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Classico

Amarcord o vintage, relax sul sofa. Nella “classico” tag-radio puoi trovare musica che esce dalla televisione, música commerciale, música regionale, música popolare e di Natale, é indicata per ricordare giornate familiari passate con parenti o con amici. Un pomeriggio tranquillo, una mangiata cordiale, una colazione di ricordi. Un classico ritrovo per genitori che vogliono ascoltare vecchi successi, o musica classica. La musica ha ispirato le persone ed è riuscita a creare emozioni profonde in tutto il mondo per migliaia di anni. È arrivata in diverse forme e ha attraversato vari confini, rendendo la musica il linguaggio universale che è oggi. Dal classico al moderno, ogni epoca della musica vanta la sua innegabile bellezza. La musica classica rimane prominente anche oggi in quanto fonde vecchie tecniche con il suono moderno. Che si tratti di un'educazione classica formale o di approfondire l'esplorazione personale dei generi musicali, le partiture classiche offrono bellezza e conforto a differenza di qualsiasi altro genere. Le sue melodie dettagliate attraversano le culture in modi che gli stili tradizionali non possono, creando una fioritura di bellezza che trascende il tempo e i confini. In definitiva, la musica classica e la sua immensa eredità ci forniscono la serenità di guardare sia avanti che indietro nel tempo, portando l'armonia nella sua forma più pura. Musica Classica e Vintage - L'incontro dei Due Mondi.
La musica classica e quella vintage sono due mondi completamente diversi, ma spesso si incontrano creando meravigliosi capolavori musicali. La musica è un linguaggio universale che supera le barriere delle epoche e delle culture. Per questo motivo, ascoltare queste due tipologie di musica può far divisare un'esperienza unica e coinvolgente. In questo post, parleremo del connubio fra la musica classica e quella vintage raccontando alcuni esempi che dimostrano come questi generi si possano combinare perfettamente.
Innanzitutto, partiamo da una delle opere più famose che unisce questi due genere: Il Trio Lirico di Bacharach. In questo brano, il compositore unisce sapientemente l'arte della musica classica e le armonie del jazz degli anni '60. Questo pezzo è diventato un classico della musica vintage ed è stato interpretato da molti artisti famosi fra cui Frank Sinatra e Elvis Presley.
Un altro esempio che dimostra l'incontro fra la musica classica e quella vintage è rappresentato dal gruppo The Piano Guys. Questi artisti, noti per le loro rielaborazioni di pezzi celebri, hanno realizzato brani che uniscono la maestria della musica classica alla modernità del pop. Uno dei loro maggiori successi è stato la reinterpretazione di Beethoven's 5 Secrets, in cui combinano il celebre lavoro del compositore con una melodia originale. Il risultato è stato un brano che ha entusiasmato sia gli appassionati di musica classica che quelli di musica pop.
Un altro esempio che dimostra come la musica può essere un linguaggio universale è il pezzo Miserlou di Dick Dale. Questo è stato reinterpretato da molti artisti fra cui The Black Eyed Peas, ma l'origine di questa lirica è nella musica classica. Il brano infatti ha la sua origine nell'antica melodia greca Misirlou. Dick Dale, un famoso chitarrista degli anni '60, mise in risalto l'energia di questa melodia grazie al suo virtuosismo sulla chitarra elettrica. Il brano, quindi, unisce le radici della musica classica alla vitalità del rock.
Un altro esempio di come la musica classica e quella vintage possano unirsi è il brano String Quartet Tribute. Questo è un progetto che unisce i brani di celebri artisti del passato come i Beatles, i Rolling Stones e Bob Dylan con l'arte del quartetto d'archi. Grazie a questa combinazione, questi pezzi diventano delle vere e proprie opere d'arte che arricchiscono il patrimonio culturale del mondo.
In questo post abbiamo visto come la musica classica e quella vintage possano combinarsi dando vita a pezzi unici e coinvolgenti. La musica, come altre forme d'arte, può essere un ponte fra epoche e culture diverse. La via per apprezzare al meglio queste combinazioni musicali è ascoltare con curiosità e apertura mentale. Imparare a conoscere queste tipologie di musica può arricchire la propria cultura musicale e permetterci di scoprire le molte gemme nascoste nel mondo della musica.
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2024-10-09

