Artista: Yes Album: Union
Anno: 1991Tempo: 1:09:11
L'album Union di Yes, un capolavoro di fusione musicale
Il gruppo musicale Yes è stato uno dei pilastri del movimento progressive rock degli anni '70. Fondato nel 1968 nel Regno Unito, il gruppo era composto inizialmente da Jon Anderson, Chris Squire, Bill Bruford, Tony Kaye e Peter Banks. Il loro sound innovativo e sperimentale ha influenzato numerose band progressive che sarebbero venute dopo di loro. In questo articolo, ci concentreremo sull'album Union, uscito nel 1991 e che ha visto la collaborazione di due formazioni di Yes. Cercheremo di scoprire quale fu il contesto in cui nacque l'album, le migliori canzoni presenti e quali furono le critiche mosse all'album e all'artista.
Union fu il 13° album in studio di Yes e si distingue per la sua natura di fusione musicale tra due formazioni di Yes, che lavorarono contemporaneamente in studi separati. Da un lato, c'era la vecchia formazione composta da Anderson (voce), Squire (basso), Steve Howe (chitarre) e Alan White (batteria). Dall'altro c'era la nuova formazione composta da Trevor Rabin (chitarre, tastiere, cori), Tony Kaye (tastiere) e Billy Sherwood (cori, basso). L'obiettivo era quello di creare un'opera unica, che unificasse le varie influenze musicali delle due formazioni.
Tra le migliori canzoni presenti sull'album spiccano certamente Lift Me Up, I Would Have Waited Forever e The More We Live - Let Go, che rappresentano il perfetto esempio della fusione di rock classico e moderno. Inoltre, anche le tracce più sperimentali come Dangerous e Miracle of Life dimostrano la grande versatilità degli Yes. Il titolo dell'album stesso rappresenta simbolicamente questa unione tra le due formazioni e il risultato musicale del lavoro insieme.
Nonostante il successo commerciale dell'album, Union ha ricevuto molte critiche negative da parte dei fan della prima formazione degli Yes. Infatti, l'album ha una natura eterogenea e variegata, il che lo rende difficile da classificare all'interno di un unico genere musicale. Inoltre, alcuni hanno mosso critiche alla produzione dell'album, ritenuta troppo pulita e patinata. Tuttavia, altri hanno apprezzato il tentativo di unire le varie influenze degli Yes in un'unica opera.
Non possiamo parlare di Union senza menzionare la controversia riguardante la partecipazione di Jon Anderson. Infatti, Anderson aveva lasciato gli Yes nel 1980, a causa di divergenze artistiche e personali con gli altri membri della band. Tuttavia, per Union fu richiamato per cantare in alcune tracce, cosa che ha provocato molte discussioni tra i fan della band. Alcuni sostengono che la sua presenza abbia riportato una magia che era stata perduta dopo la separazione dei membri storici di Yes, mentre altri lo vedono come un'ingerenza negativa nella natura del nuovo album.
In conclusione, Union è stato sicuramente uno dei momenti più importanti nella storia degli Yes, in quanto ha permesso di unire le varie influenze musicali delle due formazioni. Ciò ha portato a un'opera molto eterogenea e variegata, che ha ricevuto molte critiche negative, ma che ha comunque dimostrato la grande versatilità degli Yes. Certo, l'album non è stato apprezzato da tutti i fan della band, ma l'idea di unire le varie influenze in un'unica opera rappresenta un tentativo valido e coraggioso che ha segnato la storia della musica progressive rock.
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