tutto l'indotto, quindi chi vuole fare un progetto che vada un po' al di fuori dai canoni soliti deve rassegnarsi a fare da sé, però se non ci si organizza bene, in un attimo si può buttare via il lavoro di anni. Io ho proposto il progetto a tutte le major, lavorando da anni nell'ambiente per me questo non è un problema, però tutti, seppur complimentandosi per la qualità dei brani e dei filmati, hanno tristemente ammesso che non avrebbero avuto modo di sostenere un prodotto simile, perlomeno non nella misura necessaria. Ho pensato anche di rivolgermi a qualche etichetta indipendente, però anche da quel fronte sono arrivati i soliti discorsi: Troppo morbido e mainstream per essere definito metal, Troppo duro per essere proposto alle radio, Ok te lo pubblichiamo noi ma ti compri tu da noi 500 copie a 6€ l'una (eh grazie, son bravo pure io a fare il discografico così). Una delle risposte più divertenti è stata quella datami dall' A&R di una nota casa indipendente italiana: Sfortunatamente ci sembra che la direzione che hai seguito nel disco sia lievemente datata (anche secondo la valutazione del team USA)., questo detto da un'etichetta che pubblica praticamente solo band AOR composte mediamente da sessantenni, vabbè. Quindi a quel punto ho deciso di fare tutto da me tramite la mia modesta etichetta che fa capo al mio studio BRX, investendo il mio denaro, pagando un ottimo ufficio stampa e occupandomi personalmente della distribuzione digitale dei singoli. Attualmente sto stringendo accordi per la distribuzione del supporto fisico dell'album che uscirà a ottobre.
Tag: rock alternativo italiano, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, nu metal, nuove onderock
2023-11-12

Qualcosa di nuovo nella scena rock italiana, intervista a Marco Barusso

Oggi abbiamo avuto il piacere di rivolgere qualche domanda al grande Marco Barusso, musicista e produttore tra i migliori in Italia. Una carriera internazionale, che lo ha portato a collaborare con grandi artisti come Lacuna Coil, Laura Pausini, i Pooh, Thirty Seconds to Mars e Coldplay e molti altri. Con il suo nuovo progetto The Price, un concept album a cui collaborano grandi musicisti come Enrico Ruggeri, Marco ci propone un assaggio della sua musica, un grande progetto che porta una ventata d’aria fresca sul panorama musicale italiano.

Ciao Marco! La tua carriera, il tuo curriculum, sono a dir poco impressionanti. Hai lavorato con moltissimi grandi artisti e molti si affidano alla tua professionalità e alle tue capacità. Come è iniziato il tuo amore per la musica?
È iniziato fin da piccolo. Quando ero ragazzino avevo imparato a far funzionare il giradischi di mio padre e mettevo su i suoi dischi dei Beatles, il live dei Nomadi, Bob Dylan... Poi ho scoperto il walkman e via con gli scambi di cassette con gli amici. In seguito, dall'amore per ciò che sentivo, come un ragazzino che smonta le macchinine, ho voluto imparare come si costruisce la musica, quindi ispirato da Ac/Dc e The Who ho deciso di iniziare a suonare la chitarra, da lì in poi è stata una lenta e sudata gavetta che mi ha portato a vivere molte soddisfazioni ma anche molti periodi difficili.

Quali sono le tue influenze musicali in generale?
Le influenze sono molto variegate, sono sempre stato particolarmente onnivoro dal punto di vista musicale, quindi dopo un primo amore per l'hard rock, il rock anni '70 e il punk mi sono spostato verso il blues, la musica elettronica, il dub etc... Solo negli ultimi 10 anni ho sentito la necessità di virare verso musica più dura. C'è da dire che comunque, per tantissimo tempo, come faccio tutt'ora, ho lavorato con tantissimi artisti pop italiani, quindi spesso sento la necessità di trovare ispirazione da cose diverse.

Un caro amico di Staimusic, un professionista come te nel mondo della musica con molti tour alle spalle, sta componendo un album. Come membro della band suona le percussioni, ma in realtà compone anche le altre parti e scrive i testi. Un giorno ci ha detto che non vede l’ora di trovare un bravo percussionista e lasciare che suoni, mentre lui si godrà ogni concerto della band da spettatore mentre si sorseggia un drink. Come vedi il rapporto tra comporre e suonare sul palco, eseguire i propri pezzi o ascoltarli?
In realtà è una cosa che ho preso in considerazione anch'io, il problema è che per fare una cosa simile dovrei evitare di suonare, e suonare mi piace molto di più che stare sotto al palco. Però mi è capitato con diversi artisti, di produrre e arrangiare i loro brani, suonando ovviamente moltissime parti nel loro disco, e poi vedere le mie parti riproposte dal vivo. Devo dire che è una bella soddisfazione, soprattutto quando si ha a che fare con musicisti professionisti e intelligenti che tengono a bada l'ego ed evitano le licenze poetiche, suonando le parti esattamente come sono state concepite da chi ha arrangiato e prodotto i brani.

Da dove nasce la passione per il nu metal? Come spieghi che in Italia il genere abbia sfondato poco, con gruppi famosi come i Linea 77, o internazionali come i Lacuna Coil ma anche lo stesso progetto con i Cayne.
Il Nu-Metal è un genere nato 20 anni fa abbondanti che si è poi mischiato in mille derivazioni diverse creando delle realtà davvero interessanti. In realtà sono più interessato alle derivazioni del death metal scandinavo piuttosto che dal Nu-Metal americano degli anni ’90. Con i Cayne la nostra ispirazione veniva, più che dal NU-Metal, dal Gothic rock e metal di band come i Paradise lost o The 69 Eyes, mischiata a influenze new wave tipo i Mission, i Killing Joke, i Cure etc... unita poi alla passione del cantante Giordano Adornato per l'hard rock anni '70 e il classic metal anni '80. In ogni caso l’Italia è un paese che ama e segue il rock e il metal, il problema è che nessuno è profeta in patria, c'è molta esterofilia, quindi si trovano centinaia di migliaia di persone ai concerti dei mostri sacri e 70 persone al concerto di una band italiana magari molto più preparata e originale. I Lacuna Coil lo hanno capito da subito e hanno avuto il coraggio di mollare baracca e burattini al momento giusto e sobbarcarsi tour americani ed europei di mesi, con una paga da fame. Suonavano ovunque li volessero e facevano crescere costantemente la fanbase, prima negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo, lasciando in Italia a gongolare le rockstar del weekend, quelli che al fine settimana vanno in giro a comportarsi come se fossero più famosi dei Bon Jovi. Quegli stessi gruppi che criticano i Lacuna Coil ad ogni occasione, ma poi il lunedì mattina tornano al lavoro di sempre, mentre i Lacuna, che possano piacere o meno, preparano l'ennesimo tour.

L’intervista continua nella pagina dell’artista.
Tag: rock italiano, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, nu metal, nuove onderock
CANZONI THE PRICE - LA CLASSIFICA DEI TOP BRANI DELL'ARTISTA
1 - My Escape
2 - On the Edge of Madness
3 - Tears Roll Down