2023-11-14
Qualcosa di nuovo nella scena rock italiana alternativa, II parte intervista a Marco Barusso
Cosa ti ha lasciato la tua esperienza con gli Heavy Metal Kids?
Beh, fare parte per anni di una band che ha contribuito, anche se marginalmente, a scrivere la storia del rock e del punk, è di per se gratificante. Del periodo con loro mi rimane il ricordo di tanti Km in furgone in giro per l'Inghilterra e la Scozia e tanti concerti. Mi rimane un album come Hit the right button che ho prodotto e di cui sono molto orgoglioso. Mi rimane l'esperienza di aver collaborato con Ronnie Thomas e Danny Peyronel, due bravissimi autori da cui ho imparato molto e con Keith Boyce, un batterista davvero bravo per quel genere. Mi rimane purtroppo anche un disco intero registrato e mai finito che potrei finire con un paio di settimane di lavoro e che farei uscire, se gli ex membri della band si mettessero d'accordo per questo.
Come è nata la collaborazione con Enrico Ruggeri? Come è stato?
Ho conosciuto Enrico anni fa, nel 2014, cercava qualcuno che potesse dare una nuova veste al suo brano In un paese normale e lo rendesse più rock e contemporaneamente più radiofonico. Qualche tempo dopo mi ha proposto di lavorare insieme ad alcuni brani del suo nuovo album che sono poi stati Il primo amore non si scorda mai, classificatosi al quarto posto al festival di Sanremo 2016, il singolo successivo Il volo su Vienna, più i brani Non c'è pace e La nostalgia del futuro contenuti nell'album Un viaggio incredibile, di fatto il suo ultimo disco solista prima del ritorno coi Decibel.Proprio mentre lavoravamo al brano di Sanremo mi ha confessato di essere sempre stato un rokkettaro convinto ma che tutti gli avevano sempre detto che non aveva la voce adatta per cantare rock, perché negli anni 80 andavano di moda le voci acute e strillate, molto distanti dal suo timbro profondo. A quel punto gli ho fatto sentire un po' di band che pur facendo metal avevano dei cantati molto compatibili con lui, band come i Katatonia, gli HIM, i Type O Negative, etc... Poi, quando ho saputo che Giordano Adornato non avrebbe cantato On the edge of madness ho pensato di proporlo a Enrico e ha accettato subito, proponendomi anche di partecipare attivamente al video.
The Price è un concept album. Francamente ci voleva un progetto così nel panorama musicale italiano. La collaborazione con un cantante storico come Ruggeri ci sembra il sintomo di un desiderio di sperimentazione che forse manca da anni nella nostra penisola. Cosa ne pensi della situazione musicale italiana?
Penso che la situazione italiana rispecchi la situazione mondiale derivante dal fatto che ormai le vendite dei dischi creano cifre ridicole e quindi le case discografiche non hanno più nessuno spazio di manovra per proporre progetti che non assicurino un rientro economico immediato. Questo va a condizionare pesantemente il lavoro di tutto l'indotto, quindi chi vuole fare un progetto che vada un po' al di fuori dai canoni soliti deve rassegnarsi a fare da sé, però se non ci si organizza bene, in un attimo si può buttare via il lavoro di anni. Io ho proposto il progetto a tutte le major, lavorando da anni nell'ambiente per me questo non è un problema, però tutti, seppur complimentandosi per la qualità dei brani e dei filmati, hanno tristemente ammesso che non avrebbero avuto modo di sostenere un prodotto simile, perlomeno non nella misura necessaria. Ho pensato anche di rivolgermi a qualche etichetta indipendente, però anche da quel fronte sono arrivati i soliti discorsi: Troppo morbido e mainstream per essere definito metal, Troppo duro per essere proposto alle radio, Ok te lo pubblichiamo noi ma ti compri tu da noi 500 copie a 6€ l'una (eh grazie, son bravo pure io a fare il discografico così). Una delle risposte più divertenti è stata quella datami dall' A&R di una nota casa indipendente italiana: Sfortunatamente ci sembra che la direzione che hai seguito nel disco sia lievemente datata (anche secondo la valutazione del team USA)., questo detto da un'etichetta che pubblica praticamente solo band AOR composte mediamente da sessantenni, vabbè. Quindi a quel punto ho deciso di fare tutto da me tramite la mia modesta etichetta che fa capo al mio studio BRX, investendo il mio denaro, pagando un ottimo ufficio stampa e occupandomi personalmente della distribuzione digitale dei singoli. Attualmente sto stringendo accordi per la distribuzione del supporto fisico dell'album che uscirà a ottobre.
Beh, fare parte per anni di una band che ha contribuito, anche se marginalmente, a scrivere la storia del rock e del punk, è di per se gratificante. Del periodo con loro mi rimane il ricordo di tanti Km in furgone in giro per l'Inghilterra e la Scozia e tanti concerti. Mi rimane un album come Hit the right button che ho prodotto e di cui sono molto orgoglioso. Mi rimane l'esperienza di aver collaborato con Ronnie Thomas e Danny Peyronel, due bravissimi autori da cui ho imparato molto e con Keith Boyce, un batterista davvero bravo per quel genere. Mi rimane purtroppo anche un disco intero registrato e mai finito che potrei finire con un paio di settimane di lavoro e che farei uscire, se gli ex membri della band si mettessero d'accordo per questo.
Come è nata la collaborazione con Enrico Ruggeri? Come è stato?
