Artista: Anthrax Album: Spreading the Disease
Anno: 1985Tempo: 43:45
Spreading the Disease di Anthrax: una recensione critica
Gli Anthrax sono una delle band metal più iconiche degli anni '80, con alcuni dei brani più famosi del genere. Il loro album del 1985, Spreading the Disease, è stato un grande successo e continua ad essere apprezzato dai fan di tutto il mondo. In questo post, analizzeremo l'album e daremo una recensione critica, esaminando i suoi pregi e difetti.
Per coloro che non conoscono gli Anthrax, si tratta di una formazione thrash metal di New York, nata nel 1981. La band è composta da cinque membri e si è fatta notare fin dall'inizio per la loro combinazione di testi intelligenti e raffinati. Il loro sound è un perfetto mix di elementi comedonici, velocità e aggressività, l'uso di riff deliziosi ed energici, e la sincronizzazione perfetta dei ritmi.
Spreading the Disease è stato pubblicato nel 1985 ed eccellenza prodotto dall'ottimo produttore Paul Northfield, che ha saputo dare alla band un suono potente ed equilibrato. L'album contiene dodici tracce, tra cui il singolo Madhouse e la famosissima A.I.R.. Sin dalle prime note emerge una profonda sintonia al livello ritmico e musicale, il gruppo è molto più maturo rispetto al primo album.
La maggior parte delle canzoni dell'album sono di alta qualità, con arrangiamenti ben fatti e riff estremamente coinvolgenti. Madhouse è stato pubblicato come singolo ed è una delle canzoni più caratteristiche dell'album. La linea di basso e la batteria indicano il giusto ritmo per rendere la voce di Joey Belladonna meno problematica e insieme creare un'atmosfera che induce il pubblico a ripetere incessantemente il ritornello. The Enemy è un'altra traccia molto apprezzata dell'album, che vanta un riff martellante e una nota di chitarra solista che cerca di aggressiva. In Gung-Ho la band esplora temi più politici ed sociali con un testo denunciatorio che riesce comunque a divertire. A.I.R., invece, è un classico del thrash metal e un vero e proprio inno, con un ritmo veloce e un assolo di chitarra straordinario.
Tuttavia, Spreading the Disease non è un album perfetto. Alcune canzoni, come Lone Justice e Medusa, possono risultare un po' noiose e poco coinvolgenti. Inoltre, il cantante Joey Belladonna può a volte sembrare troppo teatrale nelle sue performance vocali, lasciando a desiderare in alcune canzoni.
In generale, Spreading the Disease è un album solido e molto apprezzato dagli appassionati di thrash metal. Le canzoni migliori sono spettacolari e toccano grandi vette artistiche. Allo stesso tempo, tuttavia, ci sono anche alcune canzoni che risultano meno interessanti e Joey Belladonna potrebbe suonare un po' troppo melodrammatico in alcune delle tracce. Tuttavia, nonostante queste critiche, Spreading the Disease rimane un album essenziale per tutti i fan di thrash metal e una pietra miliare nella storia di questa band leggendaria.
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