Plaudite, amici, comoedia finita est (Applaudite amici, la commedia è finita), così si espresse
Ludwig Van Beethoven negli ultimi giorni della sua breve e tormentata vita. Nato nel 1770, Beethoven è stato un pianista e compositore tedesco, considerato da molti uno dei più grandi artisti di
musica classica di tutti i tempi.
La vita personale di Beethoven è stata segnata da una lotta contro la
sordità, e alcune delle sue opere più importanti sono state composte proprio negli ultimi 10 anni della sua vita, quando la malattia era al suo apice.
In una lettera del 1801, indirizzata all'amico Franz Wegeler, Beethoven scrisse:
Devo confessare che conduco una vita miserabile, per quasi due anni ho smesso di frequentare qualsiasi funzione sociale, solo perché trovo impossibile dire alle persone: Sono sordo, se avessi qualche altra professione potrei essere in grado di far fronte alla mia infermità, ma nella mia professione è un handicap terribile .
Nonostante la sua sordità, continuò a comporre ad un ritmo incessante. Dal 1803 al 1812, periodo conosciuto come
eroico, ha composto un'opera, sei sinfonie, quattro concerti solisti, cinque quartetti d'archi, sei sonate a corda, sette sonate per pianoforte, cinque serie di variazioni per pianoforte, quattro ouverture, quattro trii, due sestetti e 72 canzoni.
Personalmente lo considero il più grande compositore di tutti i tempi ed il fatto che abbia composto la sua musica più bella e straordinaria mentre era sordo è un'impresa che dimostra il suo immenso genio creativo.
Sperando di non far torto a nessuno, cerchiamo di riassumere, sfortunatamente troppo velocemente, alcune delle sue opere più immortali:
La
Sinfonia n. 3 composta in onore di Napoleone, la
Sinfonia n. 5, nota a tutti per le sue prime 4 note, così drammatiche e minacciose,
Per Elisa, pubblicata postuma, fino ad ora nessuno mai ha capito a chi fosse dedicata. Continuiamo con la
Sinfonia n. 7, la
Missa Solemnis, l'
Inno alla gioia: Sinfonia n. 9, considerato forse il pezzo musicale più famoso della storia, il
Quartetto per archi n. 14, la Serenata al chiaro di luna.
Fu il padre che iniziò ad insegnargli la musica, con un rigore esagerato ed una brutalità che lo segnò per il resto della sua vita. I vicini di casa raccontavano del giovane Ludwig che piangeva mentre suonava il clavicembalo, in piedi, in cima a uno sgabello, con suo padre che lo picchiava ad ogni errore. Quasi ogni giorno, Beethoven veniva frustato, rinchiuso nella cantina e privato del sonno per garantirgli più ore di pratica.
Nel 1781, all'età di 10 anni, Beethoven si ritirò da scuola per studiare musica a tempo pieno con Christian Gottlob Neefe, sottraendosi fortunatamente alle angherie del padre.
Nonostante la sua straordinaria produzione di musica meravigliosa, Beethoven era solitario ed è stato spesso infelice per tutta la sua vita. Lo ricordano come un uomo irascibile, distratto, avido e sospettoso fino alla paranoia, ha spesso litigato con i suoi fratelli, i suoi editori, i suoi governanti, i suoi allievi e i suoi mecenati. Morì il 26 marzo 1827, all'età di 56 anni, di cirrosi epatica.