La sordità della musica classica: il pianista e il compositore Beethoven

Plaudite, amici, comoedia finita est (Applaudite amici, la commedia è finita), così si espresse Ludwig Van Beethoven negli ultimi giorni della sua breve e tormentata vita. Nato nel 1770, Beethoven è stato un pianista e compositore tedesco, considerato da molti uno dei più grandi artisti di musica classica di tutti i tempi.
La vita personale di Beethoven è stata segnata da una lotta contro la sordità, e alcune delle sue opere più importanti sono state composte proprio negli ultimi 10 anni della sua vita, quando la malattia era al suo apice.
In una lettera del 1801, indirizzata all'amico Franz Wegeler, Beethoven scrisse: Devo confessare che conduco una vita miserabile, per quasi due anni ho smesso di frequentare qualsiasi funzione sociale, solo perché trovo impossibile dire alle persone: Sono sordo, se avessi qualche altra professione potrei essere in grado di far fronte alla mia infermità, ma nella mia professione è un handicap terribile .
Nonostante la sua sordità, continuò a comporre ad un ritmo incessante. Dal 1803 al 1812, periodo conosciuto come eroico, ha composto un'opera, sei sinfonie, quattro concerti solisti, cinque quartetti d'archi, sei sonate a corda, sette sonate per pianoforte, cinque serie di variazioni per pianoforte, quattro ouverture, quattro trii, due sestetti e 72 canzoni.
Personalmente lo considero il più grande compositore di tutti i tempi ed il fatto che abbia composto la sua musica più bella e straordinaria mentre era sordo è un'impresa che dimostra il suo immenso genio creativo.
Sperando di non far torto a nessuno, cerchiamo di riassumere, sfortunatamente troppo velocemente, alcune delle sue opere più immortali:
La Sinfonia n. 3 composta in onore di Napoleone, la Sinfonia n. 5, nota a tutti per le sue prime 4 note, così drammatiche e minacciose, Per Elisa, pubblicata postuma, fino ad ora nessuno mai ha capito a chi fosse dedicata. Continuiamo con la Sinfonia n. 7, la Missa Solemnis, l'Inno alla gioia: Sinfonia n. 9, considerato forse il pezzo musicale più famoso della storia, il Quartetto per archi n. 14, la Serenata al chiaro di luna.

Fu il padre che iniziò ad insegnargli la musica, con un rigore esagerato ed una brutalità che lo segnò per il resto della sua vita. I vicini di casa raccontavano del giovane Ludwig che piangeva mentre suonava il clavicembalo, in piedi, in cima a uno sgabello, con suo padre che lo picchiava ad ogni errore. Quasi ogni giorno, Beethoven veniva frustato, rinchiuso nella cantina e privato del sonno per garantirgli più ore di pratica.
Nel 1781, all'età di 10 anni, Beethoven si ritirò da scuola per studiare musica a tempo pieno con Christian Gottlob Neefe, sottraendosi fortunatamente alle angherie del padre.
Nonostante la sua straordinaria produzione di musica meravigliosa, Beethoven era solitario ed è stato spesso infelice per tutta la sua vita. Lo ricordano come un uomo irascibile, distratto, avido e sospettoso fino alla paranoia, ha spesso litigato con i suoi fratelli, i suoi editori, i suoi governanti, i suoi allievi e i suoi mecenati. Morì il 26 marzo 1827, all'età di 56 anni, di cirrosi epatica.
Tag: musica classica, musica colta, beethoven, mozart, musica sinfonica
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2024-06-19

Dedicare una canzone. Un gesto classico, vintage e senza tempo

Quello di dedicare una canzone a una persona speciale può sembrare un gesto molto classico e semplice, magari banale. Ma nel mondo iperconnesso e virtuale nel quale viviamo oggi c’è una corsa al recupero dell’intimità che passa anche e soprattutto attraverso la riscoperta di emozioni e sensazioni dal sapore quasi… vintage. Siamo sempre più tentati di fare nostri testi e musiche capaci di interpretare stati d’animo e situazioni così simili a quelle che ci capita di vivere. Eppure, come in tutte le cose, c’è anche un livello pro al quale è possibile portare questa esperienza. Come? Prendendo in considerazione l’idea di imparare a suonare uno strumento musicale, in modo da replicare quella stessa musica e - magari - col tempo creare qualcosa di originale pensato per occasioni e persone speciali. La chitarra sarà in genere la prima scelta, per quel suo essere considerata regina del palcoscenico, ideale sia per esibirsi come solisti che in un duo oppure in gruppo. Certo, imparare a suonare non è uno scherzo: ci sono varie fasi da intrecciare e percorrere per arrivare finalmente al tanto atteso momento di suonare qualcosa per qualcuno. O magari anche su un palco, per il piacere di intrattenere un più ampio pubblico regalando sorrisi o un ritaglio di tempo per evadere dalla monotonia. Ci sono due parole che racchiudono un mondo: note chitarra. In mezzo a queste ci sta tutta la bellezza della musica, che con metodo rigoroso e preciso può condurre per mano alla scoperta dell’anima: nostra e degli altri.

