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Artista: Cabaret Voltaire Album: Plasticity


Anno: 1992
Tempo: 0:0-1

Artista musicale Cabaret Voltaire - Recensione critica dell'album Plasticity


Se ti piace la musica che non si limita a un solo genere, ma prende in prestito elementi da molti altri, allora il nome Cabaret Voltaire dovrebbe essere sulla tua lista. Questo gruppo musicale è stato lanciato nel 1973 a Sheffield, in Inghilterra, e ha raggiunto la fama nel corso della loro carriera di oltre 20 anni. Il loro album Plasticity è stato rilasciato nel 1992, e qui di seguito analizzeremo il loro lavoro.
Cabaret Voltaire è uno dei gruppi più influenti degli anni '80 e '90. Hanno influenzato molte persone con la loro musica, che è stata definita come una miscela di sperimentazioni elettroniche, new wave e industrial. La band ha avuto un impatto su molti altri artisti musicali, tra cui Depeche Mode e Nine Inch Nails. Non hanno mai avuto un grande successo commerciale, ma hanno avuto un impatto duraturo sulla cultura musicale contemporanea.
Plasticity è uno degli album più noti di Cabaret Voltaire. Questo album presenta alcune delle loro canzoni migliori e più innovative. Il suono di questo album è molto oscuro e deprimente, con atmosfere che sembrano uscite da un film horror. Il mix di suoni industriali, elettronici e strumentali, insieme alla voce poetica di Stephen Mallinder, crea un'atmosfera unica che continua a affascinare anche a distanza di tanti anni dalla sua uscita.
Il primo brano di Plasticity è Inside the Electronic Revolution, una canzone che rappresenta bene lo stile musicale del gruppo. È una canzone con un forte impatto emotivo, il cui ritmo scandito e la voce in rilievo si fondono con i suoni elettronici per creare una sensazione di profondità e intensità. La traccia successiva, Second Guessing, continua sulla stessa linea con l'aggiunta di un ritmo più veloce. Questa canzone è il momento più alto dell'album, con un mix di suoni al limite e una voce che canta in modo accattivante.
L'album poi prosegue con Digital Rasta, una canzone che sfoggia una vena melodica futuristica ed elettronica. La parte centrale dell'album è leggermente meno impegnativa rispetto alla prima parte, e per questo risulta meno accessibile. Tuttavia si ravviva con Earthshaker un brano che non escluderebbe nemmeno in un club attuale con la sua forza elettrica e ritmica eccezionale. L'ultimo brano dell'album, Empty Walls, è una canzone molto struggente, con un'atmosfera lenta e malinconica.
L'album Plasticity dei Cabaret Voltaire è un capolavoro indiscusso della musica industriale. Questo album si distingue per la sua complessità e l'intensità emotiva, rendendolo una testimonianza rilevante di un momento musicale importante della storia. Se siete appassionati di musica sperimentale e innovativa, non potete perdere l'opportunità di ascoltare Plasticity e scoprire il mondo musicale dei Cabaret Voltaire.