Ho conosciuto Enrico anni fa, nel 2014, cercava qualcuno che potesse dare una nuova veste al suo brano In un paese normale e lo rendesse più rock e contemporaneamente più radiofonico. Qualche tempo dopo mi ha proposto di lavorare insieme ad alcuni brani del suo nuovo album che sono poi stati Il primo amore non si scorda mai, classificatosi al quarto posto al festival di Sanremo 2016, il singolo successivo Il volo su Vienna, più i brani Non c'è pace e La nostalgia del futuro contenuti nell'album Un viaggio incredibile, di fatto il suo ultimo disco solista prima del ritorno coi Decibel.Proprio mentre lavoravamo al brano di Sanremo mi ha confessato di essere sempre stato un rokkettaro convinto ma che tutti gli avevano sempre detto che non aveva la voce adatta per cantare rock, perché negli anni 80 andavano di moda le voci acute e strillate, molto distanti dal suo timbro profondo. A quel punto gli ho fatto sentire un po' di band che pur facendo metal avevano dei cantati molto compatibili con lui, band come i Katatonia, gli HIM, i Type O Negative, etc... Poi, quando ho saputo che Giordano Adornato non avrebbe cantato On the edge of madness ho pensato di proporlo a Enrico e ha accettato subito, proponendomi anche di partecipare attivamente al video.
The Price è un concept album. Francamente ci voleva un progetto così nel panorama musicale italiano. La collaborazione con un cantante storico come Ruggeri ci sembra il sintomo di un desiderio di sperimentazione che forse manca da anni nella nostra penisola. Cosa ne pensi della situazione musicale italiana?
Penso che la situazione italiana rispecchi la situazione mondiale derivante dal fatto che ormai le vendite dei dischi creano cifre ridicole e quindi le case discografiche non hanno più nessuno spazio di manovra per proporre progetti che non assicurino un rientro economico immediato. Questo va a condizionare pesantemente il lavoro di tutto l'indotto, quindi chi vuole fare un progetto che vada un po' al di fuori dai canoni soliti deve rassegnarsi a fare da sé, però se non ci si organizza bene, in un attimo si può buttare via il lavoro di anni. Io ho proposto il progetto a tutte le major, lavorando da anni nell'ambiente per me questo non è un problema, però tutti, seppur complimentandosi per la qualità dei brani e dei filmati, hanno tristemente ammesso che non avrebbero avuto modo di sostenere un prodotto simile, perlomeno non nella misura necessaria. Ho pensato anche di rivolgermi a qualche etichetta indipendente, però anche da quel fronte sono arrivati i soliti discorsi: Troppo morbido e mainstream per essere definito metal, Troppo duro per essere proposto alle radio, Ok te lo pubblichiamo noi ma ti compri tu da noi 500 copie a 6€ l'una (eh grazie, son bravo pure io a fare il discografico così). Una delle risposte più divertenti è stata quella datami dall' A&R di una nota casa indipendente italiana: Sfortunatamente ci sembra che la direzione che hai seguito nel disco sia lievemente datata (anche secondo la valutazione del team USA)., questo detto da un'etichetta che pubblica praticamente solo band AOR composte mediamente da sessantenni, vabbè. Quindi a quel punto ho deciso di fare tutto da me tramite la mia modesta etichetta che fa capo al mio studio BRX, investendo il mio denaro, pagando un ottimo ufficio stampa e occupandomi personalmente della distribuzione digitale dei singoli. Attualmente sto stringendo accordi per la distribuzione del supporto fisico dell'album che uscirà a ottobre.
Tag: rock alternativo italiano, band emergenti, guppi musicali italiani, contest musicali, gruppi rock, nu metal, nuove onderock
2023-06-06
Una testimonianza sulla musica dei Fun.
La musica ha il potere di toccare il cuore della gente e di farci sentire emozioni profonde. Nel panorama musicale, c'è un gruppo che si è fatto apprezzare per questo motivo: i Fun...continua a leggere
2023-06-06
La carriera e lo stile musicale di Gyptian
Amanti della musica, ecco a voi un altro post sulla nostra serie di artisti emergenti sulla scena musicale. Questa volta, parleremo dell'artista jamaicano Gyptian...continua a leggere
2023-06-06
L'eclettismo musicale dei Kat: tra rock, pop e sperimentazione
Ciao a tutti! Oggi parliamo di uno dei gruppi più interessanti e innovativi del panorama musicale italiano: i Kat. Nati nel 2014, hanno saputo farsi notare grazie al loro stile musicale originale ed eclettico, che spazia dal rock al pop alla sperimentazione...continua a leggere
2023-06-06
The Diamonds: la storia del gruppo e il loro stile musicale inconfondibile
Cari lettori amanti della musica, oggi voglio parlarvi di un gruppo che ha fatto la storia del rock and roll: The Diamonds. Questi quattro ragazzi canadesi hanno saputo conquistare il pubblico già dal loro primo singolo Why Do Fools Fall in Love? e hanno portato il loro stile musicale in ogni parte del mondo...continua a leggere
2023-06-06
Nelly Furtado: l'artista che ha rivoluzionato il pop-folk
Nelly Furtado è una cantautrice canadese di origini portoghesi che ha saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo grazie alle sue canzoni dallo stile unico ed inconfondibile. Nata nel 1978 a Victoria, in Canada, ha iniziato a fare musica fin da adolescente, grazie all'influenza del folk portoghese trasmessole dal padre...continua a leggere
PLAYLIST SUGGERITE