Il metodo di studio delle sette note
Chi decide di viaggiare su questo pianeta fatto di ritmi e spartiti si imbatte subito in un primo ostacolo, quello della lettura e dell’individuazione delle note della chitarra sopra la tastiera. Anche se, a onor del vero, una volta appreso il metodo giusto questa competenza potrà essere acquisita in modo piuttosto semplice. Dedizione, concentrazione e amore: agitare bene prima di togliere la chitarra dalla custodia. Il miglior sistema per ricordare le note consiste nel riconoscerle sulla singola corda, suonandola: sviluppare l’automatismo dei movimenti è davvero cruciale e per farlo la cosa migliore sarà dedicarsi all’esercizio con una certa costanza, per lo meno una volta ogni giorno. E’ così che - aiutati da una memoria che ne uscirà fortificata - si potrà raggiungere l’obiettivo dei classici giri armonici per poi superarlo e iniziare a nuotare da soli nel mare delle melodie.

I benefici di imparare a suonare la chitarra
Il ragionamento logico e la memoria verranno senza dubbio stimolati e messi alla prova durante le fasi di apprendimento per suonare lo strumento musicale, inoltre ci sarà l’occasione di affinare un metodo di studio che potrà servire anche nella vita reale e in ambito scolastico. Sapersi destreggiare con le sette note è anche un’ottima valvola di sfogo: riprodurre la musica preferita e provarne un piacere è in pratica come dedicarsi a una sessione intensiva di benessere, che è anche in grado di accrescere l’autostima. Suonando ci si esprime senza alcun vincolo, a fare da tramite sarà la chitarra stessa che rappresenterà anche la nostra voce. E’ chiaro che l’allenamento dovrà sempre essere costante e dovrà progredire con l’avanzare dell’età per poterne sempre trarre i medesimi benefici.
Tag: classico, vintage, amarcord, musica pop, chitarra
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2023-06-15

Uno dei grandi della musica classica, Mozart.

In un altro articolo vi ho parlato della musica classica, un breve excursus delle composizioni in Europa, ponendo però un piccolo accento sul fatto che la maggior parte dei compositori non nascevano come appartenenti ad un sottogenere particolare. Quindi non avevamo compositori puramente di musica da camera o di musica sinfonica. A questo proposito quindi parleremo di uno dei più grandi compositori mondiali di musica classica, ossia di Wolfgang Amadeus Mozart. In merito alla questione della tecnica compositiva Mozart dimostrò di essere un genio talmente incredibile che riuscì a spaziare con facilità tra la musica sinfonica e la musica da camera, tra la musica sacra e la creazione di opere miste. Mozart nacque a Salisburgo nel 1756, il suo nome di battesimo era Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart.
Il nome Amadeus (ama Dio) è arrivato solamente dopo, ed è semplicemente la traduzione latina del nome greco Theophilus, se lo aggiunse, eliminando i primi due.
Abbiamo già parlato del fatto che la stragrande maggioranza dei compositori di musica classica lavorava sotto contratto, cioè componeva ciò che il committente di turno richiedeva. A Mozart invece si può rendere un grosso merito, cioè di essere stato forse il primo compositore ad essersi liberato dal giogo feudale delle commissioni delle opere, diventando quello che noi oggi possiamo definire come un libero professionista. Era quindi in grado di accettare le commissioni per la creazione delle sue opere da chiunque, non solo dai nobili e dalle corti, ma anche dai teatri e da privati per occasioni speciali. Ed anzi, molto spesso lui componeva opere senza che nessuno glielo richiedesse, poi le vendeva al miglior offerente. Il suo genio è stato precocissimo, iniziò a comporre musica all'età di 5 anni e se ne andò purtroppo prestissimo, all'età di 35 anni, per una febbre di natura sconosciuta (per l’epoca). Se ne andò lasciando incompiuto il Requiem, lavoro che venne terminato dal suo allievo ed amico Franz Xaver Süssmayr. Durante i 30 anni della sua breve vita artistica Mozart ha composto alcune delle musiche immortali della storia. Si è dilettato in innumerevoli campi, come la composizione di tantissime opere teatrali, tra cui possiamo citare Le nozze di Figaro, il Don Giovanni, Così fan tutte ed il flauto magico. Non disdegnò ovviamente neanche la composizione di musica sacra, commissionata puntualmente da emissari del Vaticano. Le sue famosissime sinfonie sono ordinate numericamente, ne abbiamo 41 appartenenti alla serie numerica più altre 5 non numerate. Le sinfonie sono tutte chiamate con lo stesso nome, come ad esempio /Sinfonia numero 8 in Re maggiore, piuttosto che Sinfonia numero 33 in Si bemolle maggiore. I concerti sono stati tantissimi e le composizioni furono per ogni tipo di strumento: pianoforte, clavicembalo, flauto, arpa, oboe, clarinetto, violino, fagotto, corno ed ovviamente per le intere orchestre. Anche se alla fine, Mozart era fondamentalmente un pianista, quindi spesso compose tantissime opere per solo pianoforte. Le sue famosissime sonate per piano sono la maggior espressione del suo stile inconfondibile, ciò che le sue dita potevano creare rimarrà inciso indelebile per l’eternità.
Tag: musica classica, musica colta, beethoven, mozart, musica sinfonica
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